“Tu Parlamento” per tornare alla politica:
prove di democrazia liquida a sinistra
L’iniziativa di Laura Puppato e parlamentari Pd e Sel: un software per la partecipazione elettronica che consente ai cittadini di intervenire nel processo decisionale. Raccolta di informazioni, consultazione, confronto e deliberazione sono una palestra di democrazia di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica 25 giugno 2013
ROMA – Il nome è tutto un programma. “Tu Parlamento” è una piattaforma web di partecipazione politica dedicata a chiunque voglia avanzare proposte al Parlamento. L’iniziativa, appena lanciata da Laura Puppato e altri deputati e senatori piddini, di Sel e Scelta Civica, si offre come un concreto tentativo di frenare l’emorragia partecipativa degli elettori italiani. Anche in considerazione del fatto che vi è una forte aspettativa da parte dei cittadini in merito al loro coinvolgimento grazie alle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie come previsto dall’Action Plan 2011-2015 dell’Agenda Digitale Europea.
Nata su impulso della Fondazione Rete Civica di Milano, la piattaforma, disegnata da Fiorella De Cindio e Mario Sartori, è in continuità con il progetto realizzato per il comitato Ambrosoli in Lombardia e si inserisce nella scia di simili esperienze come Open Parlamento e l’hub democratico del Partito Pirata. L’iniziativa giunge a un mese dalla pubblicazione da parte del servizio informatica del Senato, di uno studio realizzato dalla Fondazione Ahref di Trento sulle esperienze italiane e internazionali di “democrazia liquida”, una definizione imperfetta che però indica le differenti forme di collaborazione online tra cittadini e istituzioni.
A differenza di altre esperienze però, con Tu parlamento le “proposte vengono rivolte direttamente ai parlamentari che si sentono impegnati a valorizzare la democrazia partecipativa come fattore di rinnovamento del Paese e della politica” sulla base di un “Patto Partecipativo” che impegna i sottoscrittori a portare le proposte approvate dai cittadini sulla piattaforma all’interno della loro attività parlamentare e legislativa. Inoltre, come ci dice Fiorella De Cindio “La differenza è che si tratta di un esperimento su scala nazionale che non viene proposto come iniziativa di uno specifico gruppo parlamentare per i propri aderenti e/o elettori, ma è una iniziativa bipartisan aperta a tutti i cittadini e che auspica la partecipazione di parlamentari di tutte le forze politiche”.
Nelle due sezioni civiche della piattaforma i cittadini avanzano le proprie proposte all’interno dei macro-temi collegati alle principali emergenze della vita politica del Paese (riforme istituzionali e della politica, economia e lavoro) e “per essere prima discusse e poi approvate dovranno ottenere un elevato numero di sostenitori e di voti favorevoli, configurandosi così come “proposte-petizione” per richiamare l’attenzione del Parlamento su problemi particolarmente avvertiti e sulle loro possibili soluzioni.” Proprio come accade con LiquidFeedback, la piattaforma dei “Piraten” europei, integrato come strumento decisionale nella piattaforma. Nella sezione parlamentare invece, “sono gli stessi parlamentari attivi sulla piattaforma ad aprire aree caratterizzate ciascuna da un tema direttamente correlato ai provvedimenti che sono nell’agenda delle commissioni di Camera e Senato”. Intanto si attende il rilascio della piattaforma del M5S, Airesis, basata su un sistema più articolato rispetto a quello usato finora per le consultazioni online del Movimento.
L’interfaccia di Tu Parlamento è essenziale, e il suo funzionamento è semplice, ma non troppo. “Intanto chiariamo che il processo di deliberazione tipico di LiquidFeedback ha per oggetto delle proposte per risolvere un problema” ribadisce De Cindio. “Ad esempio: propongo di riqualificare l’area della vecchia fabbrica con un parco giochi, e qualcun altro può avanzare una controproposta (una iniziativa alternativa) come ‘costruire un centro sportivo’ oppure ‘palazzi di edilizia popolare’. Proposte e controproposte possono raccogliere suggerimenti migliorativi che, se accolti, aumentano il consenso su quella iniziativa”. “Il software include anche uno stimolo a collaborare alla definizione di proposte condivise”. E poi? “Le tematiche seguono un percorso articolato in 4 fasi (nuovo, in discussione, sospesa, votazione) che serve a filtrare quelle iniziative che raccolgono sufficiente interesse tra gli iscritti. Il passaggio da una fase all’altra è regolato da tempistiche (tre mesi, tre settimane), e da meccanismi basati su quorum di sostegno o di voto (in relazione al numero degli iscritti alla piattaforma), che determinano l’approvazione finale o l’annullamento dell’Iniziativa. Insomma, chi partecipa deve impegnarsi a comprendere il meccanismo deliberativo.
La democrazia, anche quella liquida, non ammette scorciatoie.