Convegno Banche e Sicurezza, 2 e 3 dicembre

Convegno Banche e Sicurezza, 2 e 3 dicembre

Il presidio della sicurezza, sia fisica che cibernetica, è un elemento chiave per le banche sul quale si gioca la sfida reputazionale, la costruzione della fiducia del cliente, la tutela degli asset, tanto più nell’era dell’open banking, con piattaforme interconnesse e con servizi sempre più multi-accesso. Ma ora il tema, alla luce dell’emergenza sanitaria globale, diventa ancora più centrale, perché il repentino incremento nell’utilizzo degli strumenti digitali apre nuovi potenziali scenari di rischio. Nuove frodi, furti di identità, minacce alla privacy, ma anche tutela della salute dei dipendenti e dei clienti nelle filiali sono solo alcuni dei tanti punti di attenzione. 

Banche e Sicurezza è il percorso evento + appuntamenti digital promosso da ABI per conoscere ed esplorare le frontiere della sicurezza fisica e digitale nel settore finanziario, bancario e assicurativo.

Organizzato da ABIEventi, in collaborazione con CERTFin, ABI Lab, Ossif, Banche e Sicurezza è l’appuntamento di riferimento in Italia per i professionisti e protagonisti del settore.
Incontri, confronti, workshop e networking sulle nuove frontiere della sicurezza, i modelli, le tecnologie e le soluzioni più innovative.

“Tante mani, tanti occhi”: Huawei presenta il suo centro per la Cybersecurity e la trasparenza a Roma

“Tante mani, tanti occhi”: Huawei presenta il suo centro per la Cybersecurity e la trasparenza a Roma

I responsabili del colosso cinese: “Abbiamo sempre investito in sicurezza e mettiamo la collaborazione al primo posto. Adesso potrete vivisezionarci studiando il nostro software”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 30 settembre 2020

Huawei oggi ha annunciato la nascita di un Cybersecurity e Transparency Center a Roma. Il centro, voluto dall’azienda cinese presente da venti anni in Italia, avrà lo scopo di consentire alle istituzioni, ai partner e ai vendor dell’azienda, di verificare la sicurezza dei prodotti e del software di Huawei, il maggior fornitore di tecnologie 5G al mondo. Per farlo Huawei ha immaginato un percorso mai tentato prima: la possibilità di ispezionare il codice sorgente dei suoi prodotti software e perfino di sperimentarne la robustezza con dei “test di penetrazione”, una procedura che gli hacker etici usano per valutare la sicurezza del software.

Il Manifesto: L’Italia può spegnere Internet se lo vuole

L’Italia può spegnere Internet se lo vuole

Hacker’s Dictionary. La relazione dell’Intelligence presentata sottolinea i rischi cyber per l’Italia, dalla destra in rete ai nation state hacker fino agli attivisti di Anonymous

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 5 Marzo 2020

L’Italia ha una squadra nazionale di hacker. Sono i futuri cyberdefender, selezionati da scuole e università attraverso la Cyberchallenge. L’Italia ha la Golden Power, cioè speciali poteri di veto nei confronti di produttori e tecnologie, come il 5G, che possono rappresentare un pericolo per la democrazia e l’economia della penisola. L’Italia ha pure un «Internet kill switch». Significa che in presenza di un rischio grave ed imminente alla sicurezza nazionale causato dalla vulnerabilità di reti, sistemi informativi e servizi informatici, il Presidente del Consiglio può disporre la disattivazione, totale o parziale, di Internet. Con le necessarie garanzie di legge. Una possibilità remota, ma prevista dalla legge sul Perimetro nazionale di sicurezza cibernetica a cui è dedicato gran parte dell’allegato alla «Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza» presentata al Parlamento il 2 marzo. L’allegato, chiamato «Documento di sicurezza nazionale», fa il punto sulla minaccia cyber e già dal nome chiarisce come la sicurezza cibernetica e la sicurezza nazionale siano indissolubilmente legate. Continua a leggere Il Manifesto: L’Italia può spegnere Internet se lo vuole

Il Fatto Quotidiano: Digitale, presentato il piano di innovazione. Bello, ma senza soldi sarà difficile realizzarlo

Digitale, presentato il piano di innovazione. Bello, ma senza soldi sarà difficile realizzarlo

di ARTURO DI CORINTO per Il Fatto Quotidiano del 21 Dicembre 2019

2025. Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese: sembrava il solito annuncio, invece il piano quinquennale di Paola Pisano, ministro dell’Innovazione, è molto bello, almeno a parole. E recupera, senza dirlo, l’idea dell’innovazione semplice, su cui sono stati sviluppati i progetti precedenti della Presidenza del Consiglio, dei digital champions, del team per la trasformazione digitale e del consigliere per l’innovazione di Renzi, Paolo Barberis.

La visione, come dice il piano, abbraccia tre sfide: digitalizzazione, innovazione e sviluppo etico e sostenibile, descritte attraverso nove obiettivi che prendono forma con le prime venti azioni “pratiche e fattibili per accompagnare la Pubblica Amministrazione, le aziende, il nostro Paese e noi cittadini nel futuro che abbiamo immaginato.” Nel piano il ministro si impegna ad aggiornare questa vision ogni 4 mesi per verificare lo stato di sviluppo delle azioni, l’inserimento di quelle nuove e il loro status rendendole pubbliche, affinché chiunque possa dare il suo contributo in collaborazione con gli enti coordinati da una cabina di regia con i Comuni, le Regioni, le agenzie centrali e locali e i soggetti privati. Continua a leggere Il Fatto Quotidiano: Digitale, presentato il piano di innovazione. Bello, ma senza soldi sarà difficile realizzarlo