AGI: Perché mi sono staccato dai social e ho buttato le app

Perché mi sono staccato dai social e ho buttato le app

I social media sono diventati strumenti, teatro e spazio di conflitto tra poteri che lottano per la nostra attenzione e manipolano le nostre percezioni. Un obiettivo politico che è ingegnerizzato nel funzionamento stesso degli strumenti digitali per trasformare consumatori ed elettori in polli da batteria

di ARTURO DI CORINTO per AGI del 26 Ottobre 2018

Sono certo che tutti quelli che leggono quest’articolo hanno degli ottimi motivi per non farlo, ma io ho deciso da tempo di cancellare il mio account Facebook, congelare LinkedIn e Instagram, rimuovere WhatsApp e ridurre l’uso di Gmail.

Ognuna di queste mosse ha un significato specifico per me, ma nondimeno ci sono degli elementi comuni a ognuna di queste decisioni, la prima è impegnare meglio il mio tempo. Come? Leggendo articoli approfonditi, libri su argomenti scientifici, passeggiare e parlare con la gente al bar, in piazza, in libreria. L’ho fatto insomma per bilanciare meglio la mia vita analogica con quella digitale che, nella fusione delle due realtà nell’onlife, ha preso il sopravvento. Provo a spiegare perché. Continua a leggere AGI: Perché mi sono staccato dai social e ho buttato le app

AGI: Aumentano attacchi informatici e furti di identità. Che sta succedendo?

Aumentano attacchi informatici e furti di identità. Che sta succedendo?

Criminali che rubano le credenziali di Facebook, Google che ci legge le email. Il parere del Garante italiano per la privacy, Antonello Soro

di ARTURO DI CORINTO per AGI del 13 Ottobre 2018

Prima il furto dei token di Facebook, poi il baco di Google plus e l’annuncio della sua chiusura, infine le denunce di Clusit sull’aumento del furto di credenziali usate per attacchi informatici. Non dovrebbe sorprendere che proprio ieri il Censis abbia certificato un calo di fiducia dei cittadini italiani nei confronti delle piattaforme social, dei motori di ricerca e dei servizi online. In aggiunta qualche giorno fa la vicepresidente di Google Susan Molinari ha ammesso che Google consente ad aziende terze di leggere le nostre email. Che sta succedendo? Ne abbiamo parlato con il Garante della privacy, l’onorevole Antonello Soro.

“Come lo scandalo Cambridge Analytica, anche il caso degli accessi ai contenuti degli account Gmail concessi indiscriminatamente a terze parti dimostra ancora una volta la natura di business company dei colossi della rete. Nell’odierno capitalismo estrattivo i dati di milioni di utenti vengono sfruttati come una miniera da sviluppatori, società di ricerche, aziende di marketing, società di servizi di ogni genere.” Continua a leggere AGI: Aumentano attacchi informatici e furti di identità. Che sta succedendo?

Il Manifesto: Gmail, quando la tua posta non è tua

Gmail, quando la tua posta non è tua

Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 11 Ottobre 2018

Nella lettera al Congresso Usa Google ammette che aziende terze possono leggere i contenuti della posta elettronica dei suoi utenti.

La notizia della settimana dovrebbe essere la chiusura di Google+, e invece no. La notizia della settimana è che Google consente a centinaia di aziende di eseguire la scansione degli account Gmail di tutti noi, leggerci la posta e persino condividerne i dati con altre aziende, «fintanto che sono trasparenti con gli utenti su come stanno utilizzando i dati». A confessarlo è stata Susan Molinari, vicepresidente per le politiche pubbliche di Google, con una lettera di risposta ai senatori americani che l’hanno interpellata in proposito. Continua a leggere Il Manifesto: Gmail, quando la tua posta non è tua