Chi sono

Arturo Di Corinto

Sono uno psicologo cognitivo, ho insegnato all’Università Sapienza di Roma e lavorato come giornalista. Studioso di Internet, innovazione e comportamenti sociali, attualmente svolgo il ruolo di Public Affairs and Communication advisor nell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ACN. Per questo motivo ho dovuto prendermi una pausa dall’attività pubblicistica e didattica.
Non ho mai ricevuto una raccomandazione dai tanti politici che conosco. Non ho mai avuto una tessera di partito.
Non ho mai guadagnato soldi e altri emolumenti dal mio impegno politico.
Ho cambiato spesso lavoro.

Tornato dall’Università di Stanford in California, dove ho fatto ricerca con Barbara Tversky, sono stato impiegato in Rai, per digitalizzare la comunicazione della televisione pubblica. Ho lavorato per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono stato docente all’Università Sapienza di Roma e consigliere della cultura per la Regione Lazio, e ho lavorato per l’Ires-Cgil come ricercatore. Prima di questi incarichi sono stato consulente per le Nazioni Unite, l’Isfol, il Censis.
Sono stato il direttore della comunicazione del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI fino a maggio 2019.

Dal 2017 al 2022 ho realizzato una trasmissione sul tema dell’innovazione, “Codice. La vita è digitale”, per RaiUno, con l’autrice e conduttrice Barbara Carfagna, e di cui sono stato prima consulente scientifico e autore, inviato e poi presentatore.

Come giornalista ho collaborato con parecchie testate: l’Espresso, Il Sole 24 Ore, l’Huffington Post, Limes, Wired, La Repubblica, Il Manifesto, Il Fatto Quotidiano.

Per Il Manifesto, ho creato la prima e unica rubrica di cybersecurity in Italia, The Hacker’s Dictionary.Hacker's Dictionary

Credo nella verità e nella giustizia, anche se la realtà cerca sempre di farmi cambiare idea. Non mi sono mai ritirato da una battaglia. Disprezzo i cinici, i corrotti e gli opportunisti.

Ho fondato molte associazioni per i diritti e le libertà digitali. Supporto il lavoro di  associazioni ambientaliste e di volontariato come Wikimedia.

46 Pubblicazioni Cineca

 

Ho fatto diverse cose prima di altri. Che c’é di male? Oggi che sono tutti esperti di qualcosa, ci tengo a dirvi che ho scritto un libro sugli hacker 23 anni fa, nel 2001, ed ho firmato il primo e unico film italiano sull’Open Source e il Free Software nel 2005.

Ho scritto 6 monografie e contribuito coi miei saggi a 45 opere collettive (tutte con ISBN) insieme ai personaggi più improbabili. Tra questi un testo che si chiama I nemici della Rete, poi Un Dizionario Hacker e un libro sulla storia di Internet in Italia: Il Futuro trent’anni fa e Riprendiamoci la rete! Piccolo manuale di autodifesa digitale per giovani generazioni, un libro che dice già tutto dal titolo.

Mi piace cucinare. I miei migliori piatti sono quelli di pesce. Amo ospitare gli amici a cena, ma devono stare lontani dai miei fornelli.
Leggo alcune centinaia di libri di carta ogni anno. Non mi piace leggere i libri su uno schermo. Non ho mai letto un libro di Bruno Vespa. Mi piace il cinema. Guardo poco la televisione, tranne i programmi che parlano di libri e scienza, e mi informo su BBC, Al Jazeera e la National Public Radio. Non mi piacciono i talk show.
Sono un buon lettore di settimanali come L’Espresso e il Venerdì di Repubblica.

Sono un sostenitore del software libero. Fra i miei amici ci sono gli hacker e i programmatori più famosi del mondo, da Richard Stallman a Bruce Perens che ho invitato spesso nelle mie lezioni all’Università.
Tra i miei maestri sono orgoglioso di avere avuto Stefano Rodotà.

I giornalisti i cui elzeviri non perdo mai sono Ezio Mauro e Piero Ignazi.

Ho incominciato a scrivere per Il Manifesto grazie a Benedetto Vecchi.
Il direttore più bravo che abbia mai avuto è stato Luca De Biase a IlSole24Ore ma sono grato a Il Manifesto per avermi fatto incominciare la carriera di giornalista e a Eugenio Cirese per avermi fatto scrivere la prima volta per La Repubblica. Riccardo Luna è il direttore che mi ha sostenuto nella passione per la Cybersecurity.
Ho sviluppato una particolare idiosincrasia verso i social network. Non mi piace il tipo di affari che fanno coi miei dati.

Se proprio non volete farne a meno potete visitare il mio canale su youtube dove tengo gli interventi in video che sono riuscito a recuperare.
Se mi volete scrivere, questo è l’indirizzo email: arturo punto dicorinto a gmail.com, per comunicazioni delicate uso altri indirizzi di posta, basta chiedermeli.

Mi sono cancellato da Facebook e da Twitter, uso LinkedIn per farmi contattare da chi mi cerca. Non uso Whatsapp ma Signal e poi Telegram e altri social minori per osservarne i comportamenti di gruppo.
Penso che anche tu che stai leggendo dovresti fare più attenzione alla tua privacy e ai tuoi dati.