Arturo Di Corinto con Vittorio di Trapani, Lazzaro Pappagallo, Paola Spadari, Pietro Suber e diversi altri giornalisti si sono ritrovati il 25 aprile presso la sede dell’Ordine del Lazio accanto alla lapide che ricorda i giornalisti partigiani uccisi nella difesa di Roma. Una vecchia idea di Carlo Picozza che è diventata realtà e che rappresenta un’azione dall’alto valore simbolico nel giorno della Liberazione in difesa della libertà di espressione.
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L’inviato delle Nazioni Unite contro la tortura chiede il rilascio immediato di Julian Assange
L’inviato delle Nazioni Unite contro la tortura chiede il rilascio immediato di Julian Assange
Dopo 10 anni di detenzione arriva l’appello di Melzer, in attesa dell’estradizione verso gli Stati Uniti. La decisione a gennaio 2020
di ARTURO DI CORINTO per Wired del 9 Dicembre 2020
Con un appello senza precedenti il relatore speciale delle Nazioni unite sulla tortura, Nils Melzer, ha chiesto alle autorità britanniche di liberare immediatamente Julian Assange dalla prigione di massima sicurezza in cui si trova. La prigione di Belmarsh dove è detenuto è oggi un focolaio di Covid-19 e quasi la metà dei suoi 160 detenuti è positiva alla malattia. Alcuni sono vicini alla cella di Assange che da tempo soffre di problemi respiratori. In alternativa Melzer chiede che sia messo agli arresti domiciliari per tutta la durata del processo di estradizione negli Stati Uniti dove è indagato sulla base dell’Espionage Act e rischia fino a 175 anni di carcere per accuse che dovrebbero già essere state prescritte in base alle inchieste precedenti legate all’accesso abusivo a sistemi informatici quando provò ad aiutare Chelsea Manning – whistleblower ed ex militare – ad accedere a informazioni riservate. L’appello giunge a 10 anni dal primo arresto del giornalista-hacker Julian Assange il 7 dicembre 2010.