Cybermetropoli, il seminario

locandina cyberspazio m
Seminario 26 Febbraio 2010

Cybermetropoli è un percorso di libera formazione he ha come obiettivo l’indagine conoscitiva dei processi di trasformazione dell’esistente e che si proietta verso una profonda esplorazione delle spazialità reali e virtuali. Linguaggi, creatività, tecnologie, queste sono le parole che incontreremo, questi gli strumenti a partire dai quali proveremo a rilevare la tendenza evolutiva delle realtà edelle forme di bio-controllo che la accompagnano nella quotidiana lotta tra sottrazione e potere.

Introduce
Ulderico LiberatoreExperienceLab

Discutono

ARTURO DI CORINTO
Ricercatore presso l’università “Sapienza” di Roma
Giornalista, Saggista ed Esperto di Comunicazione Online
Autore di “Hacktivism. La libertà nelle Maglie della Rete”, “E-gov 2.0: pave the way for ePartecipazione” e “Revolution OSII”

TIZIANA TERRANOVA
Docente presso l’università degli studi di Napoli ” L’Orientale”
insegna “Sociologia della Comunicazione” e “Teorie Culturali Inglesi e Nuovi Media”
Autrice di “Corpi nella Rete” e “Cultura Network”

Venerdì 26 Febbraio 2010 – ore 15:00 – aula 4
Facoltà di Ingegneria – Sapienza
via Eudossiana, 18,(Metro Colosseo)

Abstract

L’avanzata dell’era digitale, composta da milioni di cavi che attraversano le nostre strade e onde elettromagnetiche che rimbalzano sull’aria che respiriamo portando dentro i nostri dispositivi elettronici, oramai estensioni dei nostri corpi, flussi informativi di ogni genere, sta ridefinendo i modelli relazionali d’incontro e di scambio di idee. Qui viene a definirsi un nuovo non luogo, punto di congiuntura tra mondo fisico e mondo elettronico, il cyberspazio. Questo è il luogo dove le idee si incontrano e generano nuovo valore, il più avanzato e complesso sistema produttivo e sociale. Dove nasce la Digital Economy con la sua promessa di uno sviluppo illimitato che crea “una fusione creativa tra lavoro e conoscenza, dove il processo lavorativo trasforma il ciclo generale della valorizzazione in uno spazio liscio illimitatamente percorribile e ri combinabile”.
Questo nuovo porto, approdo di milioni di bit d’informazione, che pare sfuggire al controllo ma è sorvegliato, che sembra libero e orizzontale ma invece ha in se una struttura verticista che porta ai margini la libertà e dove l’informazione non è significativa, come sostiene Arthur Kroker in Data Trash, “quanto meno significato circola dei circuiti tanto più rapida circola l’informazione”, e tanta più informazione circola rapidamente, tanto più download viene generato sui circuiti ISP, tanta più banda serve e più abbonamenti si fanno. Questa è la perversione di questo nuovo luogo che produce uno scarto su chi sta dentro e chi sta fuori, chi naviga veloce e chi va lento e rimane indietro. Questa è la nuova America che a tutti fa gola. Tutto ciò genera nuovi conflitti: ci porta ad una nuova definizione del lavoro che diviene “libero”, perché fa leva sulla creatività e sull’autonomia di prendere decisioni, ma l’unica libertà rimane sempre quella di vendere la propria forza lavoro e rimanere ingabbiati nella trappola capitalistica della sussunzione totale della nostra vita, la fabbrica H24 della metropoli. E li porta a sollevare nuove fondamentali questioni, visto la grande quantità di dati che circolano in rete, quella della qualità della sorveglianza”, se si può controllare la sorveglianza, il chi sorveglia, il come preservare la privacy e l come ci si possa disconnettere dal cyberspazio se si vuole.

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