Mariti gelosi, utenti fasulli e cybertruffatori: i fake invadono il mondo del dating online
Secondo uno studio di Kaspersky Lab gli utenti alla ricerca della propria anima gemella sulle piattaforme di dating online sono più esposti di altri a cyberattacchi, malware e truffe cibernetiche.
La rete, si sa, è piena di imbroglioni. E di ladri, come nelle piazze delle città turistiche, nei paesini e nei ministeri. Ma ci sono degli imbroglioni che fanno più male degli altri perché sono quelli che riescono a truffarti manipolando la tua fiducia. E dove si nascondono? Ovunque, anche nei siti di dating online, proprio quelli dove si cerca un po’ di compagnia e magari l’anima gemella.
Gli italiani imbrogliano più degli altri
Una nuova ricerca di Kaspersky Lab Italia ha evidenziato che quasi la metà degli utenti italiani (il 44%) di questi servizi imbroglia su nome, sesso, età, e altro ancora, e che spesso si iscrive a questi servizi per truffare gli altri o per controllare mariti e mogli in cerca d’evasione. Il risultato è che un utente italiano su dieci (10%) è stato ingannato da foto fasulle, uno su sette (15%) da false aspettative dichiarate nel profilo e il 7% da bugie sulla situazione sentimentale del partner desiderato.
L’indagine, che è stata condotta da B2B International e Kaspersky Lab ad agosto 2017 su un campione di 21.081 utenti dai 16 anni in su in ben 32 Paesi, Italia compresa, ha però evidenziato che un gran numero di questi profili, molti dei quali rivelatasi fasulli, hanno cercato di iniettare malware, ransomware e software spia nei dispositivi degli utenti con cui venivano in contatto.
Truffe erotiche e profili fasulli
Insomma, non bastavano le richieste d’amicizia fasulle di ragazze procaci su Facebook, la maggior parte delle quali ignare che la loro foto reale sia usata da software automatici e chatbot per irretire persone in cerca di nuove conoscenze, adesso anche i siti come Tinder, Badoo e Ok Cupid sono diventati un’enorme rete da pesca per truffatori e malintenzionati.
Dopo la notizia che qualche giorno fa milioni di utenti di Pornhub, il più grande sito per adulti al mondo, sono stati bersagliati da un attacco di malvertising, pubblicità “pirata” che installava codice malevolo sui loro computer, veniamo a scoprire che siti e app di dating online sono pieni di cybertruffatori.
Secondo la ricerca di Kaspersky i finti utenti sono specializzati nella raccolta e profilazione dei dati personali degli utenti reali e ci sono perfino dei cybertruffatori che cercando di estorcere dati finanziari dalle potenziali vittime.
Insomma, se potevamo passare sopra al comportamento dei quegli utenti che barano su età e aspetto per apparire migliori di quello che sono, oggi non ci si può più permettere di dare confidenza agli sconosciuti che fanno domande troppo personali.
Attenzione alla privacy
In realtà in tutti i siti di dating online c’è un vademecum di buon comportamento e spesso anche un assistente virtuale che dispensa consigli su come comportarsi dal primo contatto al primo appuntamento: mai dare il proprio indirizzo di casa, mai farsi accompagnare in automobile al primo appuntamento, avvertire almeno una persona amica che si va ad incontrare una sconosciuta o uno sconosciuto, e così via. E soprattutto, mai e poi mai inviare foto e video erotici a persone da poco conosciute: possono essere usati per il revenge porn, l’odiosa pratica di rendere pubblici chat e foto intime per vendicarsi di un rifiuto, fare un dispetto, ricattarne la vittima.
Ricordiamoci inoltre che grazie al social engineering è possibile costruire un profilo di qualsiasi utente del web a partire da singoli dati anche non correlati fra di loro e acquisiti da fonti diverse: il tipo di lavoro, la località di residenza, i bar frequentati, il cognome, l’indirizzo email, per risalire ai servizi web che usa, attaccarne le password e rubargli l’identità.
Inoltre la ricerca deve farci pensare che i dati della nostra vita online vanno protetti meglio di quanto facciamo visto che quando la profilazione per i siti e delle app di dating online viene certificata da piattaforme come Facebook dobbiamo stare attenti due volte.
Nei social siamo inclini a condividere molte cose della nostra vita privata: sogni, desideri e debolezze, e colpevolemente lasciamo in bella vista email di lavoro, telefono e foto di famiglia, diventando l’esca perfetta per i malintenzionati.