Hacktivism. La libertà nelle maglie della rete (ManifestoLibri 2002)
Arturo Di Corinto, Tommaso Tozzi
Hacktivism è un’espressione che deriva dall’unione di due parole: Hacking e Activism.
L’Hacking è un modo creativo, irriverente e giocoso, di accostarsi a quelle straordinarie macchine con cui trattiamo il sapere e l’informazione, i computer, e da sempre indica un modo etico e cooperativo di relazionarsi alla conoscenza in tutte le sue forme. Activism, indica i modi dell’azione diretta propria di chi vuloe trasformare lo stato delle cose esistenti senza delegare a nessuno la responsabilità del proprio futuro. Hacktivism sono gli hacker del software e gli ecologisti col computer, sono artisti e attivisti digitali, ricercatori, accademici e militanti politici, guastatori mediatici e pacifisti telematici. Per gli hacktivisti i computer e le reti rappresentano strumenti di cambiamento sociale e terreno di conflitto. Hacktivism è l’azione diretta sulla rete. Hacktivism è il modo in cui gli attivisti del computer costituiscono i mondi in cui desiderano vivere. Liberi.
I Nemici della Rete (Rizzoli, 2010)
Arturo Di Corinto, Alessandro Gilioli
L’Italia sta perdendo la corsa al digitale. Tutti i colpevoli, per incapacità o interesse, di un disastro che ci costerà caro. Prefazione di Stefano Rodotà
Quarta di copertina
La guerra a internet è una guerra contro i nostri figli.
Lawrence Lessig 16 marzo 2010
La rete è la moderna frontiera della libertà e della democrazia. Luogo che apre canali di condivisione e scambio, internet è un diritto irrinunciabile, e la sua tutela l’unità di misura di un Paese civile. Nella corsa al digitale, però, l’Italia è il fanalino di coda dell’Occidente e il ritardo accumulato rischia di condannare i nostri figli a crescere in un Paese del terzo mondo. Ma qual è il freno che ci tiene inchiodati al passato? A chi giova l’ostinazione all’arretratezza che risulta evidente nei rapporti tra potere e web? In un’inchiesta accurata e coraggiosa Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli svelano il lato oscuro di una catena di ottusità e interessi: leggi che sono al limite della censura, una burocrazia che è un pachiderma mangiasoldi, un’opposizione politica maldestra che nasconde la difesa di lobby intoccabili, fondi destinati all’innovazione che restano congelati nelle casse dello Stato, l’astio di una certa casta di giornalisti che vede tremare una tradizione di privilegi. Ma in un’Italia in affanno, gli autori raccontano anche le storie dei pochi illuminati che hanno visto nel web una risorsa, non soltanto per le proprie tasche, indicando così la strada perché il futuro non resti per noi soltanto un’ipotesi.