L’Internet Forum scrive a Monti
“Più digitale contro la crisi”
Gli attori che si battono per lo sviluppo del web in Italia, riuniti a convegno a Trento fino a domani, scrivono al neo senatore a vita chedendogli di affrontare quello che definiscono “lo spread digitale” in un paese che si vuole moderno di ARTURO DI CORINTO
per La Repubblica del 11 novembre 2011
TRENTO – “Gentile professore Mario Monti, non abbiamo bisogno di ricordarle l’importanza di Internet, spazio di libertà globale, strumento di organizzazione politica e sociale, sostegno indispensabile dell’economia”. Comincia così la lettera/manifesto che i partecipanti all’Internet Governance Forum 1 di Trento hanno deciso di inviare al presidente del consiglio in pectore per chiedergli un deciso intervento a favore dell’economia e della società digitali. Un’idea nata all’inizio dei lavori del forum (che si conclude a domani) e che ha acquistato consensi man mano che gli incontri procedevano. E l’Internet Governance Forum di Trento era proprio il contesto ideale per una iniziativa di questa natura visto che da quattro anni raccoglie a convegno l’intellighenzia digitale del paese – quest’anno con oltre 22 panel e 100 relatori, esperti e terorici della rete, blogger e giornalisti, hacker e Internet provider.
Tema centrale della lettera l’economia digitale italiana “che già rappresenta il 2% del Pil dell’economia nazionale e che ha finora creato 700 mila posti di lavoro”, mortificata secondo i firmatari da un mix di sottocultura e interessi che non hanno finora permesso al nostro paese di dispiegare le potenzialità creative e le grandi competenze tecniche e scientifiche di cui dispone, la vera risorsa del paese per uscire dalla crisi e recuperare il posto che gli spetta nelle economie avanzate. Dice la lettera: “Lo “spread digitale” dell’Italia nei confronti dei principali paesi del mondo ha ormai raggiunto livelli insostenibili anche per la tenuta economica nazionale.
Ancora più preoccupante, anche in queste ore di straordinaria apprensione per la situazione finanziaria del Paese, è il persistere di una condizione di inconsapevolezza politica e di inazione governativa nell’affrontare tale ritardo che pregiudica gravemente le nostre possibilità di crescita e di sviluppo. In particolare, l’incapacità di affrontare i problemi legati alla diffusione della banda larga è indegna di un paese che voglia restare in Europa.”. “Non si può aspettare il superamento della crisi economica per investire nel digitale, perché, come sancito dalla Commissione Europea nella Strategia 2020, lo sviluppo dell’economia digitale è una delle condizioni imprescindibili per il superamento stesso della crisi”.
L’invito è chiaro, i partecipanti al Forum che sottoscrivono la lettera sono tutti d’accordo anche nella critica rispetto all’incapacità dei governi che si sono succeduti a valorizzare il ruolo che l’Italia stessa ha ssunto con l’iniziativa per un Internet Bill of Rights nel quadro degli Internet Governance Forum promossi dalle Nazioni Unite. E, dopo aver ricordato i ripetuti tentativi di limitare la libertà in rete e lo sviluppo dell’economia digitale, finalmente rivolgono il loro appello a Monti: “Tutti i soggetti presenti all’Internet Governance Forum si rivolgono a Lei affinché un nuovo governo si impegni concretamente, anche attraverso la nomina di un ministro se necessario, per la piena implementazione di un’agenda digitale in conformità con quanto stabilito dall’Europa. Richiamiamo in particolare l’attenzione sull’accesso ad Internet come diritto fondamentale della persona, come già riconosciuto da costituzioni, leggi nazionali e risoluzioni del Parlamento Europeo e del Consiglio d’Europa; sul riconoscimento in via di principio della conoscenza come bene comune globale; sulla garanzia della neutralità della rete in relazione ai flussi di dati; sulla definizione di uno statuto del lavoro in rete”.
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