Analfabetismo e banda larga

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Analfabetismo e banda larga
per Peace Reporter di Giugno
Arturo Di Corinto

L’Italia è tra gli ultimi paesi in Europa per diffusione di Internet. Il Governo e gli oligopoli delle telecomunicazioni pensano di affrontare il problema posando nuovi cavi e incentivando la diffusione della banda larga. Ma non basta. I motivi sono molteplici. Il primo è che nonostante le intenzioni dichiarate, i grandi player non hanno intenzione di portare la rete veloce dove non è profittevole, come in certe zone montane dove non hanno certezza dei ritorni in termini di numeri e abbonamenti; il secondo è che i grandi player pur di bloccare potenziali competitor fanno blocco a livello europeo e italiano per impedire la diffusione di servizi concorrenziali ai loro, come nel caso della telefonia via Internet (Skype), che abbatterebbe i costi per gli utenti finali e ridurrebbe i loro introiti. Una situazione che fino a pochi giorni fa era nota solo agli esperti, ma che da oggi non è più così. Grazie a Wikileaks, un sito che, come dice, il nome, si occupa di far “trapelare” e quindi rendere pubbliche tutte le iniziative top secret di stati e governi.
Wikileaks ha diffuso in rete un documento – stilato dal consulente del governo Francesco Caio – che tracciando le linee di intervento per lo sviluppo della rete di telefonia fissa e mobile facendo leva sulla diffusione della banda larga, denuncia il pessimo stato della rete in Italia e l’esclusione dall’internet veloce del 12 per cento degli italiani, ma anche il bluff di tanta ingannevole pubblicità che vorrebbe gli operatori offrire Adsl velocissime, che però si “impallano” appena provi a scaricare le foto di matrimonio del tuo migliore amico.

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