Chefuturo! Bill of Rights: i tuoi diritti su Internet in 14 punti

di ARTURO DI CORINTO per Chefuturo! del 4 Novembre 2015

La mozione, approvata all’unanimità porta la firma del deputato di Scelta Civica Stefano Quintarelli, un tecnico, esperto e pioniere della rete italiana, tra gli estensori della Carta stessa nella commissione di studio voluta dalla presidente della Camera Laura Boldrini e redatta sotto la direzione del giurista e professore emerito di diritto Stefano Rodotà.
Nella dichiarazioni di voto è stata chiara la diversità di cultura politica dei deputati presenti evidenziando il grande lavoro di sintesi fra posizioni opposte realizzato dal lavoro dei venti esperti e parlamentari che hanno contribuito alla sua stesura.
Guardiamola insieme punto per punto e proviamo a commentarla.

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CheFuturo! Cosa cambia per la libertà di tutti noi ora che anche Snowden è su Twitter

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Cosa cambia per la libertà di tutti noi ora che anche Snowden è su Twitter

Edward Snowden è sbarcato su Twitter il 29 settembre e in poche ore il suo profilo ha raggiunto un milione di follower. Lui però segue un solo account, il twitter della NSA, l’Agenzia per la Sicurezza nazionale di cui ha svelato i segreti.

Snowden ha cominciato a lavorare per la Cia all’età di 22 anni e, successivamente assunto come consulente dalla Nsa, adesso che ne ha 29, è l’uomo più ricercato del mondo, proprio per aver rivelato al mondo la sorveglianza di massa praticata da questo ente federale americano che dal 1952 si occupa di spionaggio elettronico e intercetta oltre venti miliardi di conversazioni e messaggi al giorno. Continua a leggere CheFuturo! Cosa cambia per la libertà di tutti noi ora che anche Snowden è su Twitter

CheFuturo! – Difendiamo subito le giornaliste dai bulli della rete

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di Arturo Di Corinto per CheFuturo! del 8 settembre 2015

Se scrivi e sei donna è facile diventare bersaglio dell’ignoranza e dei pregiudizi maschili, ma se lo fai per lavoro potrebbe essere anche peggio. Sopratutto se ti occupi di politica, religione e sessualità. Le giornaliste donne sono due volte bersaglio di intimidazioni e censure: in quanto donne e in quanto giornaliste. A confermare questa consapevolezza che sta lentamente emergendo, arrivano ora due rapporti, uno dell’OSCE e uno dell’UNESCO. Non che attacchi, minacce e abusi verso i colleghi maschi manchino, ma gli attacchi a donne blogger e giornaliste sono di gran lunga superiori e quasi sempre basate sulla loro appartenenza di genere. Continua a leggere CheFuturo! – Difendiamo subito le giornaliste dai bulli della rete

Che Futuro!: Se Instagram vieta i #curvy vuol dire che sui social siamo tutti nudi (e indifesi)

chefuturo_logoSe Instagram vieta i #curvy vuol dire che sui social siamo tutti nudi (e indifesi)

di ARTURO DI CORINTO per Che Futuro! del 22 luglio 2015

La censura dell’hashtag #Curvy da parte di Instagram ha aperto un grosso dibattito in rete circa ciò che è lecito postare all’interno dei social network. Curvy è l’aggettivo inglese che indica una donna dalle forme prosperose, e l’hashtag che l’accompagna dovrebbe avere la funzione di disseminare e trovare più facilmente contenuti collegati a questo tema.

Perché l’hanno fatto? Ufficialmente perché l’hashtag sarebbe associato a immagini della nudità femminile che violano i termini di servizio del social network. E tuttavia hashtag come #anorexic, #anorexilove, #straightwomen che corrono lo stesso rischio, non sono stati bannati. Perciò la decisione ha creato un vero e proprio movimento d’opinione che oggi si esprime in maniera alternativa e difficilmente censurabile con altri e diversi hashtag come #BringCurvyBack, #Curvee, ed altri. Continua a leggere Che Futuro!: Se Instagram vieta i #curvy vuol dire che sui social siamo tutti nudi (e indifesi)

Che Futuro!: Così governi e aziende rubano la nostra privacy (in nome della sicurezza)

chefuturo_logoCosì governi e aziende rubano la nostra privacy (in nome della sicurezza)

di Arturo Di Corinto per Che Futuro! del 10 luglio 2015

La privacy di Twitter e Facebook è insostenibile. Lo ha detto il premier inglese David Cameron che ha minacciato di bloccare le aziende che non collaborano fattivamente coi servizi segreti. In Francia è appena passata una legge liberticida sulla privacy, in Spagna uguale, negli Usa ne sono passate quattro solo quest’anno e il Canada prova a fare lo stesso tra le proteste. In Italia il Jobs Act, stravolgendo lo statuto dei lavoratori, prevede il controllo a distanza degli strumenti digitali aziendali in possesso del lavoratore, dei badge e dei luoghi di lavoro senza concordarne modalità e limiti coi sindacati come avveniva prima.

Perché tutto questo interesse per la gestione della nostra privacy? In fondo è una “cosa privata”, o no? Il motivo è presto detto: l’altra faccia della privacy è la sorveglianza. La sorveglianza è l’assenza di privacy. Chiaro, no?

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Che Futuro! Gli imbecilli e la libertà da Gutenberg a Facebook per Eco che non ha capito il senso del web

chefuturo_logoGli imbecilli e la libertà da Gutenberg a Facebook per Eco che non ha capito il senso del web

di Arturo di Corinto per Che Futuro! del 13 Giugno 2015

I social network danno parola a tutti, anche agli imbecilli. Ma non è detto che gli offrano ascolto”. Ecco, detta così, la provocazione di Umberto Eco avrebbe avuto tutto un altro senso. Ma lui, grande intellettuale, colto e raffinato provocatore, durante il conferimento a Torino di una laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione, ha scelto una formula diversa per criticare i social media. La frase esatta, riportata dall’Ansa, suona così: «i social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E’ l’invasione degli imbecilli», una frase che ha subito e ovviamente scatenato una ridda di polemiche proprio sui social network.

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