L ’uomo che vuole risolvere il futuro. Critica ideologica di Elon Musk (Bollati Boringhieri, 2023) è l’ultimo libro di Fabio Chiusi. Il giornalista italiano, che ha lavorato a lungo per l’Espresso intervistando i protagonisti di decenni di scoperte tecnologiche, è oggi in prestito ad Algorithm Watch, no profit di Berlino che si occupa di tracciare e decodificare l’uso di algoritmi di Intelligenza Artificiale nella vita quotidiana.
Sulla base di questa esperienza ha dunque scritto una critica ideologica di Musk, innamorato di macchine e IA, riconoscendone il genio imprenditoriale, il carattere visionario e l’idolatria da cui è circondato, per analizzare i presupposti culturali del grande innovatore e metterci in guardia: “Il Futuro è troppo importante per essere lasciato nelle man di futuristi come Musk. Specie se le loro radici culturali, ideologiche e filosofiche possono condurre logicamente a esiti che con la democrazia e l’uguaglianza hanno poco o nulla a che vedere”.
Musk è infatti quello delle auto elettriche Tesla; Musk è quello degli Shuttle che portano i turisti nello spazio; Musk è quello dei satelliti Starlink che offrono Internet agli Ucraini sotto assedio degli hacker russi, Musk è un “pallone gonfiato”. Uomo più ricco del mondo, innamorato della Religione dei dati (il dataismo), crede che ogni cosa sia computabile e quindi “risolvibile” come un’equazione. Convinto di produrre il massimo bene, per il massimo numero di persone, è un utilitarista classico che ha sposato la filosofia del Longtermismo (il futuro a lungo termine), con la credenza che dai drammi di oggi – vedi licenziamenti e discriminazioni etniche, disuguaglianze economiche, inquinamento ambientale, l’estinzione umana -, ci salveremo un giorno colonizzando Marte. Nel frattempo, è un sostenitore della libera vendita di armi, crede nel complotto della sostituzione etnica, spalleggia i QAnon, si è arruolato coi NoVax.
Sudafricano con cittadinanza canadese e poi naturalizzato americano, con 2 mogli e 11 figli, ha spiegato la sua filosofia in diretta televisiva fumando spinelli, a dimostrazione del suo anticonformismo. Salito alla ribalta per aver lanciato Open AI, condizionato i mercati del Bitcoin, per aver sostenuto Trump e acquistato Twitter per cambiargli nome in ‘X’ (facendo rientrare dalla finestra la disinformazione cacciata dalla porta), il suo progetto di vita è chiaro: “salvare l’umanità”. Dice lui.
Membro della Paypal Mafia, i 12 ragazzi delle Università di Stanford e Urbana Champaign che hanno fondato alcune tra le maggiori società tecnologiche del pianeta (LinkedIn, Palantir, YouTube, eccetera), Musk è un sognatore irredimibile. Col progetto Neuralink pensa di innestare l’intelligenza artificiale direttamente nel cervello umano e trasformare l’umanità in esseri cyborg, esseri potenziati, transumani adatti a vivere nello spazio. Ci riuscirà? Studiare i presupposti culturali da cui muove il suo grande progetto di salvataggio dell’Umanità può aiutarci a tentare una risposta.