L’innovazione, il lavoro, l’ambiente e la democrazia alla prova dell’Europa

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Un voto per Sinistra e Libertà
L’innovazione, il lavoro, l’ambiente e la democrazia alla prova dell’Europa

La scadenza elettorale delle Europee del 2009 rappresenta un vero banco di prova della capacità della sinistra di misurarsi con le
trasformazioni delle nostre società contemporanee. Il mondo sta cambiando ad una velocità enorme e la capacità di trasformazione
riesce ad inglobare, digerire e ri contestualizzare anche la più grande crisi sistemica che il capitalismo ha prodotto nella sua storia.
Per produrre nuovi elementi di liberazione delle vite occorre saper gettare le radici nel nostro tempo, analizzare con occhi nuovi le
aspirazioni delle persone, saper anticipare sbocchi utili per il domani. Servono scenari nuovi, con logiche nuove.

Questo significa saper lavorare nelle nuove contraddizioni e sforzarci di comprendere le forme contemporanee di quelle vecchie.
La trasformazione portata dalle tecnologie linguistiche e informatiche e la nuova industria dell’immateriale producono nuove figure
professionali, ne eliminano altre, determinando – con la sua struttura flessibile e pervasiva – la possibilità di nuove forme
dell’organizzazione del lavoro e di precarizzazione dei rapporti lavorativi che fuoriescono dagli spazi e dalle forme tradizionali.

Le tecnologie informatiche hanno trasformato, quindi, tutti i lavori e rendendoli potenzialmente precarizzabili, mettendo al lavoro emozioni, sentimenti e relazioni, facendo svanire l’antica distinzione fra tempo di vita e tempo di lavoro. Il digitale, cioè, mette in produzione la nuda vita.

Per questo possiamo solo imparare a fare dalla nostra intelligenza applicata all’oggi, più che da schemi logori che stanno conducendo la sinistra alla dissoluzione.
In questi anni, siamo partiti dalle nuove potenzialità della rete e delle nuove tecnologie, ricercando i modelli di un uso democratico,
con forme di partecipazione nuova, sperimentando ibridazioni di schemi, di fonti, di modalità produttive e del consumo, attraverso
pratiche legate all’economia dell’Open Source, del Free Software, dell’economia del dono e dei modelli di economia condivisa come quelli basati sulle logiche Wiki.

Pensiamo che queste tecnologie siano importanti non per loro stesse, ma per la logica di relazione sociale che rappresentano e producono, per i modelli di potere che abbattono, per le forme organizzative che ci mettono a disposizione. La rivoluzione digitale ha messo al centro del processo produttivo le tecnologie a base informatica e gettato la possibilità di una nuova industria che è stata definita immateriale, basata sulla manipolazione di oggetti linguistici e cognitivi. Questa nuova industria – di dimensioni economiche ormai paragonabili a quella delle merci reali – è causa ed effetto della globalizzazione, in una spirale sempre più incessante, e Internet rappresenta un’infrastruttura che innerva il globo e lo unisce, modificando poteri e relazioni, aprendo e offrendo nuove opportunità e nuovi orizzonti anche all’azione politica. La stessa economia finanziaria non sarebbe esistita né si sarebbe sviluppata con queste modalità, senza le tecnologie digitali, le reti di connessione, la possibilità di smaterializzare il denaro in un flusso permanente di dati, di informazioni digitali trasmettibili in rete. Anche la possibilità di intervenire sul vivente, sulla sua evoluzione e riconfigurazione, non sarebbe stata possibile senza le potenzialità delle macchine digitali.

La sfera cognitiva degli individui è in rapida trasformazione sotto la pressione del flusso informativo e comunicativo. Non possiamo ignorare che la costruzione del senso della vita avviene oggi con tecniche e strumentazioni potentissime, una vera industria lavora incessantemente nella costruzione del senso della vita. Gli stessi destini dell’umanità e del pianeta sembrano legati alla possibilità che le potenzialità delle tecnologie producano modelli di vita compatibili con l’uso delle risorse naturali, dei cicli di produzione e
riproduzione biologici e tra le specie viventi. Una drastica riduzione delle condizioni di vita spingerebbe il mondo soltanto verso il
baratro di una guerra planetaria per l’accaparramento delle risorse in via di esaurimento. Nel mondo digitale, quindi, si svolgono battaglie planetarie per assetti di potere, logiche di appropriazione, di sfruttamento e di controllo e grandi battaglie per le nuove libertà che declineranno le forme delle libertà del futuro. In gioco, per noi, c’è la stessa idea di democrazia e di convivenza dell’umanità. O sappiamo metterci all’altezza del compito o ogni sforzo potrebbe essere vano. Per questo, oggi, c’è bisogno di maggiore radicalità rispetto al passato, ma di una radicalità nuova.

Per questi motivi e su questa piattaforma ci impegniamo, in questa campagna elettorale, a sostegno della lista di Sinistra e Libertà con la speranza che possa essere il luogo più permeabile alle nuove necessità politiche che la trasformazione ci impone.

Marcello Cini, Sergio Bellucci, Simonetta Carrarini, Maria Cipriano, Arturo Di Corinto, Lelio Demichelis, Carlo Formenti, Carlo Infante,
Massimo Loche, Antonio Marturano, Danielle Mazzonis, Fernanda Moneta, Peppe Pellegrino, Claudio Angelo Pettigiani, Ennio Remondino, Mario Sai, Sergio Spina,

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