Arturo Di Corinto
Per Peace Reporter
di Dicembre
Ma se ogni cittadino potesse controllare il suo rappresentante in Parlamento, esisterebbe “la casta”? Probabilmente no. Se la memoria degli elettori fosse più lunga dell’attenzione dei media a scandali, baruffe, spesso disattese prese di posizione, il politico di professione sarebbe più cauto, sapendo che una parola di troppo, una scelta incoerenti e dannosa per la comunità gli costerebbe la reputazione e forse l’elezione. E’ più o meno questa la ragione del progetto “Openpolis”, un progetto di monitoraggio della politica che raccoglie sul web le biografie dei circa 140 mila politici italiani (dal consigliere di circoscrizione all’eurodeputato), arricchendole ora per ora, di notizie e informazioni su cosa costoro dicono ai giornali, come votano nelle assemblee, quanto guadagnano, da chi prendono soldi e ricevono favori. E pure il numero di condanne e denunce che collezionano. Openpolis è un progetto non profit fatto da volontari che usano lo strumento della rete per costruire questa grande memoria collettiva, e si basa su una notevole intuizione: per non perdere una mossa di ciascun politico, ogni attivista ne adotta uno. Da quel momento avrà una specie di cane da guardia appresso, pronto a squarciare quel sottile velo tra ciò che è noto e ciò che non lo è. A beneficio di chi sulla base di quelle informazioni farà delle scelte. Anche nell’urna. (Open Polis)