Delusi dai “soliti” telegiornali? C’e’ un modo diverso per informarsi e sentirsi piu’ liberi.
Arturo Di Corinto
Carnet Aprile 03
All’inizio era Candida TV, televisione di quartiere assemblata in casa, poi venne TeleOrfeo, la tv di strada nata a bologna da quei diavoli di Radio Alice, infine vennero GlobalTv, la televisione dei disobbedienti per raccontare in diretta il Forum Sociale Europeo, e Nowartv, i caschi blu dell’informazione contro la guerra.
E’ nato cosi’ un nuovo modo di fare televisione. Nuovo non solo perche’ caratterizzato dalla ricerca e dalla sperimentazione di nuovi linguaggi, ma perche’ propone un modo originale di costruire il palinsesto, attingendo da Internet materiali realizzati dai videoattivisti di tutto il mondo, e producendo sul campo documenti originali girati e montati da professionisti senza cartellino per trasmissioni senza conduttori. Se il linguaggio privilegiato da questa nuova televisione e’ quello della testimonianza diretta di chi vive un accadimento e lo condivide con gli altri (e’ il caso di Telefabbrica, la tv degli operai di Termini Imerese), e’ pero’ il modello di diffusione cio’ che piu’ interessa. Chiunque faccia oggi una tv autogestita la pensa per mezzi e pubblici differenti dal tradizionale popolo dell’antenna e li offre anche a chi vuole fruirne dal satellite o da Internet. E questa e’ la vera novita’.
Cosi’ se in qualche modo le televisioni comunitarie europee state sono lo sfogo obbligato per la grande produzione audiovisiva che i movimenti sociali, le ONG pacifiste e gli enti no-profit realizzano da anni, la convergenza tecnica dei media ha permesso di realizzare una televisione globale in diretta su Internet e contemporanamente in onda sulle televisioni locali (in Italia nel circuito di Europa7 o di Telelombardia) quelle via cavo o tramite satelliti affittati per lo spazio di una giornata.
Un modello di televisione che trova in Internet il vettore privilegiato della sua diffusione, e del suo sviluppo. A costo zero. Cosi’, siccome riempire una giornata televisiva non e’ facile, l’esistenza di uno spazioso archivio di materiali gratuiti e liberamente scambiabili a cui attingere ha fatto di New Global Vision http://www.ngvision.org, il magazzino privilegiato di film e audiovisivi digitali per le Street-Tv (circa 15) che stanno nascendo in tutta Italia. New Global Vision propone filmati scaricabili da Internet in qualita’ VHS da riversare in cassetta o vedere comodamente dal proprio computer, ma anche per fare in piena liberta’ il palinsesto dei nuovi network comunitari che vogliono opporsi al regime della televisione unica. Tutto questo per reclamare il diritto alla libertà di espressione e di comunicazione, un’utopia cominciata con le radio pirata degli anni ‘70 per rompere il monopolio dell’etere e che oggi trova in internet un nuovo alleato. A prova di censura.
BOX1
http://www.papertiger.org/
L’antesignana delle televisioni comunitarie indipendenti.
http://candida.thing.net/
La prima tv italiana autoprodotta
http://www.telestreet.it
La madre di tutte le tv di strada
http://www.tvglobal.org/
La televisione disobbediente
http://www.nowartv.it/
L’esperimento televisivo di Emergency
http://www.ngvision.org
Il Magazzino digitale delle tv autogestite
http://italy.indymedia.org/video/
L’area video degli attivisti globali di Indymedia Italia
http://www.strano.net/bazzichelli/aha.htm
La tv degli hacker-artisti
BOX2
Il libro Mediactivism, curato da Matteo Pasquinelli per DeriveApprodi (pp. 170 – 12,00 euro)
e’ un volume a piu’ voci che indaga la pratica e la teoria del nuovo attivismo dei media. Attraverso il racconto diretto dei novelli narratori della societa’ della comunicazione, i mediattivisti, il libro pesenta le esperienze piu’ avanzate di informazione comunitaria, le proposte per una pubblicita’ etica e gli elementi dell’impresa politica via cavo, fino alle nuove forme di convergenza digitale della televisione prossima ventura. Insomma, una cassetta degli attrezzi per un nuovo dominio pubblico dei media, vecchi e nuovi.
http://www.deriveapprodi.org/libri/mediactivism.htm