L’agenda dell’Agcom del futuro
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 16 maggio 2012
SONO MOLTE le questioni di cui dovrebbe occuparsi l’Agcom già dal prossimo consiglio. Innanzitutto lo sviluppo delle reti di nuova generazione e la relativa attività di segnalazione e indirizzo al Governo con l’individuazione di misure regolamentari adeguate a favorire sia lo sviluppo delle reti a banda larga che di quella “ultralarga”, e poi l’individuazione delle necessarie misure per assicurare l’offerta disaggregata dei prezzi d’accesso all’ingrosso della rete fissa e ai servizi accessori.
Successivamente dovrà occuparsi dell’applicazione delle politiche sullo spettro radio adottate dalla Commissione europea con conseguente valorizzazione delle risorse frequenziali e una efficace promozione della concorrenza sulla base della neutralità dei servizi; dovrà quindi stilare un piano per liberare altre frequenze destinate allo sviluppo delle reti a larga banda senza fili.
Sua prerogativa sarà anche occuparsi del completamento dello switch off televisivo dall’analogico al digitale.
Tra le misure per favorire la circolazione di contenuti digitali l’Agcom dovrà occuparsi del contestato regolamento sul diritto d’autore, della rimozione delle barriere per lo sviluppo del mercato dei contenuti digitali; della promozione e della vigilanza sulla progressiva digitalizzazione dei servizi, compreso lo sviluppo dell’e-commerce e della tutela dei consumatori/utenti. A questo capitolo va assegnata una ormai irrimandabile azione di promozione e sviluppo di nuove forme partecipazione democratica dei cittadini via Internet.
Senza urtare le prerogative dell’Autorità per la Concorrenza e il mercato L’Autorità di via Isonzo dovrà definire una serie di misure per garantire un ambiente più concorrenziale nell’accesso alle risorse per i media e una corretta dentificazione dei mercati del Sic.
Ancora: definire una posizione netta in in materia di net-neutrality; regolamentare il rapporto tra fornitori di rete e fornitori di contenuti e applicare il nuovo quadro comunitario sulle comunicazioni elettroniche. L’Agcom dovrà dedicarsi alla riforma dell’Auditel da cui dipendono le risorse pubblicitarie per il sistema radiotelevisivo e intervenire sugli obblighi pro-concorrenziali di Sky in quanto operatore dominante sul satellite.
Ultimo, ma non meno importante, dovrà intervenire sull’apertura del mercato e l’avvio della liberalizzazione del settore postale. Una bella partita, non c’è che dire.
(16 maggio 2012)