Il fenomeno è in linea con l’evoluzione del settore delle valute digitali, certificato anche dall’ascesa della capitalizzazione mondiale delle cryptovalute, arrivate a un valore complessivo di quasi 2.000 miliardi di dollari, e dal boom di investimenti registrato dalle aziende di compravendita di monete digitali, tra cui Coinbase, Bitpanda, Robinhood.
Nello stesso semestre del 2021 le app per la compravendita di criptovalute hanno rappresentato il 63% dei download (erano il 28% nel 2020).
Tra le dieci app più installate, ben 8 riguardano le monete digitali proprio grazie all’arrivo di un pubblico nuovo nei giorni in cui il valore del bitcoin raggiungeva i suoi massimi.
A fronte del deprezzamento della criptovaluta più diffusa, a giugno è però arrivata una brusca frenata delle installazioni. Per capirci: il download delle app ha seguito l’andamento dei bitcoin. L’interesse aumenta se il valore sale. Il rischio è la platea di neofiti che le usa possa essere poco esperta.
E infatti il successo delle «crypto» va di pari passo con una diffusione preoccupante di imbroglioni e truffatori, soprattutto per quel che riguarda il mercato dei pagamenti digitali.
Secondo Bitpanda, fintech austriaca di recente sbarcata in Italia e valutata oltre 4 miliardi di dollari, bisogna prestare molta attenzione nei seguenti casi:
- Truffe su Telegram: attenzione ai messaggi privati in cui si invita a fare click su un link che rimanda a una chat esterna o a un sito di «phishing» con uno scopo ben preciso in mente, rubare credenziali di accesso.
- Non aprire le e-mail di phishing e prestare attenzione ai link abbreviati che fingono di rappresentare aziende legittime. Sono messaggi simili a quelli diretti inviati tramite social in cui vengono richieste informazioni sensibili, tra cui password, credenziali di accesso, chiavi private e molto altro.
- Attenzione a eventuali allegati da scaricare e dalla provenienza non certificata: nessuna azienda chiede ai propri utenti di inviare fondi con questa modalità.
- Fare attenzione a regali e promozioni che giungono tramite falsi account social. Spesso gli amministratori di falsi profili chiedono di inviare fondi a un qualsiasi indirizzo in cambio di maggiori fondi.
- Non cascare nelle «truffe delle offerte di lavoro»: finti reclutatori tendono a raccogliere informazioni personali e finanziarie invitando gli utenti a depositare del denaro sul proprio conto bancario con la scusa di un’assunzione in qualità di «tester di prodotti».
Per evitare frodi in rete è cruciale aggiornare sempre i propri software e cambiare periodicamente le password. Ma anche informarsi in rete per conoscere le ultime truffe è un ottimo metodo per giocare d’anticipo.