Repubblica: Maxisequestro di siti pirata italiani

la-repubblica-it-logoRepubblica: Maxisequestro di siti pirata italiani la GdF ne chiude 46, numero record

L’accusa è aver messo a disposizione link e streaming di contenuti protetti dal diritto d’autore per fini di lucro. E’ la più grande operazione di questo tipo mai avvenuta in Italia di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 5 marzo 2014

IL 31 marzo entra in vigore il regolamento Agcom per la tutela del diritto d’autore online, ma la Guardia di Finanza chiude 46 siti pirata senza averne bisogno per procedere. Accade nel più grande maxisequestro in Italia di siti e portali online contenenti link a film in streaming. Un’operazione con numeri record quello che il Nucleo speciale per la radiodiffusione e l’editoria della Guardia di Finanza di Roma ha operato ieri su mandato del giudice Bernadette Nicotra. Quarantesei siti di streaming video resi irraggiungibili per violazione della legge sul diritto d’autore, tra  cui  Mondotorrent, Dopinatorrent,  Truepirates, Filmxtutti, Casacinema e altri, nei fatti decapitando tutto il mondo torrent italiano.

In  questo momento il sito piratestreaming.tv reindirizza verso un altro dominio, alla url di filmsenzalimiti.it campeggia una schermata della Finanza e altri portali risultano irraggiungibili. Tra quelli presenti in lista alcuni sono però ancora attivi, come eurostreaming.org, e i provider che li ospitano li dovranno oscurare nelle prossime ore, per non essere indagati per favoreggiamento. I siti sequestrati dalla Guardia di Finanza su richiesta del pm Nicola Maiorano sono accusati di aver violato l’articolo  171  ter, comma 2, della legge sul diritto d’autore, la 633 del 1941. Nell’ordinanza si legge che “gli autori delle predette attività delittuose verosimilmente realizzano un sostanzioso lucro da tale  condotta stante la presenza, in ogni sito pirata, di numerosi banner pubblicitari, generatori di utili con la nota procedura del pay for click”, quindi per aver messo a disposizione link e streaming di contenuti protetti dal diritto d’autore per fini di lucro. Secondo  l’avvocato Fulvio Sarzana: “Non  viene  contestato  ai  titolari  dei  portali  il  reato  di ricettazione che l’anno scorso aveva motivato il sequestro preventivo di siti colpevoli di violare il diritto d’autore” e aggiunge “l’azione giudiziaria non sembra sollecitata dalle Associazioni a tutela del copyright”. Ergo, sono le prove generali di quello che accadrà dal 31 marzo quando entrerà in vigore il discusso regolamento sul diritto d’autore voluto dall’Agcom contro la pirateria online.

Quindi, se da una parte l’efficacia del sequestro sfata il mito dell’urgenza del provvedimento contestato dalle associazioni dei consumatori e dei provider all’Agcom – ­ regolamento che evita le normali procedure di garanzia della magistratura – ­ dimostra pure che se la polizia interviene lo fa efficacemente, e che la strada indicata dalla procura è quella del “follow the money” per eliminare il terreno di coltura all’industria della contraffazione digitale. E c’è anche da notare che è lo stesso nucleo che lavora a stretto contatto con l’Agcom. Resta solo un piccolo giallo. Quello di ieri è il più  grande sequestro in Italia  di siti pirata dal punto di vista del numero, ma la stessa Guardia di Finanza ha chiesto di modificare l’ordine per evitare il coinvolgimento di siti incolpevoli. Infatti appena dopo la richiesta di sequestro si sono accorti  che  alcuni  dei siti  oggetto  del  provvedimento sono sottodomini che pur ospitati dai siti pirata non c’entrano niente e che dovrebbe essere tutelati nelle loro attività, procedura che a questo punto diventa tecnicamente impossibile da attuare in seguito all’inibizione. Anche qui una prova generale di quello che potrà accadere con l’entrata in vigore del regolamento Agcom che ha affidato la procedura di segnalazione e tracciamento dei siti pirata alla Fondazione Bordoni per 500 mila euro, e che difficilmente potrà recedere da siffatti ordini anche perché come afferma Sarzana, il regolamento non prevede alcun tipo di garanzia in questo senso.

Infine c’è da notare che negli scorsi giorni, a ruota dopo Infinity di Mediaset, Chili Tv, Cubovision di Telecom, e altri, anche la televisione di Rupert Murdoch Sky ha lanciato la sua offerta per i film in streaming, si chiama  Sky Online e offre oltre 600 film on demand. Facile aspettarsi tolleranza zero per i pirati.

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