Usa, la Nsa smetterà di controllare il contenuto delle email dei cittadini stranieri
In attesa di una ridefinizione della legge che lo permette l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza degli Stati Uniti ha deciso di limitare la pesca a strascico dei dati, ma non di monitorare le comunicazioni fra soggetti pericolosi
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 3 Maggio 2017
LA NATIONAL National Security Agency (Nsa) americana ha dichiarato di voler abbandonare le attività di sorveglianza elettronica in grado di raccogliere e analizzare senza mandato le comunicazioni digitali di cittadini stranieri all’estero.
La decisione, che coinvolge anche i cittadini americani in patria o fuori, è giunta dopo anni dal clamore suscitato dal Nsa-Gate sollevato dalle dichiarazioni dell’ex consulente Cia Edward Snowden e dopo le pressioni dei gruppi a difesa della privacy che hanno sempre contestato la sorveglianza indiscriminata e di massa operata dall’intelligence statunitense.
Tuttavia anche se d’ora in avanti questa raccolta di informazioni non sarà più a strascico, basandosi sulla semplice menzione di un target straniero, la Nsa continuerà a monitorare le comunicazioni da e verso obiettivi sensibili per l’intelligence statunitense. In pratica, ogni comunicazione ‘da’ e ‘verso’ obiettivi sensibili continuerà ad essere monitorata e collezionata, mentre non lo saranno più le comunicazioni di tipo ‘about’, cioè quelle relative a certi obiettivi, come nel caso in cui via email o telefono due interlocutori nominino Al Baghdadi, l’Isis, o la Siria, a meno che non siano essi stessi sotto sorveglianza.
In aggiunta, la Nsa ha dichiarato che distruggerà, appena possibile, la stragrande maggioranza delle informazioni raccolte grazie alle ricerche svolte finora sui contenuti delle comunicazioni.
La motivazione, si legge nella dichiarazione pubblicata sul sito della Nsa, starebbe nella necessità di ripensare la propria missione di garantire la privacy dei cittadini americani e di “alcune difficoltà tecnologiche e di implementazione” del programma di sorveglianza portato avanti dal 2008 – e non solo da loro – sotto lo scudo della Section 702 del Foreign Intelligence Surveillance Act (Fisa) per scopi di antiterrorismo e cybersecurity.
Queste difficoltà di implementazione in realtà si riferirebbero alla denuncia della Corte di sorveglianza che vigila sulla legge stessa, la Foreign Intelligence Surveillance Court (Fisc), e che aveva individuato delle specifiche violazioni nell’applicazione della legge stessa coinvolgendo, ad esempio, cittadini americani in patria.
Secondo Julian Sanchez, analista del Cato Institute, un think tank che si occupa anche di Internet policies, si tratta di una decisione storica: “Di solito dopo aver individuato uno specifico soggetto si passa ad analizzare il contenuto delle sue comunicazioni, mentre l’Nsa ha semre operato in modo differente, analizzando il contenuto di ogni comunicazione per trovare eventuali menzioni di certi soggetti”.
Il senatore democratico Ron Wyden ha dichiarato invece che presenterà un progetto di legge per impedire questo tipo di raccolta di dati nel futuro. Secondo fonti interne all’amministrazione la decisione della Nsa serve ad aprire la strata al rinnovo della famigerata Section 702 che scade alla fine di dicembre e non può che far pensare alla denuncia del presidente Trump per essere stato messo sotto controllo dall’amminsitrazione Obama insieme ad alcuni suoi collaboratori. Dal nuovo presidente americano in carica ora ci si aspetta una revisione totale della legge.