Dove c’è Barilla c’è…. amianto!
Sabato 11 Dicembre 2010 18:40 Helene Benedetti
E’ più facile e veloce bonificare uno stabilimento di
9,58 ettari pieno di amianto o tappare la bocca ad un giornalista scomodo corrompendo Aruba per
fargli chiudere il sito?
Per la Barilla evidentemente la seconda ipotesi è stata più conveniente. Forse pensavano che
tappando la bocca ad un giornalista non ci sarebbe mai stata una cassa di risonanza… e qui si
sbagliavano di grosso perché adesso metteremo in moto la macchina del fango.
La nota holding Barilla, produttrice di deliziose merendine, pasta, fette biscottate, snack, pani
morbidi, sfoglie e merende varie, ha uno stabilimento a San Nicola di Melfi, in Basilicata. Lo
stabilimento è pieno di amianto, ha il tetto fatto di eternit nonostante la legge 257 del 27 marzo
1992 che obbliga alla bonifica.
Con tutti i soldi che ha la Barilla, invece di bonificare lo stabilimento, preferisce pagare
costose pubblicità che presentano le merendine più “sane” e belle d’Italia.
Il problema dell’eternit è che a lungo andare, si sfibra dando origine a piccolissime scaglie invisibili
all’occhio umano. I frammenti volatili, possono, una volta respirati, provocare tumori alle vie
respiratorie anche a distanza di anni. In questo stabilimento lavorano oltre 500 persone per un totale
di 65 mila tonnellate annue di prodotto alimentare smistato nel nostro Belpaese.
Buone le Nastrine vero? Quello è l’unico stabilimento che le produce, quindi se avete mangiato le
Nastrine in vita vostra, sappiate che provenivano da uno stabilimento con tetto in eternit e con
moltissime probabilità, il tetto vecchio del 1987, sta già facendo svolazzare le piccolissime scaglie
di amianto.
Queste non sono mie inchieste, sono inchieste del giornalista Gianni Lannes, un giornalista con la
schiena dritta che lavorava per La Stampa. Il suo lavoro è stato bloccato da mazzette e
intimidazioni, quindi ha deciso di continuare aprendo un sito tutto suo, un sito libero dove
pubblicare le sue inchieste: http://www.italiaterranostra.it/
Mi sono occupata spesso di divulgare i contenuti del sito di Lannes, perché provo una grande stima
per il suo lavoro, perché ci conosciamo un pochettino e perché ci siamo sentiti spesso per motivi di
“divulgazione”…
Negli ultimi tempi ho trovato il suo sito “spento”, pensavo che forse lo stavano spostando, o
stavano facendo modifiche. Ho aspettato, forse troppo. Questa mattina mi sono decisa a prendere il
telefono e a chiamarlo; una persona sotto scorta non può sparire per tutto questo tempo, e con amara
sorpresa, ho saputo che il sito è stato rimosso illegalmente. Qui sotto le parole di Gianni Lannes:
“La Barilla dei noti fratelli delega il professor avvocato Vincenzo Mariconda con studio a Milano
per il lavoro sporco. Invece di rimuovere l’amianto fuorilegge (legge 257/1992) che imbottisce lo
stabilimento di merendine e biscotti a San Nicola di Melfi in Lucania, tentano illegalmente di far
cancellare il sito del giornale online ITALIA TERRA NOSTRA. Invece di denunciare alla
magistratura per l’eventuale reato di diffamazione a mezzo stampa, tutto da dimostrare o citarci in
giudizio in sede civile per un risarcimento danni, chiedono ad Aruba di oscurarci. Questa è la
democrazia di chi è socio degli Anda-Buhrle (dall’anno 1979), noti soggetti trafficanti a livello
internazionale di armi e ordigni. Se si tiene ad una voce libera è il momento di agire nel solco della
legalità per rivendicare concretamente il diritto alla libertà di espressione. Tra l’altro sul caso sono
state presentate diverse interrogazioni ancora senza isposta dal governo Berlusconi.
BOICOTTIAMO LA BARILLA. SOS: pubblicate sul web e diffondete le inchieste di ITN
sull’amianto alla Barilla di San Nicola di Melfi.”
Intanto quest’articolo girerà il web in lungo e in largo, mi occuperò personalmente con tutte
le mie forze di divulgarlo quanto più riuscirò tramite amici, blogger, resistenti, Agende Rosse,
siti e testate giornalistiche. Non è una minaccia, è un avviso. Consiglio alla Barilla di
bonificare al più presto perché Gianni Lannes non è solo, e nemmeno io sono sola. La rete fa
rete, e sulla Barilla c’è ancora talmente tanto da dire che l’unico modo per tappare le bocche è
quello di mettersi in regola!
Buona colazione a tutti.