“Chiamiamo regime dell’informazione quella forma di dominio nella quale l’informazione e la sua diffusione determinano in maniera decisiva, attraverso algoritmi e Intelligenza Artificiale, i processi sociali, economici e politici. Diversamente dal regime disciplinare, a essere sfruttati non sono corpi ed energie ma informazioni e dati. Decisivo per la conquista del potere non è il possesso dei mezzi di produzione, bensì l’accesso a informazioni che vengono utilizzate ai fini della sorveglianza psico-politica, del controllo e della previsione dei comportamenti. Il regime dell’informazione si accompagna al capitalismo dell’informazione, che evolve in capitalismo della sorveglianza e declassa gli esseri umani a bestie da dati e consumo”.
Byung Chul Han autore di Infocrazia. Le nostre vite manipolate dalla rete (Einaudi, 2023), ci offre così la sua riflessione sulla presunta libertà di cliccare, mettere like e postare.
Byung Chul Han è un filosofo coreano naturalizzato tedesco che al di fuori delle tradizionali correnti di pensiero si erge a critico feroce dell’attuale società dei consumi digitali. Prima edito in Italia da Nottetempo, il lavoro del filosofo adesso compare nei tipi di Einaudi. Divenuto famoso presso il grande pubblico con il testo “Le Non cose”, i suoi primi lavori tradotti in italiano, Nello Sciame, Psicopolitica, Cos’è il Potere, si presentano come lezioni di filosofia per gli umani-cyborg come noi.