Il 48% degli italiani vuole avere rapporti amorosi solo con chi è già vaccinato. Questo è almeno quello che emerge da una ricerca commissionata da Kaspersky sul comportamento di 18 mila utenti delle app per il dating online.
Il dato dimostra una volta ancora come siano cambiate le nostre abitudini a causa della pandemia, e non è certo un segreto che durante i mesi di isolamento le persone hanno trascorso più tempo sulle app di incontri.
Il numero di utenti di queste piattaforme è cresciuto e così anche i rischi per la privacy e il senso di insicurezza nel passaggio dall’online all’offline. Per stare più sereni, infatti, il 71% degli italiani utenti di queste app preferisce iniziare da un approccio telefonico o da una videochiamata prima di accettare un incontro di persona.
Ma anche in questi casi bisogna fare attenzione.
Le app per il dating online con cui si comincia a fare conoscenza sono più sicure di un tempo ma bisogna proteggere i dati che si condividono con il potenziale partner.
Ad esempio, bisogna evitare di condividere foto che possono fornire informazioni personali relative all’abitazione o al datore di lavoro, meglio scambiarsi foto di viaggi; mai mostrare altre persone o i luoghi che si frequentano di solito; usare la chat integrata delle piattaforme di dating invece di altri strumenti di messaggistica, e non condividere subito il proprio numero di telefono. Inoltre, se si decide di passare ad un’altra app, non bisogna dimenticare di configurarla in modo tale che i dati privati rimangano al sicuro o vengano distrutti.
«Questo perché – dicono a Kaspersky – la maggior parte delle app di incontri consente agli utenti di registrarsi utilizzando i propri profili social Instagram, Facebook, Spotify, eccetera. In questo caso, il profilo dell’utente creato sull’app di dating viene automaticamente aggiornato con le informazioni e le fotografie presenti sugli account di social network come il luogo di lavoro o l’università che hanno frequentato».
Si tratta di informazioni che consentono di individuare più facilmente i profili social degli utenti delle app di incontri e, a seconda delle loro impostazioni sulla privacy, anche una serie di altre dati personali.
App come Her, Bumble e Tinder obbligano gli utenti a condividere la propria posizione e Mamba condivide informazioni sulla distanza degli utenti. Happn ha, invece, una funzionalità aggiuntiva che consente agli utenti di vedere quante volte e in quali luoghi i loro «match» hanno incrociato il loro percorso.
Insomma, un utilizzo poco accorto di app e siti di incontri possono favorire sia lo stalking che il doxxing (dossieraggio).
Questo vuol dire che è meglio stare da soli? Assolutamente no.
Il suggerimento di Kristy Stahlberg di Fun Factory, un’azienda che produce sex toys, «giocattoli sessuali», dice: «Ad esempio per incontrare qualcuno che non abbia ancora fatto il vaccino, una soluzione è quello di organizzare una videochiamata un po’ più ‘intima’ ma sicura, magari utilizzando dei sex toys insieme. È importante, però, ricordarsi di farlo in totale sicurezza per cui assicuratevi di non essere riconoscibili nelle immagini e non lasciatevi mai coinvolgere in qualcosa che vi mette a disagio».
E se voglio incontrare una persona che il vaccino lo ha fatto? I suggerimenti sono i soliti: incontrarsi sempre in pubblico le prime volte, mai presso la propria abitazione, non condividerne l’indirizzo e avvisare un amico o un parente dei dettagli dell’appuntamento. Anche col Green Pass, quando si tratta di sconosciuti, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.