Free Bradley Manning.
Mobilitazione internazionale a favore della talpa di Wikileaks
Arturo Di Corinto
Ieri il giudice militare Denise Lind del tribunale di Fort Meade ha accusato il soldato semplice Bradley Manning di avere indirettamente aiutato al Qaeda nella penisola arabica (Aqap) per aver procurato migliaia di documenti segreti che sono stati diffusi da WikiLeaks. E’ il 22 capo d’imputazione. Gli avvocati del giovane 24enne candidato al premio nobel rispondono: soffriva di disturbi, non poteva accedere a materiale riservato. Su Internet scatta l’operazione Manning: cortei, occupazioni e comunicati a sostegno del giovane in carcere @OpManning. Con le istruzioni per sfuggire a intercettazioni e denunce. Lo slogan del movimento: “Stiamo con Bradley Manning proprio per il motivo per cui è accusato, aiutare il nemico… Noi lo abbiamo trovato, il nemico siamo noi.”