7 regali hacker da mettere sotto l’albero
Ancora a caccia di qualcosa da mettere sotto l’albero? Ecco qualche suggerimento. Per smanettoni incalliti o per chi deve essere iniziato alle arti oscure della cibernetica
di Arturo Di Corinto per Wired del 23 dicembre 2014
Cosa regalo quest’anno per natale? Beh, se si vuole fare un regalo divertente e intelligente spendendo il giusto, quest’anno si può regalare uno dei numerossimi film che parlano di hacker, Anonymous, attivismo digitale e guerra cibernetica. Paura? Neanche per sogno! Diventando consapevoli che viviamo in una società sempre più caratterizzata dalla sorveglianza di massa, obbligati come siamo a subire abusi di potere e assistere impotenti a scelte politiche che non condividiamo, siamo in tanti ad immedesimarci nelle gesta dei vendicatori digitali che attaccano e denudano il potere. E gli sciamani dell’immaginario che vivono tra Hollywood e Melbourne se ne sono accorti. Per questo sono molti i registi che hanno deciso di indagare le forme di resistenza agite al computer attraverso la rete Internet portando sullo schermo l’hacktivism e l’etica hacker, di chi vuole “condividere l’informazione per rendere il mondo migliore”, a costo di superare il confine tra il legale e l’illegale.
Perciò per riempire i pacchi di natale si potrebbe cominciare con Anonymous. L’esercito degli hacktivisti (titolo originale, We Are Legion, Usa, 2012), il film del regista Brian Knappenberger pubblicato in Italia da Feltrinelli. Il documentario racconta la nascita e l’evoluzione del movimento internazionale di attivisti della tastiera che, indossata la maschera di Guy Fawkes – il rivoluzionario inglese dell’800 che voleva far saltare il Parlamento inglese -, in maniera anonima e mediante proclami sul web è intervenuto più e più volte a denunciare corruzione, censura e malaffare sabotando i flussi della comunicazione di corporation, governi e polizie.
Poi si potrebbe proseguire con Il Quinto Potere (2013) di Bill Condon, il film che racconta la storia del progetto fondato da Julian Assange, Wikileaks, e dei conflitti generatisi intorno alla sua leadership con Daniel Domscheit-Berg.
Sposando lo sguardo dall’Irlanda, dove il film è stato realizzato, ci si potrebbe volgere verso gli Usa per il film CitizenFour (2014), che racconta l’incontro del giornalista britannico Glenn Greenwald con Edward Snowden, la talpa del Datagate che ha denunciato lo spionaggio della National Security Agency americana. Realizzato dalla regista Laura Poitras, fa il verso nel titolo al più che famoso film di Orson Wells, Citizen Kane che, raccontando la storia di un magnate dell’editoria politicamente scorretto, è stato distribuito in Italia col nome di Quarto Potere (1941).
Un film difficile da trovare nei mediastore ma reperibile in rete e gratuitamente (sì lo potete riversare in una pennetta e regalarlo così), si chiama Red! La storia di Redhack (2013), che narra le vicende dell’omonimo gruppo di hacker comunisti turchi salito alla ribalta per le incursioni contro il regime di Erdogan tra cui la cancellazione delle bollette elettriche insolute dei cittadini della regione mineraria di Soma in Turchia.
Si potrebbe finire con The Hacker Wars (2014) di Vivien Lesnik Weisman che racconta la storia recente della sorveglianza di massa attraverso le storie esemplari di due whistleblowers, Barrett Brown e Jeremy Hammond, rispettivamente l’incursore delle caselle email dell’agenzia di intelligence Stratfor che cospirava per far tacere Assange, e di Andrew “weev” Auernheimer, un insopportabile troll razzista e omofobo che si è autoaccusato di aver attaccato Amazon e altri servizi. Il film è stato realizzato col supporto di Anonymous Video.
Ma se non volete smettere qui, un film non tradotto in italiano ma che si compra in rete è anche Underground the Julian Assange story, che racconta la giovinezza del matematico ribelle quando era solo noto come “Mendax”, delle sue prime incursioni nella rete militare americana Milnet e dei suoi amici: gli International Subersives. Il film australiano del 2012 è stato girato da Robert Connolly e racconta col linguaggio della fiction le reali dinamiche delle comunità hacker.
Una chicca per cultori della materia è invece The Pirate Bay Away From Keybord, un documentario che racconta la battaglia legale del gruppo che ha gestito il sito di condivisione di file più famoso al mondo: la Baia dei pirati, appunto. Il film, svedese, diretto da Simon Klose, è del 2013.
Buona visione!
E ricordate che: “If you disagree with hacking because it’s illegal then you should disagree with Net Surveillance programs because they are illegal.”