Libri: Riprendiamoci la rete. Piccolo manuale di Autodifesa digitale per giovani generazioni

Riprendiamoci la rete! Piccolo manuale di Autodifesa digitale per giovani generazioni

Edizioni Eurilink University Press

2019 € 20

pp. 208 Collana: Link — 4

ISBN: 978–88-85622–76‑0

Il libro si può scaricare gratuitamente via email e tramite WhatsApp qui: https://riprendiamocilarete.unilink.it/

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AgendaDigitale.Eu: Cyber armageddon, perché la sicurezza informatica ci riguarda tutti

Cyber armageddon, perché la sicurezza informatica ci riguarda tutti

Anche se il computer non è importante per noi, potremmo scoprire di non avere la corrente elettrica a casa per via di un attacco hacker. E la nostra inconsapevolezza potrebbe causare gravi danni alla nostra aziende. Scopriamo perché ignorare la cyber security è una leggerezza che oggi nessuno può permettersi

Arturo Di Corinto per AgendaDigitale.EU del 30 Maggio 2018

Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI

La sveglia non è suonata e la lampada accanto al comodino non si accende. Andate in bagno e l’acqua calda non arriva. Provate a farvi un caffè con la macchinetta che sembra morta e poi vi rendete conto che la casa è fredda e che il televisore rimane muto. Cosa è successo? Non c’è la corrente elettrica. Quello che scoprirete qualche ora dopo è che la rete elettrica nazionale è stata colpita da un attacco cibernetico che ha letteralmente spento li paese. Il telefono intanto si è scaricato e nelle ore successive scoprirete il caos nelle strade, peggio che durante un temporale. Continua a leggere AgendaDigitale.Eu: Cyber armageddon, perché la sicurezza informatica ci riguarda tutti

Repubblica: Il Foia cambierà, ecco come. Parola di Marianna Madia

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Il Foia cambierà, ecco come. Parola di Marianna Madia

Le commissioni di Camera e Senato sono orientate a sostenere le modifiche alla legge sulla trasparenza proposte dalle associazioni e fatte proprie dal ministro per la Pubblica Amministrazione

di ARTURO DI CORINTO per Repubblica del 19 Aprile 2016

IL GOVERNO corre ai ripari e annuncia importanti modifiche nel decreto sulla trasparenza noto come FOIA (Freedom of Informazione Act). Lo fa nella persona di Marianna Madia, ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione che, con un tweet prima, e con un post su Facebook dopo, prende l’impegno di modificare pesantemente la legge. Da quanto si apprende, le novità riguardano innanzitutto il meccanismo del silenzio-diniego e della soluzione stragiudiziale dei contenziosi: il primo tema riguarda il meccanismo per cui nella prima stesura della legge le pubbliche amministrazioni non sono tenute a motivare l’assenza di risposta verso i cittadini che chiedono di accedere agli atti, ai dati e ai documenti della PA; la seconda invece, dovrebbe rimuovere l’onere per i cittadini di pagare di tasca propria un avvocato e di appellarsi ai Tribunali Amministrativi Regionali nel caso in cui le loro richieste non vengano soddisfatte secondo la legge. Continua a leggere Repubblica: Il Foia cambierà, ecco come. Parola di Marianna Madia

La Repubblica: Abbiamo un Foia, o forse no. “Ecco come possiamo migliorarlo”

la-repubblica-it-logoAbbiamo un Foia, o forse no. “Ecco come possiamo migliorarlo”

Le iniziative di decine di associazioni che si battono contro la curruzione, per la trasparenza e il diritto alle informazioni. Un decalogo, un video satirico e news

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 14 marzo 2016

IL FREEDOM of information Act-Foia è in dirittura d’arrivo, ma sono in 60 mila quelli che chiedono di migliorarlo attraverso una petizione online e una campagna video che è già diventata virale su Internet. Certo, dalla promessa fatta da Matteo Renzi al suo insediamento di dotare il nostro paese di una legge sulla trasparenza e contro la corruzione, uguale a quella dei paesi avanzati di tempo ne è passato, e non ce n’é più tanto. Il 20 gennaio 2016 Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto sull’accesso ai dati e ai documenti delle pubbliche amministrazioni che dovrebbe incarnare il Foia, all’interno della Legge Madia di Riforma della Pubblica Amministrazione (dlgs 124/2015) e che dovrebbe appunto favorire il controllo diffuso e dal basso dell’operato di politici, amministratori e imprenditori di Stato. Il 12 febbraio è stato finalmente reso pubblico il decreto approvato in via preliminare, ma ha lasciato più delusi che soddisfatti nonostante le rassicurazioni date dallo stesso Ministro Marianna Madia a Repubblica.

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La Repubblica: Ecco il Freedom of information Act: più trasparenza con la PA ma mancano le sanzioni

la-repubblica-it-logoEcco il Freedom of information Act: più trasparenza con la PA ma mancano le sanzioni

Ecco il testo del decreto del Freedom of Information Act italiano. Un chiaro tentativo di equilibrare gli interessi delle amministrazioni e dei cittadini, ma le molte eccezioni lo renderanno difficilmente praticabile se rimarrà così com’è

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 12 febbraio 2016

ABBIAMO un Foia. L’Italia ha finalmente una legge per la trasparenza amministrativa e contro la corruzione. Quello che Matteo Renzi aveva promesso nel giorno del suo insediamento due anni fa, lo ha fatto il ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia nella legge di riforma che riorganizza la pubblicità, la trasparenza e la diffusione di informazioni da patte delle amministrazioni pubbliche. Nel provvedimento infatti è introdotta una nuova forma di accesso civico ai dati e ai documenti pubblici, quella che nei paesi anglosassoni chiamano Freedom of information act o Foia.

Leggi la bozza definitiva del Foia (in Pdf)

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La Repubblica: Tutti gli uomini del digitale di Renzi

la-repubblica-it-logoTutti gli uomini del digitale di Renzi

Con la nomina di Diego Piacentini a commissario di Governo per il digitale e l’innovazione in Italia si va a completare il team del premier. Vediamo su quali elementi può e potrà contare

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 11 febbraio 2016

La notizia è di quelle forti: il braccio destro di Jeff Bezos, l’italiano Diego Piacentini, molla Amazon per assumere il ruolo di Commissario di governo per il digitale e l’innovazione in Italia a partire dall’agosto del 2016. Lavorerà pro bono, ovvero senza compenso, lui che guadagnava, secondo Bloomberg, sei milioni di dollari all’anno. La sua nomina di Piacentini testimonia dell’interesse del premier nel dare la spinta definitiva all’evoluzione digitale dell’amministrazione e dell’economia italiane, considerando le riconosciute competenze di Piacentini che ha vissuto gran parte della sua vita in America e che oggi torna “per restituire al proprio paese quello che gli è stato dato”. Ma ha anche un altro significato: mostra la necessità che Renzi ha di mettere a sistema le diverse inziative del governo su digitale e dintorni. Un ambito di azione che, pur con tante caselle occupate, e iniziative avviate, vede il governo procedere in maniera disomogenea con critiche sia da destra che da sinistra.

Eventi: INTERNET GOVERNANCE FORUM ITALIA 2015

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LUNEDI’ 12 OTTOBRE INTERNET GOVERNANCE FORUM ITALIA

Sala della Regina, Palazzo Montecitorio 9,30 diretta webtv – Roma

Si terrà a Roma, lunedì 12 ottobre, la settima edizione dell’Internet Governance Forum Italia(#IGFItalia2015 – http://www.iit.cnr.it/it/node/34520). Ospitato presso la Camera dei Deputati, il Forum, aperto a tutti i portatori d’interesse, discuterà le tematiche emergenti dell’evoluzione di Internet con l’obiettivo dichiarato di definire i contributi che l’Italia porterà alla discussione dell’IGF globale di João Pessoa, in Brasile, a novembre.

Nella Sala della Regina di Palazzo di Montecitorio – a partire dalle ore 9,30, con diretta webtv – durante tutta la giornata, numerosi relatori si alterneranno per discutere nella prima sessione della Dichiarazione dei diritti in Internet con la partecipazione di Stefano Rodotà; una seconda sessione sarà dedicata agli scenari internazionali della Internet governance, una terza al tema della “Riscossa digitale”, la quarta e ultima discuterà della Costituente italiana per l’Internet governance, un modello di gestione inclusivo e partecipato per contribuire a definire le “regole di Internet”.

Al centro di ciascun panel saranno approfonditi i temi dello sviluppo digitale in Italia, delle capacità degli utenti, delle regole e delle condizioni necessarie a premiare la creatività italiana nel mondo delle start up, favorire la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, la diffusione della banda larga e il rispetto degli impegni di governo in questi settori. Saranno discussi anche i temi propri dell’IGF globale, quali la tutela della privacy, il diritto d’autore, l’inclusione digitale e il diritto di accesso alla rete quale diritto umano fondamentale.

Ad aprire i lavori, il saluto della Presidente della Camera, Laura Boldrini.

La registrazione può essere effettuata sino ad esaurimento posti al link: http://igfitalia2015.eventbrite.it/

La Repubblica: Antonio Samaritani è il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale

la-repubblica-it-logoAntonio Samaritani è il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale

L’annuncio dato da Renzi al Consiglio dei Ministri. Chief information officer della Regione Lombardia, era il candidato voluto dal ministro Marianna Madia  che dice: “Questa nomina vuole dare un messaggio di continuità rispetto al lavoro svolto dalla Poggiani”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 29 Aprile 2015

Antonio Samaritani, Direttore Sistemi Informativi e ICT della Regione Lombardia ha continuato fino all’ultimo a raccontare i progetti su cui stava lavorando con Lombardia Informatica: data center, disaster recovery, open data, cloud, Expo, ma da domani di tutto questo dovrà occuparsene a livello nazionale, nella cornice dell’Agenda digitale, visto che è lui il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). La decisione è stata comunicata da Matteo Renzi al Consiglio dei Ministri.
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La Repubblica: Agenzia Digitale, la Poggiani si è dimessa

la-repubblica-it-logoAgenzia Digitale, la Poggiani si è dimessa

La direttrice dell’Agid ha consegnato le sue dimissioni nelle mani della ministra Madia. In politica con la Moretti nella corsa a governatrice del Veneto.

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 30 Marzo 2015

Alessandra Poggiani, poco dopo le 21, ha ufficializzato con una lettera al ministro Madia le sue dimissioni. E alla notizia dell’annuncio delle dimissioni della direttrice dell’Agenzia per l’Italia Digitale si aggiunge quella che né Matteo Renzi né Marianna Madia hanno commentato la scelta. Solitamente prodighi di annunci e commenti via Twitter questa volta ministro e premier sono rimasti in silenzio. Il motivo potrebbe essere l’imbarazzo determinato dalla sua decisione? Oppure la consapevolezza che si apre di nuovo un periodo incerto per l’agenzia che ha il compito di digitalizzare l’Italia? Né l’uno né l’altro secondo Alessandra Poggiani, che a Repubblica.it in mattinata aveva annunciato: “Consegnerò stasera le mie dimissioni nelle mani della Ministra Marianna Madia. Il mio non è stato un colpo di testa, la decisione l’ho maturata un mese fa quando mi hanno chiesto di impegnarmi al fianco di Alessandra Moretti nella sua corsa a governatrice del Veneto. A quel punto ne ho parlato subito con la ministra e lei ha capito. Le sono molto grata per questo”. Ora resta al lavoro fino al nuovo bando per chi le succederà già uscito.
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La Repubblica: Gli hacker del Califfato “100 soldati usa da uccidere”

la-repubblica-it-logoGli hacker del Califfato “100 soldati usa da uccidere”

Arturo Di Corinto per La Repubblica del 22 Marzo 2015

Gli hacker dello Stato Islamico hanno pubblicato in rete una lista di 100 militari americani da colpire in patria per aver preso parte ai bombardamenti contro l’Isis in Iraq, Siria, Afghanistan, Yemen e Somalia. La lista, su cui le autorità stanno operando le necessarie verifiche, riporta fotografia, grado, nome, cognome, indirizzo, città e stato di soldati Usa della marina e dell’aviazione ed è accompagnata da una breve lettera in inglese che invita ad ucciderli in quanto “crociati”. È la prima volta che una lista tanto dettagliata viene diffusa in rete. Pubblicata su justpaste.it, è stata rilanciata centinaia di volte su Twitter prima che gli account responsabili venissero bloccati, ma senza che ne fosse impedita l’ulteriore diffusione.

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