Democrazia futura. Tecnologie di controllo e tutela della riservatezza, la contraddizione americana

Gli Stati Uniti, nazione simbolo del free speech, patria della comunicazione senza limiti grazie a Internet e del concetto moderno di privacy, è però anche il paese della sorveglianza di massa. Dove non c’è trasparenza la democrazia muore: la battaglia di Edward Snowden e i whistleblower.

di ARTURO DI CORINTO per Democrazia Futura su Key4Biz del 4 Novembre 2020

“La nostra libertà riposa su quello che gli altri non sanno di noi”.
Aleksandr Solženicyn, autore di Arcipelago Gulag

L’antidoto cresce là dove il male alligna. Forse.

Arpanet, la nonna di Internet, nasce negli Stati Uniti il 29 Ottobre 1969. il concetto di privacy nasce con il saggio The right to privacy scritto da due avvocati, Samuel Warren e Luis Brandeis, nel 1890, sempre negli Stati Uniti. E il primo articolo della Costituzione degli Stati Uniti è dedicato alla libertà d’espressione. La Costituzione è del 1789.

Gli Stati Uniti, nazione simbolo del free speech, patria della comunicazione senza limiti grazie a Internet e del concetto moderno di privacy, è però anche il paese della sorveglianza di massa.

Con decine di uffici, agenzie, laboratori e centri di ricerca dedicati al controllo di web, email, telefoni, volti e impronte biometriche, gli Stati Uniti sono il paese che perseguita con più determinazione i suoi figli che hanno fatto bandiera della battaglia per la privacy individuale e per la trasparenza dei pubblici poteri.

Programmi governativi dai nomi fantasiosi come Tempora e Prism, software come Carnivore e XkeyScore, leggi come il Patriot Act e la Fisa, con la sua sezione 702, sfidano costantemente la libertà che gli Stati Uniti dicono di promuovere e proteggere. A casa e fuori.

AGI: Perché mi sono staccato dai social e ho buttato le app

Perché mi sono staccato dai social e ho buttato le app

I social media sono diventati strumenti, teatro e spazio di conflitto tra poteri che lottano per la nostra attenzione e manipolano le nostre percezioni. Un obiettivo politico che è ingegnerizzato nel funzionamento stesso degli strumenti digitali per trasformare consumatori ed elettori in polli da batteria

di ARTURO DI CORINTO per AGI del 26 Ottobre 2018

Sono certo che tutti quelli che leggono quest’articolo hanno degli ottimi motivi per non farlo, ma io ho deciso da tempo di cancellare il mio account Facebook, congelare LinkedIn e Instagram, rimuovere WhatsApp e ridurre l’uso di Gmail.

Ognuna di queste mosse ha un significato specifico per me, ma nondimeno ci sono degli elementi comuni a ognuna di queste decisioni, la prima è impegnare meglio il mio tempo. Come? Leggendo articoli approfonditi, libri su argomenti scientifici, passeggiare e parlare con la gente al bar, in piazza, in libreria. L’ho fatto insomma per bilanciare meglio la mia vita analogica con quella digitale che, nella fusione delle due realtà nell’onlife, ha preso il sopravvento. Provo a spiegare perché. Continua a leggere AGI: Perché mi sono staccato dai social e ho buttato le app

La Repubblica: Usa, la Nsa smetterà di controllare il contenuto delle email dei cittadini stranieri

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Usa, la Nsa smetterà di controllare il contenuto delle email dei cittadini stranieri

In attesa di una ridefinizione della legge che lo permette l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza degli Stati Uniti ha deciso di limitare la pesca a strascico dei dati, ma non di monitorare le comunicazioni fra soggetti pericolosi

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 3 Maggio 2017

LA NATIONAL National Security Agency (Nsa) americana ha dichiarato di voler abbandonare le attività di sorveglianza elettronica in grado di raccogliere e analizzare senza mandato le comunicazioni digitali di cittadini stranieri all’estero.

La decisione, che coinvolge anche i cittadini americani in patria o fuori, è giunta dopo anni dal clamore suscitato dal Nsa-Gate sollevato dalle dichiarazioni dell’ex consulente Cia Edward Snowden e dopo le pressioni dei gruppi a difesa della privacy che hanno sempre contestato la  sorveglianza indiscriminata e di massa operata dall’intelligence statunitense.
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Cybersecurity: Patriota o traditore: chi è davvero Edward Snowden ce lo racconta Oliver Stone nel suo ultimo film

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Patriota o traditore: chi è davvero Edward Snowden ce lo racconta Oliver Stone nel suo ultimo film

“Non bisogna stare coi governi per essere patriottici”. Il whistleblower del Datagate arriva oggi nelle sale italiane

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 24 novembre 2016

Poetico, dettagliato, poco romanzato. Snowden è il film che il regista tre volte oscar Oliver Stone ha voluto girare per raccontare la storia di Edward Snowden, il soldato americano che dopo aver lavorato per la Cia e la Nsa ha deciso di denunciare la sorveglianza di massa degli Usa nei confronti del mondo.

Un film “psicologico” e patriottico, per niente “americano”, un thriller senza inseguimenti, sparatorie e macchine che volano, Snowden è un film per prendere coscienza che la guerra oggi si combatte nel cyberspazio, e che per vincerla le grandi potenze sono disposte a tutto: come avviare un gigantesco progetto di raccolta dei dati di ogni individuo al telefono o alla tastiera di un computer, il famigerato PRISM.

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Cybersecurity: Freedom of the press finanzierà il telefono anti-intercettazioni di Edward Snowden

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Freedom of the press finanzierà il telefono anti-intercettazioni di Edward Snowden

Introspection engine è un dispositivo che allerta l’utente quando il suo melafonino trasmette segnali a riposo o da spento. Pensato per giornalisti e attivisti, potrebbe andare presto in produzione

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 27 luglio 2016

Durante una conferenza organizzata dal MIT, Edward Snowden, gola profonda del Datagate, ha illustrato un nuovo dispositivo antisorveglianza. Si chiama Introspection Engine, perché va ad ispezionare l’attività radio del telefonino per verificare se sta trasmettendo o ricevendo dati e segnali in stato di riposo.

Introspection engine: i dettagli del progetto

Il progetto di questo mincomputer che analizza l’attività del GPS, del modem e del wi-fi per ora ha la forma di una custodia per iPhone, il telefono scelto per testare il prototipo “perchè è il preferito dai giornalisti”. Infatti Snowden ha spiegato che sono proprio i giornalisti e gli attivisti per i diritti umani quelli che sono più soggetti alle intercettazioni dei governi che vogliono nascondere le loro malefatte e che spesso non hanno i mezzi e il supporto necessario a tutelare il loro lavoro. Il titolo del paper che lo racconta è “Against the Law: Countering Lawful Abuses of Digital Surveillance

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