Dipendenti  Dire: ancora nessuno stipendio 2025

È stata superata la seconda metà di marzo e i dipendenti dell’agenzia Dire ancora non hanno percepito lo stipendio di gennaio e febbraio: in pratica, l’attuale proprietà 
non ha ancora pagato né giornalisti né grafici per il lavoro svolto nel 2025. Senza contare i redattori “ex sospesi” che attendono gran parte dello stipendio di gennaio 2024. Per questa ragione il Comitato di redazione insieme alle Rsa dei grafici 
tornano a fare appello alla proprietà affinché, a prescindere dalle vicende amministrative che la interessano nei prossimi giorni, saldi tutto il dovuto, ponendo fine alla situazione di angoscia e incertezza vissuta dai lavoratori e dalle loro 
famiglie. 
A quasi quattro anni dall’inizio della crisi innescata dalla precedente gestione, ancora non si vede la fine di una vicenda che ha già portato i lavoratori a sostenere quasi due anni di regime di solidarietà, tagli al personale e sospensioni. 
L’appello è anche al Dipartimento dell’informazione e dell’editoria affinché affretti quei controlli che, lo scorso 6 marzo, hanno determinato la sospensione del bando per i servizi giornalistici. 
Le giornaliste e i giornalisti chiedono infine al loro direttore responsabile di tutelarli e stare al fianco della redazione. 

  I lavoratori dell’ Agenzia Dire

Stipendi non pagati: giornalisti Dire in sciopero. Il comunicato

  L’Assemblea dei lavoratori e il Comitato di redazione dell’Agenzia Dire esprimono grande preoccupazione per il forte ritardo che si sta registrando in questi giorni nel pagamento degli stipendi e pertanto proclamano lo sciopero per la giornata di domani, mercoledì 5 marzo, usufruendo di una delle 3 giornate di mobilitazione affidate dall’assemblea dei redattori al Cdr.

Giornalisti e grafici, già alle prese da tempo con un sistema che ogni mese prevede la corresponsione delle buste paga in due tranche (acconto e saldo), sono ancora oggi, a 40 giorni dall’ultimo saldo, in attesa del pagamento delle competenze relative a gennaio 2025.

La redazione e tutte le lavoratrici e i lavoratori della Dire, pur consapevoli dello sforzo dell’azienda nel superare una pesante crisi ereditata dalla precedente gestione, chiedono all’editore e all’amministrazione di risolvere quanto prima il vulnus che si è venuto a creare, ribadendo che non possono essere sempre giornalisti e grafici a pagare il prezzo della situazione di crisi aziendale.
Si ricorda, inoltre, che a tutt’oggi manca una soluzione che sani le condizioni degli “ex sospesi”, ai quali ancora non è stato corrisposto gran parte dello stipendio di gennaio 2024. Un disagio che si somma ai pesanti licenziamenti subiti tra i giornalisti a partire da dicembre 2023.

Comunicato dell’assemblea di Redazione dell’Agi

L’Assemblea dei redattori dell’AGI si è riunita nuovamente a un mese dall’inizio della mobilitazione contro l’ipotesi di vendita dell’agenzia, un mese in cui i giornalisti hanno scioperato per sei giorni e messo in campo iniziative di protesta e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, che hanno avuto una vastissima eco mediatica, politica e istituzionale.   

Nella riunione odierna è intervenuta la Direttrice responsabile Rita Lofano, che ha spiegato di comprendere le preoccupazioni della redazione invitando però ad avere fiducia nell’editore. L’Assemblea manifesta forte insoddisfazione per un intervento che si ritiene tardivo e non chiarificatore rispetto agli ultimi sviluppi dell’ipotesi di cessione dell’agenzia. La Direttrice ha anche suggerito di “riallacciare un dialogo con l’editore”, dialogo che il Cdr ha con insistenza tentato di tenere vivo in queste settimane, senza tuttavia ottenere risposte.   

L’Assemblea ricorda, inoltre, lo sforzo e la responsabilità con cui la redazione ha sempre risposto nel corso degli ultimi anni ad iniziative editoriali messe in campo e poi progressivamente abbandonate, senza ragioni esplicite né spiegazioni, da parte delle direzioni che si sono succedute. 

Nei prossimi giorni verranno promosse altre iniziative per tenere viva l’attenzione sulle criticità di una possibile operazione che metterebbe a rischio il ruolo di fonte primaria dell’agenzia, per sua natura autonoma e indipendente.  L’Assemblea ribadisce la piena fiducia al Cdr in questo delicato frangente e gli affida un ulteriore pacchetto di tre giorni di sciopero che si aggiungono ai tre già deliberati.