Zoombombing: il video porno interrompe il processo all’hacker

Zoombombing: il video porno interrompe il processo all’hacker

Hacker’s Dictionary. L’ennesima incursione di guastatori sconosciuti impedisce l’udienza per la cauzione del diciassettenne che ha bucato Twitter. Cosa potrà accadere con la diffusione di Zoom nelle scuole?

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 13 Agosto 2020

I zoombomber colpiscono ancora. Questa volta si sono fatti avanti durante l’udienza per decidere la cauzione del diciassettenne considerato la mente dell’hacking di Twitter. E hanno obbligato il giudice a interrompere la video-udienza su Zoom dopo averla inondata di parolacce e immagini porno. Non conoscete la storia?

Riforma: I dati che indicano i nostri comportamenti sociali

Prima pagina Riforma Marzo
Prima pagina Riforma Marzo

I dati che indicano i nostri comportamenti sociali

Il controllo nell’epoca del Coronavirus: dopo sarà necessario ragionare sullo spazio in cui viviamo

Arturo Di Corinto per Roforma del 31 marzo 2020

Zoom ci spia. La piattaforma per videoconferenze tanto in voga durante la quarantena passa(va) le nostre informazioni a Facebook. Lo stesso vale per altre app, siti e software che grazie ai dati generati dalle nostre interazioni creano profili statici e dinamici, singoli o aggregati, della nostra persona digitale, quella che ci precede nelle interazioni online e che viene usata da Amazon per decidere il prezzo da proporci quando navighiamo tra i suoi prodotti.

Il capitalismo delle piattaforme fa questo: estrae valore dalla profilazione degli utenti e dal data mining dei nostri comportamenti online. In questo modo le aziende sanno con precisione che cosa offrirci, quando, dove e a quale prezzo, sapendo già cosa siamo propensi a desiderare. Il loro modello di business è basato sulla conoscenza dei soggetti isolati e iperconnessi che più tempo passano con i loro software gratuiti più facilmente manifesteranno desideri, fragilità e sentimenti da soddisfare con un’azione: postare, condividere, cliccare, comprare. Ogni click diventa l’occasione per arricchire il nostro profilo psicometrico, venderlo al migliore offerente, anche per le campagne politiche. È così che Trump ha vinto. Continua a leggere Riforma: I dati che indicano i nostri comportamenti sociali

I cinque pilastri dei diritti digitali nell’era del Covid-19


I cinque pilastri dei diritti digitali nell’era del Covid-19

Hacker’s Dictionary. C’è chi propone di usare app, siti e software per contenere il contagio, ma attenzione alle pratiche di raccolta dei dati che non servono né alla medicina né all’epidemiologia

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 26 Marzo

Sappiamo tutti che in tempo di crisi i governi sono da sempre tentati di limitare le libertà fondamentali con azioni che aumentano la sorveglianza e minacciano la privacy. Perciò dovremmo anche sapere che al tempo del Coronavirus è importante seguire le direttive delle autorità sanitarie senza che venga meno il rispetto dei diritti umani e civili.

Di fronte alle molte proposte tecnologiche per contenere la pandemia, la Electronic Frontier Foundation ha realizzato una sorta di guida per la tutela dei dati basata su cinque parole chiave. Continua a leggere I cinque pilastri dei diritti digitali nell’era del Covid-19

La Repubblica: Videoconferenze, parte la gara di solidarietà per offrirle gratis a tutti

la-repubblica-it-logoVideoconferenze, parte la gara di solidarietà per offrirle gratis a tutti

Iorestoacasa.work è un progetto solidale e partecipativo che ha chiamato a raccolta le comunità del software libero. Aderiscono gli alfieri dell’Internet italiana, Garr e Cnr

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 24 Marzo 2020

Zoom, Meet, Webex, GoToMeeting e gli altri: le piattaforme per videonferenza sono indispensabili conil lockdown da coronavirus. Compleanni, aperitivi, lezioni e riunioni a distanza saranno la norma per un po’ e così i ricercatori italiani hanno deciso di dare il loro contributo col progetto iorestoacasa.work per offrire a tutti strumenti di videoconferenza gratuiti e open source.

Nato dall’inziativa di una rete di professionisti di Fabriano, Luca Ferroni, Riccardo Serafini, Francesco Coppola e Dawid Weglarz, iorestoacasa è una piattaforma tutta italiana per comunicare a distanza nei giorni dell’emergenza. A differenza delle altre piattaforme commerciali l’iniziativa solidale usa un sistema open source, Jitsi Meet, che permette agli utenti di effettuare videochiamate in modo immediato, semplice e gratuito. Per accedere alle “stanze” di discussione basta cliccare un link dal browser, senza installare programmi o registrarsi nome e cognome, e si comincia a parlare. Il software, simile a quelli commerciali più famosi, permette di vedersi, chattare, condividere lo schermo e realizzare una diretta streaming su YouTube. Per questo è adatto sia per i consueti meeting di lavoro che per fare lezioni a distanza. Continua a leggere La Repubblica: Videoconferenze, parte la gara di solidarietà per offrirle gratis a tutti