Huffington Post: Wikileaks: Liberate il soldato Bradley Manning, giornata internazionale di mobilitazione a favore della talpa del Cablegate

Huffington Post: Wikileaks: Liberate il soldato Bradley Manning, giornata internazionale di mobilitazione a favore della talpa del Cablegate

Arturo Di Corinto, L’Huffington Post  |  Pubblicato: 23/02/2013 16:09 CET  |

 

Il 23 febbraio 2013 è il giorno della mobilitazione internazionale a favore del soldato Usa Bradley Manning, incarcerato da circa 1000 giorni senza un giusto processo per aver “passato” a Wikileaks materiali compromettenti l’esercito americano.

Molti ricorderanno la vicenda. Manning era uno dei circa 13.000 individui che a vario titolo potevano attingere e monitorare informazioni militari su una rete informativa non protetta e, sulla base di una serie di sospetti e indizi, fu accusato del crimine peggiore: di aver aiutato Al Qaeda diffondendo segreti militari circolanti in questa rete.

Manning è specificamente accusato di avere procurato a Wikileaks Collateral Murder il video che mostra l’uccisione di civili e giornalisti disarmati da parte di un elicottero americano. Non solo. Poco più che ventenne è stato anche accusato di aver “spifferato” gli Afghan War Diary e gli Iraq War Logs e, ancora peggio, i cablogrammi del Dipartimento di Stato che hanno rivelato al mondo il modo discutibile con cui lavora la diplomazia americana all’estero.

Documenti che, pubblicati su WikiLeaks, il sito anticorruzione creato da Julian Assange e soci, hanno gettato una luce sinistra sulla verità della guerra irachena e afgana, il numero di civili uccisi, gli abusi dei diritti umani e le frequenti frodi dei contractos mlitari. “Crimini” che secondo i supporters di Manning avrebbero dovuto procurargli una medaglia e che invece gli stanno procurando una detenzione inumana. Motivo per cui se ne chiede il rilascio.

La richiesta non è solo di tipo umanitario. Certo Manning sta male, e i suoi difensori ritengono che il processo sia ingiustamente lungo e in quanto tale starebbe violando i suoi diritti costituzionali.

Ma chi lo supporta, in particolare gli hacker e gli attivisti di Anonymous, che già nel 2010 hanno dato origine all’#OpManning per stimolare l’interesse del mondo su questa vicenda, enfatizzano il ruolo democratico, libertario e di trasparenza svolto dal soldato. Perché Manning è un whistleblower: un guardiano della democrazia. Whistleblower?

Whistleblowing è l’atto di suonare un fischietto. Soffiare dentro un fischietto (to blow the whistle) serve ad attirare l’attenzione. Dalla letteratura di genere che chiamava whstleblower i poliziotti londinesi, al lessico odierno, chi fischia nel fischietto – spesso in maniera anonima – lo fa per denunciare un crimine, una corruttela, una malversazione, contribuendo così al processo di trasparenza su cui sono fondate le democrazie occidentali. Esattamente il ruolo autoattribuitosi dalla stampa anglosassone delle origini per controllare l’operato di governi e imprese. Famoso spifferatore fu Daniel Ellsberg, l’uomo che rivelò al mondo i Pentagon papers, e la guerra sporca del Vietnam.

Bradley Manning per aver”suonato il fischietto”, dal 2010 è detenuto in condizioni di totale isolamento e sottoposto a torture fisiche e psicologiche con l’accusa di aver minacciato la sicurezza nazionale e aiutato dei gruppi terroristici legati ad Al Qaeda nella penisola arabica (Aqap) per aver diffuso migliaia di documenti segreti poi pubblicati da WikiLeaks. Accusa che Manning – candidato al premio Nobel per la pace da gruppi e movimenti per i diritti civili – ha sempre rigettato.

Per questo, insieme a Londra, Parigi, Berlino, Detroit, Houston, Seattle e decine di altri luoghi in tutto il mondo, anche Roma lo stesso giorno, il 23 febbraio, si terrà un sit in di protesta a sostegno del giovane Manning davanti all’ambasciata americana in via Bissolati. Per l’occasione è stato ripescato lo slogan del movimento: “Stiamo con Bradley Manning proprio per il motivo per cui è accusato, aiutare il nemico. Noi lo abbiamo trovato il nemico. Il nemico siamo noi.”

Lascia un commento