IRAN: NO ALLA CENSURA DELLA RETE INTERNET. NO ALLE COMPLICITA’ EUROPEE

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Free Hardware Foundation
Comunicato Stampa
25 giugno 2009
For Immediate Release
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IRAN: NO ALLA CENSURA DELLA RETE INTERNET. NO ALLE COMPLICITA’ EUROPEE
La rete Internet è l’unico strumento che ha il popolo iraniano per esprimere il proprio dissenso nei confronti del regime di Teheran. Nei giorni scorsi la protesta del movimento verde ha fatto il giro del mondo grazie ai social network come Twitter e Facebook, e ora il regime tenta di imbrigliarli.
Come ha denunciato Unimondo, riprendendo Il Wall Street Journal, anche il web viene censurato da tecnologie europee. Sotto accusa due multinazionali: la tedesca Siemens e la finlandese Nokia. Le due multinazionali hanno fornito al regime iraniano le tecnologie per permettere al regime iraniano di “controllare e censurare internet ed esaminare il contenuto delle comunicazioni online su ampia scala”. Si tratta della Deep Packet Inspection. E’ la stessa tecnologia di controllo e spionaggio che gli europei vorrebbero utilizzare per punire il peer to peer musicale. La Free Hardware Foundation si unisce al coro di proteste di quanti come PeaceLink, denunciano l’immoralità di ogni censura su internet e sostiene i diritti del cyberattivisti iraniani. “Dovrebbe fare riflettere il fatto che tra i maggiori fornitori di tecnologie per il controllo ci sia anche l’Italia. Noi siamo indignati”, ha dichiarato il presidente della Free Hardware Foundation.

Cos’è la Free Hardware Foundation
La finalità primaria della Free Hardware Foundation è la promozione, il sostegno e la diffusione di quegli strumenti materiali o immateriali che garantiscano, l’accessibilità, l’evoluzione, la condivisione e la diffusione della conoscenza, della cultura e del sapere, liberamente e in maniera paritaria per tutti gli esseri umani.

Per contatti e informazioni
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Stefano Cavaliere
Tel: 347/1300647
E-mail: stefano.cavaliere@email.it

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