Qualcuno ci sta spiando?

A New York sono nati i Surveillance Camera Players, un gruppo teatrale che si batte contro l’abuso e lo strapotere degli occhi elettronici.
Arturo Di Corinto
Carnet – Maggio 2004

Se vedete una grossa mosca che rimane testardamente appiccicata al muro della toilette del vostro albergo, insospettitevi, potrebbe essere una telecamera. Questo almeno e’ quello che ha scoperto il cliente di un albergo dell’Ohio che dopo essersene accorto ha citato la proprieta’ in una causa multimilionaria. ..

Recentemente a Roma e’ stata scoperta una clamorosa truffa ai danni dei clienti di numerosi Bancomat che venivano videoregistrati mentre digitavano il proprio Pin sulla macchina che, grazie a un dispositivo digitale, era in grado di duplicare i dati della banda magnetica della tessera e di inviarli con un dispositivo wireless (senza fili) a due ingegneri rumeni che in seguito si occupavano di prosciugare i conti dei malcapitati.
La lista potrebbe continuare a lungo. Il punto e’ che con le tecnologie digitali e la rete internet si moltiplicano le possibilita’ di essere osservati, fotografati, filmati, sorvegliati come mai era accaduto prima rendendo possibile ricostruire spostamenti, relazioni, stili di vita di chiunque abbia che fare con un dispositivo elettronico.
I rischi maggiori per i meno “tecnologici” sono però legati alla videosorveglianza di spazi pubblici e privati: dalle hall degli aeroporti ai marciapedi di banche e ministeri, dai bagni degli alberghi agli spogliatoi delle palestre. Le telecamere dovrebbero servire come deterrente per i criminali e facilitare il lavoro della polizia. In realta’ numerosi studi dimostrano che la maggior parte dei delitti sono commessi da persone travisate o da delinquenti capaci di far perdere le proprie tracce e non si hanno prove statistiche del fatto che i crimini nelle zone sorvegliate diminuiscano, al contrario si moltiplicano notizie di abusi delle telecamere usate per spiare adolescenti che si spogliano a scuola o innamorati che si scambiano effusioni nei parchi pubblici.
Per denunciare l’abuso della videosorveglianza i newyorchesi Surveillance Camera Players organizzano performance teatrali nei centri cittadini con l’obiettivo di farci riflettere sul significato di questa nuova sorveglianza e ricordarci quanto siano inefficaci per garantire maggior sicurezza, rubandoci la privacy proprio mentre abbassiamo la guardia nei confronti di chi le gestisce.
www.notbored.org/the-scp.html

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Agisci contro videocamera selvaggia
Come si organizza una performance di protesta contro la videosorveglianza
1. Localizza con esattezza le telecamere di sorveglianza
2. Cerca un amico dotato di videocamera per documentare la performance
3. Realizza una mappa sulla posione esatta della telecamera
4. Scrivi la piece teatrale (chiara, corta, significativa)
5. Porta con te altri amici. Aiuteranno nelle riprese e nel volantinaggio
6. Metti in scena la piece in occasione di un anniversario o di un evento
7. Scrivi un volantino di spiegazioni completo di data, mappa e motivo della peformance
8. Ripeti la peformance per 30-60 minuti di seguito
9. Riporta la performance in un altro volantino, un sito internet
10. Torna indietro ai punti 1 e 4 e rcomincia.

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Protetti dal Garante
Sugli usi leciti e non leciti delle registrazione di telecamere, telefoni, email etc, vale la pena di consultare il sito web dell’Autorita’ Garante per la Privacy: www.garanteprivacy.it a cui si può sporgere denuncia in caso di abusi.