Intervista Bancaforte: Agli hacker piace lo smart working

Intervista Bancaforte

Agli hacker piace lo smart working

di Flavio Padovan – 17 Giugno 2020
 
L’improvvisa diffusione del lavoro da remoto e degli strumenti digitali di collaborazione legata al lockdown ha ampliato il perimetro di azione della cybercriminalità, aumentando vertiginosamente gli attacchi informatici, i tentativi di frode e le minacce alla privacy. Alle banche, ma non solo a loro, serve una nuova strategia per affrontare questo scenario di rischio, reso ancora più complesso dal decollo dell’open banking, con piattaforme interconnesse e con servizi sempre più multi-accesso. Ne parla Arturo Di Corinto, coordinatore scientifico di Banche e Sicurezza, presentando il nuovo percorso 2020 che quest’anno prevede anche Puntate live trasmesse in streaming. Come sempre, in primo piano tutti i temi più importanti per conoscere ed esplorare le frontiere della sicurezza fisica e digitale nel settore finanziario, bancario e assicurativo. Il via il 23 giugno con l’appuntamento live su “Furti d’identità e frodi online: consapevolezza e strumenti per la difesa delle aziende”

Sono tante le novità dell’edizione 2020 di Banche e Sicurezza, l’evento di riferimento in Italia per i professionisti e i protagonisti del settore, promosso da ABIEventi in collaborazione con CERTFin, ABI Lab, Ossif. Il suo programma si arricchisce, infatti, di appuntamenti online dal format innovativo dedicati a singoli temi, che si succederanno fino al 2 e 3 dicembre, data in cui si riunirà quest’anno la community di Banche e Sicurezza. Si tratta di un nuovo modo di pensare l’evento, che si trasforma in percorso online, fruibile ovunque in modo fluido e coinvolgente grazie anche all’interazione live e social, e che facilita durante tutto l’anno il networking e la relazione di community sempre più attiva e desiderosa di confronto. D’altronde i temi della sicurezza sono sicuramente di grande attualità. In particolare per l’impatto che ha avuto l’emergenza sanitaria, e il conseguente lockdown, sulla digitalizzazione delle attività e sulla diffusione improvvisa di forme di lavoro da remoto.
 
Per analizzare il nuovo scenario e approfondire le novità di Banche e Sicurezza 2020 abbiamo incontrato Arturo Di Corinto, giornalista de La Repubblica, grande esperto del settore e coordinatore scientifico dell’evento.
 
“La pandemia del Coronavirus – spiega Di Corinto – ha cambiato il nostro modo di lavorare e di condividere le attività, catapultandoci nel mondo dello smart working e della collaborazione a distanza. Purtroppo questo ha creato anche un campo minato relativamente alle sfide che riguardano la sicurezza, sia alle prestazioni della rete sia alle soluzioni di protezione disponibili fuori dagli uffici. In particolare, i criminali hanno preso di mira le piattaforme per lavorare a distanza in team virtuali, cercando di sfruttare le nuove condizioni in cui i lavoratori si trovano a svolgere le proprie attività. A casa, si sa, le distrazioni sono tante, e una disattenzione al computer costa cara. Sono così aumentati in maniera esponenziali gli attacchi informatici: pensiamo ai numerosi tentativi di phishing, malware e ransomaware in corso, alle minacce rivolte ai lavoratori in smart working, nascoste in finte comunicazioni aziendali. O alle truffe e alle rapine digitali ai danni sia di grandi organizzazioni sia di singoli clienti, risparmiatori o imprenditori, già in difficoltà a causa del lockdown. È quindi aumentato a dismisura il perimetro da difendere e c’è ancora più bisogno di diffondere informazioni, confrontarsi sulle contromisure, migliorare la capacità di risposta, aumentare la consapevolezza sulle minacce e sull’importanza di comportamenti adeguati, rendere più continua la relazione tra tutta la community di professionisti che operano in questo campo. Le Puntate di Banche e Sicurezza che stiamo preparando hanno proprio questo obiettivo”.

Quali sono i temi che saranno affrontati?

“Abbiamo in programma Puntate su tutti gli argomenti di maggiore attualità e rilevanza. Iniziamo il 23 giugno con le frodi e il furto di identità, ma abbiamo previsto focus su privacy e protezione dei dati legate allo smart working, alle assicurazioni per il cyber risk, ai pagamenti. E ancora: al fattore umano come perno per la sicurezza contro i malware, alle nuove competenze necessarie per una sicurezza fisica che si integra con il digitale, ai sistemi biometrici, all’utilizzo della blockchain. Insomma, abbiamo un programma ricco di approfondimenti con cui arrivare all’evento principale del 2 e 3 dicembre”.

Perché avete deciso di dare il via a Banche e Sicurezza proprio con un appuntamento sulle frodi?

“Perché è un fenomeno purtroppo crescente, che tocca tutti e c’è necessità di informare, prendere consapevolezza delle nuove minacce, confrontarsi sulle possibili contromisure specifiche. Le frodi sono sempre una questione di identità. Quindi prevenirle e riconoscerle significa poter garantire e tutelare l’identità digitale delle persone che accedono ai servizi bancari da remoto. I criminali infatti approfittano della fiducia che abbiamo negli altri e, in particolare, nella relazione con la banca. L’aggressività dei delinquenti digitali è molto aumentata durante il lockdown anche perché utilizziamo di più i servizi online e non abbiamo la possibilità di confrontarci con i colleghi in modo immediato come accade in ufficio. Svolgere le attività in modo nuovo e da soli diventa una vulnerabilità che la criminalità sa sfruttare. Per questo parlare di frodi è fondamentale, soprattutto oggi. E abbiamo deciso di farlo invitando innanzitutto Romano Stasi, Direttore Operativo CERTFin, la struttura in prima linea con gli operatori finanziari nella prevenzione e nel supporto contro attacchi informatici e incidenti di sicurezza. Poi avremo Pierluigi Paganini, che non solo è stato recentemente nominato miglior Cyber Security Blogger europeo, ma è il consulente MEF che firma il rapporto sulle frodi bancarie, e quindi in grado di scendere molto nel dettaglio sullo scenario italiano. Molto importante sarà anche l’apporto di due esperti di Ibm, Giuliano Merlo, Security Strategist, e Michela Proietti, Security Technical Sales, che oltre a portare ulteriori dati e informazioni sulle minacce globali, analizzeranno le più aggiornate soluzioni di protezione, presentendo anche un approccio nuovo all’autenticazione basato sull’intelligenza artificiale che permette processi personalizzati per ogni cliente”.