I cripto-attivisti raccolgono 54 milioni di dollari per la liberazione di Assange

I cripto-attivisti raccolgono 54 milioni di dollari per la liberazione di Assange

Un progetto basato su blockchain è l’esempio di come le cryptovalute possono diventare una leva per l’attivismo politico e una nuova concezione della Rete

di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/LaRepubblica del 10 Febbraio 2022

Un collettivo di cripto-attivisti ha lanciato una campagna per raccogliere fondi in favore del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, e impedirne l’estradizione negli Stati Uniti, raccogliendo in pochi giorni – con la partecipazione di 10 mila persone – la cifra di 54 milioni di dollari. A parte l’ammontare della cifra si dirà che non c’è nulla di straordinario. Ma questa campagna potrebbe essere uno spartiacque nella storia dell’impegno politico in rete per diversi motivi. Intanto è stata lanciata via Telegram, “il collettore fognario di Internet”, come lo chiamano i suoi detrattori, ma stavolta l’app di messaggistica è stata usata con uno scopo etico e un intento collaborativo; la seconda è che a lanciarla sono stati dei crypto-attivisti, cioè programmatori e ingegneri, esperti di finanza decentralizzata con un’uguale passione per il mondo delle criptomonete, cioè le valute digitali elettroniche come Bitcoin, Ether, Litecoin, eccetera; la terza è che il progetto è una Dao basata su Blockchain.

Vendono Green Pass tarocchi e si atteggiano a imprenditori libertari

Vendono Green Pass tarocchi e si atteggiano a imprenditori libertari

Si dicono contrari alla “dittatura sanitaria” e offrono pacchetti di Certificati Verdi per 100 euro a persona, con lo sconto famiglia. Italian Tech li ha scovati e ha parlato con loro

di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/La Repubblica del 25 Luglio 2021

Dicono di essere contro la cosiddetta “dittatura sanitaria” e offrono Green Pass a pagamento. Un gruppo di italiani che si atteggiano a imprenditori ha creato una chat per vendere i lasciapassare che dal 6 agosto dovremo esibire come risultato della vaccinazione o della negatività al coronavirus per accedere a locali al chiuso e a eventi di massa.

AGI: I tanti dubbi sul voto tramite blockchain che Casaleggio deve chiarire

I tanti dubbi sul voto tramite blockchain che Casaleggio deve chiarire

Anche la catena a blocchi ha dei difetti che possono essere sfruttati da hacker malintenzionati, difetti che aumentano il rischio di elezioni non democratiche e falsificabili

di ARTURO DI CORINTO per AGI del 9 Marzo 2019

“Ne abbiamo parlato tanto, lo abbiamo pensato, immaginato, sperato, sognato. E ora c’è. Stiamo parlando del voto su blockchain, la nuova frontiera della democrazia diretta che consente di utilizzare la Rete in un nuovo modo”.

Con questa dichiarazione Davide Casaleggio, guru tecnologico del Movimento 5 Stelle e presidente (e fondatore) dell’associazione Rousseau, ha annunciato per oggi un hackhaton al Villaggio Rousseau per presentare “la prima versione funzionante di un sistema di voto su blockchain che garantisce l’anonimato e permette una certificazione distribuita del voto”.

Bene, bravo, bis. Il metodo in queste cose è importante.

Perché è importante la trasparenza del software di voto

Casaleggio afferma di volere rendere disponibile il codice sorgente del software per il voto, e chiama a raccolta hacker e specialisti per testarlo e migliorarlo. Niente di eccezionale, direte, è il modo in cui funziona  da sempre la produzione di software se il codice non è proprietario e coperto da segreto industriale. E consentire l’analisi del codice è il modo migliore per coinvolgere specialisti e programmatori. È una furbata, dirà qualcuno, perché laddove non arrivano i tuoi programmatori, intervengono gli altri ad aiutarti, per sfida intellettuale, divertimento o ideologia. In questo caso gli “hacker” ti aiutano a testare, modificare e migliorare un prodotto che più di altri – è un software di voto – deve essere semplice da usare e verificabile. Continua a leggere AGI: I tanti dubbi sul voto tramite blockchain che Casaleggio deve chiarire

Conferenza: Conferenza “Blockchain, presente e futuro”

MERCOLEDÌ, 24 GENNAIO, ore 10.00
Università degli studi Link Campus University
Antica Biblioteca – Via del Casale di San Pio V, 44 – Roma

L’argomento di questa conferenza è la tecnologia blockchain la cui prima applicazione è stata la nascita e l’introduzione del Bitcoin.
Il Bitcoin è una moneta elettronica creata nel 2009. A differenza della maggior parte delle valute tradizionali, Bitcoin non fa uso di un ente centrale: esso utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni, ma sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti funzionali, come la generazione di nuova moneta e l’attribuzione della proprietà dei bitcoin.
La tecnologia informatica che è alla base del bitcoin è la blockchain.

Con l’occasione verrà presentata e distribuita ai partecipanti alla conferenza la nuova cryptovaluta ufficiale della Link Campus University: la LinkCoin!
La cryptomoneta sarà fruibile tramite interfaccia web o installando un’applicazione sul proprio smartphone Android (per iOS sarà disponibile a breve) al momento della registrazione alla conferenza. Alla fine della conferenza verranno messi in vendita alcuni gadget acquistabili esclusivamente tramite LinkCoin.

PROGRAMMA

10.00 – Accreditamento

10.30 – Presentazione istituzionale

Prof. Carlo Maria Medaglia
Prorettore alla Ricerca – Link Campus University

10.45 – Tecnologia Blockchain e applicazioni alle cripto valute

Prof. Vincenzo Vespri
Prof. Ordinario – Università di Firenze

11.30 – Cryptovalute, Continente Digitale, Imprese Invisibili

Prof. Piergiorgio Valente
Prof. Politiche fiscali dell’UE e Diritto Tributario internazionale – Link Campus University

12.15 – Trattamento fiscale del Bitcoin

Dott. Salvatore Rapuano
Prof. Diritto Penale – Link Campus University

Moderatore: Prof. Arturo Di Corinto – Prof. Creative writing per i media – Link Campus University

13.00 – Conclusioni

Prof. Walter Matta
Prof. Straordinario – Link Campus University