Convegno Banche e Sicurezza, 2 e 3 dicembre

Convegno Banche e Sicurezza, 2 e 3 dicembre

Il presidio della sicurezza, sia fisica che cibernetica, è un elemento chiave per le banche sul quale si gioca la sfida reputazionale, la costruzione della fiducia del cliente, la tutela degli asset, tanto più nell’era dell’open banking, con piattaforme interconnesse e con servizi sempre più multi-accesso. Ma ora il tema, alla luce dell’emergenza sanitaria globale, diventa ancora più centrale, perché il repentino incremento nell’utilizzo degli strumenti digitali apre nuovi potenziali scenari di rischio. Nuove frodi, furti di identità, minacce alla privacy, ma anche tutela della salute dei dipendenti e dei clienti nelle filiali sono solo alcuni dei tanti punti di attenzione. 

Banche e Sicurezza è il percorso evento + appuntamenti digital promosso da ABI per conoscere ed esplorare le frontiere della sicurezza fisica e digitale nel settore finanziario, bancario e assicurativo.

Organizzato da ABIEventi, in collaborazione con CERTFin, ABI Lab, Ossif, Banche e Sicurezza è l’appuntamento di riferimento in Italia per i professionisti e protagonisti del settore.
Incontri, confronti, workshop e networking sulle nuove frontiere della sicurezza, i modelli, le tecnologie e le soluzioni più innovative.

Scontro nella maggioranza blocca l’Istituto italiano di cybersicurezza: tutti i retroscena

Scontro nella maggioranza blocca l’Istituto italiano di cybersicurezza: tutti i retroscena

Prevista in un articolo della Legge di Bilancio 2021 con 200 milioni inizialmente, la fondazione pensata nel 2017 dal premier Paolo Gentiloni poteva nascere grazie all’attivismo di Giuseppe Conte nella gestione del comparto Sicurezza. Ma così non è stato, per bisticci in seno alla maggioranza. Ecco perché

di ARTURO DI CORINTO per Agenda Digitale del 18 Ottobre 2020

Uno sgambetto a Conte. Per ricordare al premier il peso specifico dei partiti di minoranza del suo governo, proprio ora che è meno popolare tra gli italiani e con il Movimento5Stelle in subbuglio. È questo probabilmente il motivo per cui la proposta di un Istituto italiano di cybersicurezza è stata contrastata dagli alleati di Italia Viva e del Partito Democratico al punto da essere stralciata dalla legge di bilancio 2021 che la prevedeva all’articolo 96.

Non c’è di fatto nel testo bollinato della Legge uscito oggi.

Cyberfrodi: non è sempre colpa dell’utente

Cyberfrodi: non è sempre colpa dell’utente

Hacker’s dictionary. I comportamenti individuali possono fare la differenza sia col Covid che di fronte a un attacco informatico. Ma il ruolo di chi eroga un servizio nel contrastare frodi e furti digitali non va minimizzato

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 5 Novembre 2020

In conseguenza del «lockdown» gli italiani comprano di più online. Fin qui tutto bene. Gli acquisti elettronici spingono la digitalizzazione delle imprese e l’alfabetizzazione dei cittadini.

Però. Secondo un sondaggio di Kruk, azienda europea di gestione del credito, la propensione agli acquisti digitali riguarda solo il 53,6% degli italiani.

Tra gli intervistati il 46,4% predilige l’uso della carta di credito e sistemi digitali di pagamento come Google Pay, PayPal, Satispay (38%), il 36% preferisce la carte prepagate e il 19,6% le carte di debito, insomma, le carte bancomat.

Chi comanda dentro Internet?

Chi comanda dentro Internet?

Hacker’s Dictionary. Dal 7 al 9 ottobre si celebra il forum italiano della governane di Internet, in Calabria. Perché non sia solo una passerella, i relatori dovranno parlare degli squilibri prodotti nella costruzione della più grande agorà pubblica della storia

Arturo Di Corinto per Il Manifesto del 8 Ottobre 2020

Internet è un sistema complesso: funziona solo grazie alla collaborazione di aziende, governi e associazioni professionali. Ma senza gli utenti non avrebbe nessun fascino.

È una risorsa scarsa, non tutti ce l’hanno, e ce ne accorgiamo, ad esempio, solo quando non possiamo fare lezioni a distanza.
Internet non è il Web con cui viene spesso confuso: Internet è la piattaforma, il Web è uno solo dei servizi che su essa emergono, anche se il più popolare tra gli utenti comuni.

Prima di cliccare, pensaci, ottobre mese europeo della cybersecurity

Prima di cliccare, pensaci, ottobre mese europeo della cybersecurity

Hacker’s Dictionary. Voluto dall’Enisa, l’agenzia europea per la sicurezza dell’informazione, lo European Cyber Security Month punta a creare consapevolezza delle minacce informatiche e dei rischi associati a una cattiva gestione delle proprie risorse online

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del Ottobre 2020

Ottobre è il mese europeo della «cybersecurity». Organizzato da Enisa, l’agenzia europea per la sicurezza delle informazioni, dal 2012 è l’occasione per promuovere comportamenti responsabili nel «cyberspace». E il motto di quest’anno è proprio «Prima di cliccare, pensaci!», una sola frase per ricordarci che quasi ogni attacco informatico comincia attaccando una persona, e non solo bucando una password troppo facile o sfruttando un errore di programmazione.

“Tante mani, tanti occhi”: Huawei presenta il suo centro per la Cybersecurity e la trasparenza a Roma

“Tante mani, tanti occhi”: Huawei presenta il suo centro per la Cybersecurity e la trasparenza a Roma

I responsabili del colosso cinese: “Abbiamo sempre investito in sicurezza e mettiamo la collaborazione al primo posto. Adesso potrete vivisezionarci studiando il nostro software”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 30 settembre 2020

Huawei oggi ha annunciato la nascita di un Cybersecurity e Transparency Center a Roma. Il centro, voluto dall’azienda cinese presente da venti anni in Italia, avrà lo scopo di consentire alle istituzioni, ai partner e ai vendor dell’azienda, di verificare la sicurezza dei prodotti e del software di Huawei, il maggior fornitore di tecnologie 5G al mondo. Per farlo Huawei ha immaginato un percorso mai tentato prima: la possibilità di ispezionare il codice sorgente dei suoi prodotti software e perfino di sperimentarne la robustezza con dei “test di penetrazione”, una procedura che gli hacker etici usano per valutare la sicurezza del software.

Il Manifesto: Basta col software chiuso: lettera alla ministra Azzolina

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Basta col software chiuso: lettera alla ministra Azzolina

Hacker’s Dictionary. Con una lettera appello del professor Angelo Raffaele Meo le associazioni del software libero chiedono al governo di sostenere l’industria informatica italiana nel rispetto delle leggi esistenti. Una questione di privacy e libertà, ma anche di sovranità tecnologica e sicurezza nazionale

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 25 Giugno 2020

Le grandi aziende tecnologiche d’oltreoceano hanno costruito strumenti che permettono a tutti di comunicare a distanza in cambio dei nostri dati personali.

Per questo ogni servizio gratuito non lo è per davvero: lo paghiamo con la profilazione dei gusti e delle preferenze che ci qualificano come persone. La conoscenza di quei dati, è noto, permette a governi e Big Tech di orientare desideri e comportamenti, come dimostrato da numerosi scandali, dal Datagate a Cambridge Analytica.

Perciò, vista la diffusione dell’uso di sistemi di videoconferenza proprietari nel periodo di lockdown, le associazioni del software libero hanno deciso di scrivere alla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. In realtà la lettera è stata scritta da uno dei decani dell’informatica italiana, il professore Angelo Raffaele Meo, che le chiede di preferire e valorizzare il software con il codice sorgente aperto, e di farsi promotrice di una serie di iniziative legislative in favore della privacy, della sicurezza dei dati e dell’industria italiana del software. Continua a leggere Il Manifesto: Basta col software chiuso: lettera alla ministra Azzolina

Libro: Il valore della Carta dei diritti di Internet

Il valore della Carta dei diritti di Internet

A cura di Laura Abba e Angelo Alù

Prefazione di Arturo Di Corinto

Editoriale Scientifica, 2020

ISBN 9788893917353

€ 15 – pp 220

Stefano Rodotà e la Magna Charta di Internet

Arturo Di Corinto

Ogni persona ha diritto ad essere posta in condizione di acquisire e di aggiornare le capacità necessarie ad utilizzare Internet in modo consapevole per l’esercizio dei propri diritti e delle proprie libertà fondamentali.”
(Stefano Rodotà, La Repubblica 28 Luglio 2015, intervista di Arturo Di Corinto)

Capelli bianchi da vecchio saggio, occhi chiari e curiosi. Mimica teatrale e gesticolazione garbata. Un fascinoso ottantenne dal piglio giovanile, ben vestito pure in maniche di camicia. Un volto che ricorda le origini magnogreche e manifesta la “nobile semplicità e la quieta grandezza” della statuaria neoclassica. Tanto discreto sulla sua vita privata quanto estroverso in pubblico. Elegante nei modi, riservato anche con gli amici. Tollerante verso tutte le opinioni ma determinato nelle convinzioni. Flessibile nell’ascolto ma rigoroso sulle idee. Attento coi giovani, sfuggente coi seccatori. Amante delle buone conversazioni, ma sempre pronto ad “andare dal dentista” quando parlare diventava inutile. Continua a leggere Libro: Il valore della Carta dei diritti di Internet

La Repubblica: Coronavirus, app di tracciamento dei contatti: cos’è il Bluetooth e quanto è sicuro

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Coronavirus, app di tracciamento dei contatti: cos’è il Bluetooth e quanto è sicuro

“Il maggiore uso della tecnologia spingerà più malintenzionati ad attaccarla e ad attaccare le app che ne fanno uso. Occorre quindi maggiore cautela sia degli sviluppatori che degli utenti”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 30 Aprile 2020

C’era una volta un re che adorava mangiare i mirtilli, e per questo lo chiamavano Harald Blåtand, Dente Blu, o Blue Tooth. Re Harald riunificò la Scandinavia e in suo onore Ericsson volle usare il soprannome del sovrano per il dispositivo che oggi consente ai telefoni, e quindi alle persone, di collegarsi fra di loro e scambiarsi dati, audio e video. Per gli appassionati di araldica, lo stesso simbolo del Bluetooth è la sovrapposizione delle iniziali runiche del sovrano. Questa tecnologia invisibile che ci aiuta ad ascoltare musica, usare il mouse e aprire i garage, è stata scelta da diversi Paesi, Italia compresa, per tracciare i potenziali contagiati dalla malattia Covid-19. E molti temono per la privacy. Continua a leggere La Repubblica: Coronavirus, app di tracciamento dei contatti: cos’è il Bluetooth e quanto è sicuro

La Repubblica: “Io leggo digitale”, l’iniziativa italiana (e non solo) per leggere da casa gratis

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“Io leggo digitale”, l’iniziativa italiana (e non solo) per leggere da casa gratis

Per combattere la quarantena si moltiplicano le iniziative per il prestito gratuito di libri digitali da leggere sul divano. Dall’Unesco a Internet Archive anche l’Italia mette in campo il suo progetto grazie agli editori e alle biblioteche pubbliche

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 17 Aprile 2020

I libri sono un tappeto volante per l’immaginazione. E al tempo della quarantena che obbliga metà della popolazione mondiale a casa, i libri rappresentano un’ancora di salvataggio dalla noia e dall’ansia della pandemia. Per questo, in attesa di riaprire librerie e biblioteche, si moltiplicano le iniziative per la lettura online e digitale, gratis.

L’Internet Archive ha annunciato l’avvio della National Emergency Library, iniziativa per il prestito gratuito di 1 milione e mezzo di libri senza liste d’attesa affinché tutti gli studenti possano accedere immediatamente ai materiali di cui hanno bisogno. L’Internet Archive, una sorta di magazzino della cultura digitale che conserva senza fini di lucro siti Internet e altri manufatti digitali, lo ha deciso in seguito alla decisione del governo americano di chiudere le biblioteche fino alla fine dell’emergenza Coronavirus. Ma lo stesso cominciano a fare altri produttori di contenuti, da Apple ad Amazon. Così come l’Unesco e altre istituzioni internazionali. Continua a leggere La Repubblica: “Io leggo digitale”, l’iniziativa italiana (e non solo) per leggere da casa gratis

Radio Roma Capitale: intervista Arturo Di Corinto

Radio Roma Capitale
Radio Roma Capitale

Liberare Roma – L’intervento di Arturo Di Corinto a Radio Roma Capitale

30 Marzo 2020

Ecco l’intervista di Arturo Di Corinto, componente del comitato scientifico di Liberare Roma, docente, giornalista e saggista. Segue da sempre le materie della privacy e della cybersecurity, e in questi giorni si interroga come tanti riguardo al modo in cui il diritto alla
riservatezza dei nostri dati possa conciliarsi con il diritto alla salute.
Vi segnaliamo questa intervista interessante, che ha rilasciato ieri mattina a Radio Roma Capitale.

La Repubblica: Videoconferenze, parte la gara di solidarietà per offrirle gratis a tutti

la-repubblica-it-logoVideoconferenze, parte la gara di solidarietà per offrirle gratis a tutti

Iorestoacasa.work è un progetto solidale e partecipativo che ha chiamato a raccolta le comunità del software libero. Aderiscono gli alfieri dell’Internet italiana, Garr e Cnr

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 24 Marzo 2020

Zoom, Meet, Webex, GoToMeeting e gli altri: le piattaforme per videonferenza sono indispensabili conil lockdown da coronavirus. Compleanni, aperitivi, lezioni e riunioni a distanza saranno la norma per un po’ e così i ricercatori italiani hanno deciso di dare il loro contributo col progetto iorestoacasa.work per offrire a tutti strumenti di videoconferenza gratuiti e open source.

Nato dall’inziativa di una rete di professionisti di Fabriano, Luca Ferroni, Riccardo Serafini, Francesco Coppola e Dawid Weglarz, iorestoacasa è una piattaforma tutta italiana per comunicare a distanza nei giorni dell’emergenza. A differenza delle altre piattaforme commerciali l’iniziativa solidale usa un sistema open source, Jitsi Meet, che permette agli utenti di effettuare videochiamate in modo immediato, semplice e gratuito. Per accedere alle “stanze” di discussione basta cliccare un link dal browser, senza installare programmi o registrarsi nome e cognome, e si comincia a parlare. Il software, simile a quelli commerciali più famosi, permette di vedersi, chattare, condividere lo schermo e realizzare una diretta streaming su YouTube. Per questo è adatto sia per i consueti meeting di lavoro che per fare lezioni a distanza. Continua a leggere La Repubblica: Videoconferenze, parte la gara di solidarietà per offrirle gratis a tutti

Il Manifesto: I dati sono un bene comune

I dati sono un bene comune

Hacker’s dictionary. I termini di servizio di app e siti web certificano che i nostri dati vengono privatizzati. Bisogna capire se ci conviene

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 6 Febbraio 2020

Quando ci iscriviamo a un sito, app o servizio Internet, in genere ci viene richiesto di accettare i «Termini di servizio», ToS, che indicano come i nostri dati sono raccolti e usati. La maggior parte delle volte non li leggiamo, semplicemente perché non ne abbiamo tempo e voglia ma soprattutto perché non li capiamo, visto che sono scritti in legalese.

Eppure è così che perdiamo così il controllo dei dati che ci identificano come cittadini, lavoratori e consumatori. Quei dati infatti verranno utilizzati per creare dei profili dettagliati dei nostri comportamenti e verranno commerciati per usi che non conosciamo.

Ad esempio i ToS di Facebook ed Amazon dicono che i nostri dati sono usati per tracciare il nostro comportamento su altri siti, LinkedIn raccoglie, usa e condivide i dati di geolocalizzazione e Instagram ci mette il copyright.

I termini di servizio di Reddit, Yahoo e WhatsApp dicono che usandoli accettiamo «di difendere, indennizzare e sollevare il servizio da ogni responsabilità in caso di reclamo». Quasi tutti prevedono che gli stessi termini possono essere modificati in qualsiasi momento a discrezione del fornitore, senza preavviso per l’utente. Continua a leggere Il Manifesto: I dati sono un bene comune

Il Fatto Quotidiano: Digitale, presentato il piano di innovazione. Bello, ma senza soldi sarà difficile realizzarlo

Digitale, presentato il piano di innovazione. Bello, ma senza soldi sarà difficile realizzarlo

di ARTURO DI CORINTO per Il Fatto Quotidiano del 21 Dicembre 2019

2025. Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese: sembrava il solito annuncio, invece il piano quinquennale di Paola Pisano, ministro dell’Innovazione, è molto bello, almeno a parole. E recupera, senza dirlo, l’idea dell’innovazione semplice, su cui sono stati sviluppati i progetti precedenti della Presidenza del Consiglio, dei digital champions, del team per la trasformazione digitale e del consigliere per l’innovazione di Renzi, Paolo Barberis.

La visione, come dice il piano, abbraccia tre sfide: digitalizzazione, innovazione e sviluppo etico e sostenibile, descritte attraverso nove obiettivi che prendono forma con le prime venti azioni “pratiche e fattibili per accompagnare la Pubblica Amministrazione, le aziende, il nostro Paese e noi cittadini nel futuro che abbiamo immaginato.” Nel piano il ministro si impegna ad aggiornare questa vision ogni 4 mesi per verificare lo stato di sviluppo delle azioni, l’inserimento di quelle nuove e il loro status rendendole pubbliche, affinché chiunque possa dare il suo contributo in collaborazione con gli enti coordinati da una cabina di regia con i Comuni, le Regioni, le agenzie centrali e locali e i soggetti privati. Continua a leggere Il Fatto Quotidiano: Digitale, presentato il piano di innovazione. Bello, ma senza soldi sarà difficile realizzarlo

Il Manifesto: Ecco l’app del Pd che riabilita Rousseau

Ecco l’app del Pd che riabilita Rousseau

Hacker’s Dictionary. Il neoministro Boccia e il segretario Zingaretti lanciano la piattaforma online del partito per connettere iscritti ed eletti. “Ci sarà dentro tutta la vita del partito”, dicono i creatori

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 26 Settembre 2019

Quindi l’idea di Rousseau è buona. Usare una piattaforma digitale per comunicare con gli iscritti, rendere trasparente l’azione degli eletti, votare online le proposte da portare in Parlamento, è la strada giusta. Lo dimostrano i fatti, adesso che anche il Pd ha creato l’app di partito con cui gli onorevoli dovranno rendicontare la loro attività online e rimettersi al voto dei militanti. Ci si potranno anche caricare foto e video. Per creare questo Facebook di partito si potrà rendere nota la propria posizione e così entrare in contatto con altre persone in zona per attivarsi su un problema territoriale mentre un sistema di notifiche segnalerà gli eventi per i quali l’iscritto ha dichiarato il suo interesse. Secondo gli ideatori tutta la vita del Pd finirà dentro l’applicazione. Ma proprio tutto: documenti, leggi, interventi, proposte.

Insomma, tra gli effetti del governo giallorosso non c’è solo la riduzione della polemica online tra Pd e Cinquestelle, la quasi scomparsa degli articoli critici, sarcastici, «d’inchiesta» nei giornali d’area, ma anche la riabilitazione del modello Rousseau. Continua a leggere Il Manifesto: Ecco l’app del Pd che riabilita Rousseau

Presentazione del Libro: Riprendiamoci la rete!

Martedì 17 settembre 2019

17:30 / 19:30

Antica Biblioteca – Link Campus University
Via del Casale di San Pio V, 44 – Roma

Presentazione del libro

Riprendiamoci la rete!

Piccolo manuale di autodifesa digitale per giovani generazioni

di Arturo Di Corinto
a cura della Link Campus University

Saluti del Presidente Vincenzo Scotti

Nunzia Ciardi, Direttore della Polizia Postale e delle Comunicazioni
Barbara Carfagna, Giornalista autrice di Codice
Pasquale Russo, Direttore Link Campus University
Arturo Di Corinto, Giornalista e insegnante
Paola Guarnieri, giornalista e conduttrice radio di Tutti in classe
Raoul Carbone, presidente fondazione Vigamus

Nota: Durante la presentazione verrà mostrato anche il videogame Cyber Hunters ispirato dal libro e realizzato dal DASIC, dagli studenti della Link Campus University e dalla Fondazione Vigamus

La Repubblica: Mise: al via la consultazione per l’intelligenza artificiale

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Mise: al via la consultazione per l’intelligenza artificiale

Proprietà dei dati, formazione ad hoc, partenariati pubblico privati, campagne di sensibilizzazione. Sono 83 le proposte del gruppo di esperti voluto dal governo. Col solito punto di debolezza: non ci sono i soldi per attuare la strategia nazionale

di Arturo Di Corinto per La Repubblica del 21 Agosto 2019

CON la crisi di governo sullo sfondo, il ministero dello Sviluppo economico ha finalmente pubblicato la sua “Strategia per l’intelligenza artificiale” aprendo alla consultazione pubblica le proposte, 83 ‘raccomandazioni’ formulate dal gruppo dei 30 esperti selezionati otto mesi fa. Tutte proposte leggibili ed emendabili sul sito del ministero.

Intelligenza artificiale, cuore dell’innovazione

Le tecniche di intelligenza artificiale stanno già cambiando il nostro mondo e promettono di rivoluzionare profondamente la sfera di possibilità dell’umano. Queste tecniche basate su software in grado di apprendere già riconoscono volti, “capiscono” il nostro linguaggio, scelgono per noi cibi, strade, film e acquisti, ottimizzano il consumo energetico e, accoppiate all’Internet delle cose (IoT), alla blockchain, alla meccatronica, potrebbero fare la differenza del sistema Italia nell’agrifood, nel turismo, nella manifattura, nonché nella gestione della Pubblica Amministrazione. Continua a leggere La Repubblica: Mise: al via la consultazione per l’intelligenza artificiale

Il Manifesto: La fallace percezione delle macchine intelligenti

La fallace percezione delle macchine intelligenti

Hacker’s dictionary. Ecco come trarre in inganno i sistemi di riconoscimento visivo guidati da algoritmi di intelligenza artificiale

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 8 Agosto 2019

L’Intelligenza Artificiale (IA) può migliorare la nostra vita guidando al posto nostro, prendendosi cura delle persone anziane e dei malati, svolgendo lavori pericolosi e usuranti, e ottimizzando la gestione di grandi quantità di dati. Tutto questo è possibile grazie ai recenti sviluppi sia della robotica che delle tecniche di IA come, ad esempio, la capacità delle reti neurali di apprendere che ha apportato molti benefici al settore della computer vision, con applicazioni come il riconoscimento degli oggetti, il video labelling, eccetera.

La machine perception è forse il settore dell’IA su cui l’avvento del deep learning ha più inciso. Il basso costo dell’informatica computazionale, la disponibilità di grandi quantità di dati e l’affinamento di reti di algoritmi neurali ha permesso all’IA di eseguire compiti di classificazione visiva anche meglio degli esseri umani. Poiché le “macchine intelligenti” che riconoscono al posto nostro luoghi e persone sono utilizzate in ambito di sicurezza e sorveglianza negli aeroporti, negli smart buildings o al telefono, è ora di chiedersi se funzioni per davvero. Continua a leggere Il Manifesto: La fallace percezione delle macchine intelligenti

RAIUNO: CODICE, LA VITA DIGITALE DAL PRIMO AGOSTO 2019

CODICE, LA VITA DIGITALE – stagione 3 – 2019

Dall’Asia alla Silicon Valley, in onda il giovedì in seconda serata alle 23:30 su RaiUno in onda la terza edizione di Codice La vita è digitale.

Conduce: Barbara Carfagna
Regia di Luca Romani
Autori: Barbara Carfagna e Fabrizio Giunta
Collaborazione di Massimo Cerofolini
Consulenza Scientifica di Arturo Di Corinto
Inviati: Floriana Bulfon, Elisabetta Curzel, Massimo Cerofolini, Matteo Di Calisto, Arturo Di Corinto, Celia Guimaraes, Valentina Noseda, Lucia Pappalardo, Clelia Passafiume
Registi: Cristina Cilli, Luca Ferrari, Lucia Pappalardo, ALessandro Nucci
Durata: 6 puntate 
Produttore esecutivo: Federica Guerrieri
Assistente di regia: Claudia Bernardini
Ricerche: Carlo Posio
In redazione: Alessio Aversa, Federico Calò, Raffaella Moriondo, Ylenia Buonviso.
Redazione: Roma | Location: Studio 2 Teulada

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La Repubblica: Perché gli umani attaccano i sistemi basati sull’intelligenza artificiale

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Perché gli umani attaccano i sistemi basati sull’intelligenza artificiale

Un nuovo rapporto del progetto europeo Sherpa realizzato con F-Secure illustra le tecniche di attacco usate per inquinare i dati e confondere gli algoritmi alla base dei sistemi intelligenti

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 18 Luglio 2019

GLI UOMINI stanno attaccando i sistemi di Intelligenza Artificiale e non viceversa, come ci saremmo aspettati dai film di fantascienza. Ma per fare che cosa? Per manipolare i risultati dei motori di ricerca, modificare gli algoritmi dei social media, il ranking e la reputazione dei siti web, disturbare il volo dei droni o ingannare una macchina a guida autonoma. E così, al contrario di quello che speravamo, l’uso malevole degli strumenti di intelligenza artificiale non si è fermato alla creazione di sofisticate campagne di disinformazione.

L’allarme viene da un rapporto del progetto europeo Sherpa, dedicato a diritti umani e intelligenza artificiale, e che ha evidenziato come singoli criminali e hacker organizzati abbiano trovato un nuovo obbiettivo nell’attaccare i sistemi ‘intelligenti’ che suggeriscono gli acquisti di Amazon o sull’Apple Store, che definiscono il ranking dei ristoranti su TripAdvisor o che predicono la probabilità di eventi criminosi e i consumi energetici delle smart city. Continua a leggere La Repubblica: Perché gli umani attaccano i sistemi basati sull’intelligenza artificiale

Il Manifesto: Che fine ha fatto il telefonino etico?

Che fine ha fatto il telefonino etico?

Hacker’s Dictionary. Per la plastica non si è fatto ancora abbastanza, e per l’inquinamento dei rifiuti elettronici? Un’azienda olandese ha provato a costruire uno smartphone equo, solidale, amico dell’ambienteù

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 13 giugno 2019

Alcuni paesi hanno messo al bando piatti, bicchieri e cannucce di plastica, perfino i cotton-fioc, per ridurre l’inquinamento planetario. Verrebbe da dire “troppo poco, troppo tardi”, soprattutto se consideriamo che Trenitalia regala ai clienti di prima classe una bottiglietta di plastica che verrà buttata a fine viaggio e che ad ogni spesa al supermercato compriamo in media due buste che invece di distruggersi in 400 anni ce ne metteranno cinquanta. Però almeno se ne parla. Ciò di cui non si parla è invece l’inquinamento prodotto dalle plastiche e dai metalli dei telefonini. Ce ne sono quasi 6 miliardi nel mondo e in media vengono cambiati ogni 18 mesi. Dove vanno a finire i vecchi smartphone? Nel migliore dei casi in discarica. Qualche volta sono ricondizionati, ma la filiera è lunga, il procedimento costoso, gli acquirenti pochi. E tuttavia non è solo un problema di inquinamento. Continua a leggere Il Manifesto: Che fine ha fatto il telefonino etico?

Convegno: LA CARTA DEI DIRITTI IN INTERNET

LA CARTA DEI DIRITTI IN INTERNET
Roma Camera dei Deputati

L’evento, organizzato da GenerazioneY e Internet Society Italia, ha approfondito i principi formalizzati nella Dichiarazione dei Diritti in Internet, approvata il 28 luglio 2015 dalla Commissione per i diritti e i doveri relativi ad Internet, istituita il 28 luglio 2014 dalla Presidenza della Camera dei Deputati. In particolare, l’evento ha visto la partecipazione attiva di giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, direttamente coinvolti nella pianificazione delle attività, per evidenziare la rilevanza attuale della Dichiarazione, mediante personali interventi dedicati all’analisi dei suoi 14 articoli. Ci scusiamo per la qualità dei video, che abbiamo registrato con un computer, tuttavia ci permettono di mantenere memoria degli interventi che hanno reso speciale l’evento.

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Il Fatto Quotidiano: Da medium di libertà alla sorveglianza di massa, il web ha tradito la sua missione?

Da medium di libertà alla sorveglianza di massa, il web ha tradito la sua missione?

Carta dei diritti di Internet: un convegno dedicato al lascito intellettuale di Stefano Rodotà alla Camera dei deputati

di ARTURO DI CORINTO per Il Fatto Quotidiano del 4 Giugno 2019

Abbiamo accolto la Rete come un medium di libertà illimitata ma oggi l’euforia si è tramutata in delusione. La libertà e la comunicazione della rete si sono rovesciate in un controllo e una sorveglianza totali. Secondo il filosofo coreano Byung-Chul Han anche i social network, la più grande piazza pubblica della storia, sono diventati panottici digitali che sorvegliano lo spazio sociale e lo sfruttano senza pietà per estrarre dalle nostre azioni i dati che l’industria immateriale utilizza per aumentare la crescita, la produttività, e i guadagni per i propri azionisti (Psicopolitica, 2016).

Mentre da una parte il capitalismo estrattivo usa la miniera sconfinata dei big data per costruire consumatori passivi e disciplinati (Vecchi, 2018), il bisogno umano di comunicare è interpretato come libertà di insultare, mentre la richiesta ossessiva di trasparenza serve a denunciare chi comanda ma senza impegnarsi in un vero cambiamento. La rete ha creato una democrazia di spettatori. Continua a leggere Il Fatto Quotidiano: Da medium di libertà alla sorveglianza di massa, il web ha tradito la sua missione?

Il Manifesto: Italia, la startup nation che potremmo diventare

Italia, la startup nation che potremmo diventare

Hacker’s Dictionary. Aumentano truffe e rischi sul web e molti ci cascano. Creare un ecosistema della cybersecurity è cruciale, anche favorendo la nascita di imprese italiane

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 30 Maggio 2019

Se una cosa è troppo bella per essere vera, probabilmente non è vera. Vale anche per il web, dove ormai non si contano più imbrogli e raggiri a chi pensa di essere più furbo dei cyber-truffatori.

E vale sopratutto in questi giorni prima delle vacanze, quando tutti cerchiamo l’affare per viaggiare e alloggiare con pochi soldi.

Solo questo mese i ricercatori di Kaspersky Lab hanno infatti scoperto più di 8.000 attacchi di phishing mascherati da offerte provenienti da note piattaforme di prenotazione che in realtà iscrivevano illecitamente le vittime a servizi telefonici a pagamento. Sono sopratutto le email di phishing, combinate a tecniche di ingegneria sociale a sfruttare l’innata tendenza a fidarci degli altri, portarci su siti identici a quelli ufficiali, per rubarci i dati della carta di credito o pagare un servizio che non esiste.

Ma in questo periodo vanno molto di moda le blast email. Propongono voli gratis in cambio della compilazione di un breve sondaggio online e della condivisione del link. Dopo aver risposto alle prime tre domande, agli utenti viene chiesto il numero di telefono che, una volta inserito, i truffatori utilizzano per iscrivere le vittime a servizi a pagamento per cellulare. Oppure si usano link che ci portano sui siti truffa per prenotare alloggi economici in centro città con punteggi alti nelle recensioni di siti come Airbnb e scoprire poco dopo che della prenotazione e dei soldi non c’è più traccia.

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La Repubblica: Tutti gli uomini (e le donne) di Tim Berners Lee

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Tutti gli uomini (e le donne) di Tim Berners Lee

La leggenda della nascita del web parla solo di lui, ma quel genio conosceva bene il valore della collaborazione e del lavoro di gruppo. Alla scoperta del team che ci ha dato Internet

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 11 Marzo 2019

“LA FORTUNA di Tim Berners Lee è stata quella di avere avuto un capo che capiva l’importanza di quello che stava facendo mentre scriveva il progetto per il World Wide Web”. Il capo era Mike Sendall, il commento è invece dell’uomo che insieme a lui costruì il web, l’ingegnere belga Robert Cailliau. Misconosciuto, Cailliau racconta la storia degli inizi del WWW nel libro Com’è nato il web insieme al redattore scientifico del Cern, James Gillies. La storia di uno sparuto gruppetto di visionari, stagisti e programmatori che al centro di ricerche nucleari di Ginevra, il Cern, si erano intestarditi a realizzare il sogno della biblioteca universale per facilitare l’accesso dei ricercatori ai risultati scientifici dei colleghi e mettere il loro sapere a disposizione del mondo. E così è stato.

Il 12 marzo 1989, trent’anni fa, Tim Berners Lee, inglese, impiegato al Cern, presenta al suo capo un progetto intitolato “Gestione delle informazioni: una proposta”.

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AGI: I tanti dubbi sul voto tramite blockchain che Casaleggio deve chiarire

I tanti dubbi sul voto tramite blockchain che Casaleggio deve chiarire

Anche la catena a blocchi ha dei difetti che possono essere sfruttati da hacker malintenzionati, difetti che aumentano il rischio di elezioni non democratiche e falsificabili

di ARTURO DI CORINTO per AGI del 9 Marzo 2019

“Ne abbiamo parlato tanto, lo abbiamo pensato, immaginato, sperato, sognato. E ora c’è. Stiamo parlando del voto su blockchain, la nuova frontiera della democrazia diretta che consente di utilizzare la Rete in un nuovo modo”.

Con questa dichiarazione Davide Casaleggio, guru tecnologico del Movimento 5 Stelle e presidente (e fondatore) dell’associazione Rousseau, ha annunciato per oggi un hackhaton al Villaggio Rousseau per presentare “la prima versione funzionante di un sistema di voto su blockchain che garantisce l’anonimato e permette una certificazione distribuita del voto”.

Bene, bravo, bis. Il metodo in queste cose è importante.

Perché è importante la trasparenza del software di voto

Casaleggio afferma di volere rendere disponibile il codice sorgente del software per il voto, e chiama a raccolta hacker e specialisti per testarlo e migliorarlo. Niente di eccezionale, direte, è il modo in cui funziona  da sempre la produzione di software se il codice non è proprietario e coperto da segreto industriale. E consentire l’analisi del codice è il modo migliore per coinvolgere specialisti e programmatori. È una furbata, dirà qualcuno, perché laddove non arrivano i tuoi programmatori, intervengono gli altri ad aiutarti, per sfida intellettuale, divertimento o ideologia. In questo caso gli “hacker” ti aiutano a testare, modificare e migliorare un prodotto che più di altri – è un software di voto – deve essere semplice da usare e verificabile. Continua a leggere AGI: I tanti dubbi sul voto tramite blockchain che Casaleggio deve chiarire

Il Fatto Quotidiano: Diamo più rilievo a un dato, il cybercrime ci costa ogni anno come quattro stazioni spaziali

Diamo più rilievo a un dato, il cybercrime ci costa ogni anno come quattro stazioni spaziali

di ARTURO DI CORINTO per Il Fatto Quotidiano del 28 Settembre 2018

La sicurezza informatica, la cybersecurity, serve a mantenere la pace e preservare la democrazia. Ci avete mai pensato? E allora provate a immaginare cosa accadrebbe se un attacco informatico da parte di un esercito avversario accecasse tutte le torri di controllo dell’aeroporto di una capitale europea. Oppure pensate a cosa accadrebbe se qualcuno fosse in grado di bloccare i semafori e mandare in tilt il traffico cittadino il giorno delle elezioni: ingorghi, proteste, gente che non va a votare.

Nel 2003 un attacco attacco da negazione di servizio, un DoS, ha mandato in tilt la rete elettrica canadese. Dopo poche ore gli effetti si sono sentiti anche negli Usa.
Nel 2013 invece un attacco via smartphone è quasi riuscito ad aprire le chiuse della diga di New York. Qualche anno fa un malware, Shamoon, ha bloccato 30mila pompe di benzina della petrolifera Aramco. E gli esempi potrebbero continuare. Continua a leggere Il Fatto Quotidiano: Diamo più rilievo a un dato, il cybercrime ci costa ogni anno come quattro stazioni spaziali

RaiUno: Codice. La vita è digitale

Codice La vita è digitale

Superuomini o postumani? – 26/07/2018

Nella nuova Era che abbiamo l’opportunità di vivere dobbiamo fare i conti con cambiamenti straordinari, che investono le nostre esistenze: sono già disponibili tecniche che permettono di “hackerare” il nostro DNA, e nuovi sistemi diagnostici permettono di individuare le malattie ancor prima che si manifestino. Ma non solo: molti scienziati e “futuristi” assicurano che entro pochi anni si raggiungerà il cosiddetto “punto di singolarità”, cioè il momento in cui l’intelligenza artificiale sarà pari, o paragonabile, a quella degli umani. Quale sarà il destino dell’uomo? Continua a leggere RaiUno: Codice. La vita è digitale

Il Manifesto: Le guerre del futuro si combatteranno nei nostri cuori

Le guerre del futuro si combatteranno nei nostri cuori

Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 21 Giugno 2018

Le agenzie militari e di intelligence di tutto il mondo conducono da tempo guerre informative segrete nel cyberspazio. I meme delle loro psy-ops, le operazioni di disinformazione, influenzano profondamente le percezioni pubbliche della verità, del potere e della legittimità. La campagna del presidente Trump e il ruolo di Cambridge Analytica sono finiti sotto osservazione per il microtargeting, il dark advertising e le fake news, ma non sono state solo le elezioni presidenziali americane del 2016 ad essere caratterizzate da un mix di notizie false, intromissioni straniere, attacchi informatici e propaganda social.

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Il Manifesto: ProtonMail, sicurezza «atomica»

P come password. La password del telefonino, del computer, del social network preferito, è sempre la prima linea di difesa contro chi vuole trasformare in un incubo la nostra vita digitale.

E questo vale soprattutto per l’email. A patto che sia una email sicura, come ProtonMail, ad esempio.

ProtonMail è un servizio di posta elettronica cifrata inventato nel 2013 al Centro di ricerche nucleari di Ginevra, il Cern, per consentire, grazie all’uso della crittografia, l’uso di un sistema di posta più affidabile di quelli gratuiti come Gmail, Hotmail e Yahoo! (gli ultimi due sono i più bucati al mondo).

A capo del progetto c’è un’intera community di scienziati e attivisti per la privacy: basato su software open source, ProtonMail è facile da usare e ha un design moderno. Continua a leggere Il Manifesto: ProtonMail, sicurezza «atomica»