Il Manifesto: Non scherzate col Garante per la Privacy

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Non scherzate col Garante per la Privacy

Hacker’s Dictionary. La protezione dei dati personali non è una fisima. Lo dimostra la multa di 600 mila euro a Unicredit. Il 14 luglio verrà scelto il nuovo collegio dell’Autorità garante di piazza Venezia. Pasquale Stanzione in pole position per sostituire Antonello Soro

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 2 Luglio 2020

Un famoso virologo ha detto su Twitter che la privacy è una fisima. Un manager, altrettanto famoso, che non deve preoccuparsi chi non ha niente da nascondere, e un altro che i discorsi del Garante sulla privacy sono aria fritta.

Ma hanno torto.

Perché la privacy è la precondizione per esercitare altri diritti, come quello alla libertà d’espressione, di associazione, di movimento, alla proprietà.

Una dimostrazione ci viene da un rapporto commissionato da Kaspersky che racconta come il 6% degli italiani abbia avuto difficoltà a ottenere un mutuo a causa di una valutazione finanziaria negativa fatta da sistemi automatizzati che raccolgono le informazioni condivise sui social media. Continua a leggere Il Manifesto: Non scherzate col Garante per la Privacy

La Repubblica: Privacy, il Garante Soro: “Bene Immuni. Se le altre app non hanno valutato i rischi, interverremo”

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La Repubblica: Privacy, il Garante Soro: “Bene Immuni. Se le altre app non hanno valutato i rischi, interverremo”

Parla il Garante per la protezione dei dati personali: “Le piattaforme online hanno troppo potere sui nostri dati. La questione va portata in Europa”. E poi: “Il ricorso a sistemi autogestiti e autoprodotti è avvenuto con poche garanzie”

Spazio cibernetico bene comune: protezione dei dati, sicurezza nazionale

Spazio cibernetico bene comune: protezione dei dati, sicurezza nazionale

La cybersecurity al centro della Giornata europea della protezione dati
“Spazio cibernetico bene comune: protezione dei dati, sicurezza nazionale”. Il convegno organizzato dal Garante per la privacy in programma il 30 gennaio

Vedi il video della giornata

In occasione della Giornata europea della protezione dei dati personali, l’Autorità Garante ha organizzato un convegno intitolato “Spazio cibernetico bene comune: protezione dei dati, sicurezza nazionale” che si svolgerà il 30 gennaio a Roma presso la sede del Garante, in Piazza Venezia 11, dalle ore 10:00 alle ore 12:30.

Obiettivo del convegno è quello di tracciare un quadro sui nuovi scenari di “cyberwar”, sulle azioni di prevenzione da mettere in campo contro gli attacchi informatici, sulle problematiche poste dalle reti di quinta generazione, sulle misure per tutelare i diritti fondamentali delle persone di fronte alle forme sempre più evolute di sorveglianza massiva da parte dei governi.

I lavori saranno aperti dal Presidente dell’Autorità Garante, Antonello Soro e vedrà gli interventi di Raffaele Volpi, Presidente del Copasir, di Gabriele Faggioli, Presidente del Clusit, di Stefano Zanero del Politecnico di Milano. Modererà l’incontro Arturo Di Corinto, giornalista esperto di cybersecurity.

Si potrà seguire il convegno in diretta streaming collegandosi al sito dell’Autorità www.garanteprivacy.it.

La Giornata Europea della protezione dei dati personali

La “Giornata europea della protezione dei dati personali”, promossa dal Consiglio d’Europa con il sostegno della Commissione europea e di tutte le Autorità europee per la privacy, viene celebrata a partire dal 2007 e ha come obiettivo quello di sensibilizzare i cittadini sui diritti legati alla tutela della vita privata e delle libertà fondamentali.

Accrediti stampa

Giornalisti, fotografi e cineoperatori possono accreditarsi all’indirizzo mail ufficiostampa@gpdp.it comunicando nome, cognome, testata, numero tessera dell’ordine.

Roma, 27 gennaio 2020

 

AGI: Aumentano attacchi informatici e furti di identità. Che sta succedendo?

Aumentano attacchi informatici e furti di identità. Che sta succedendo?

Criminali che rubano le credenziali di Facebook, Google che ci legge le email. Il parere del Garante italiano per la privacy, Antonello Soro

di ARTURO DI CORINTO per AGI del 13 Ottobre 2018

Prima il furto dei token di Facebook, poi il baco di Google plus e l’annuncio della sua chiusura, infine le denunce di Clusit sull’aumento del furto di credenziali usate per attacchi informatici. Non dovrebbe sorprendere che proprio ieri il Censis abbia certificato un calo di fiducia dei cittadini italiani nei confronti delle piattaforme social, dei motori di ricerca e dei servizi online. In aggiunta qualche giorno fa la vicepresidente di Google Susan Molinari ha ammesso che Google consente ad aziende terze di leggere le nostre email. Che sta succedendo? Ne abbiamo parlato con il Garante della privacy, l’onorevole Antonello Soro.

“Come lo scandalo Cambridge Analytica, anche il caso degli accessi ai contenuti degli account Gmail concessi indiscriminatamente a terze parti dimostra ancora una volta la natura di business company dei colossi della rete. Nell’odierno capitalismo estrattivo i dati di milioni di utenti vengono sfruttati come una miniera da sviluppatori, società di ricerche, aziende di marketing, società di servizi di ogni genere.” Continua a leggere AGI: Aumentano attacchi informatici e furti di identità. Che sta succedendo?

Il Manifesto: Gmail, quando la tua posta non è tua

Gmail, quando la tua posta non è tua

Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 11 Ottobre 2018

Nella lettera al Congresso Usa Google ammette che aziende terze possono leggere i contenuti della posta elettronica dei suoi utenti.

La notizia della settimana dovrebbe essere la chiusura di Google+, e invece no. La notizia della settimana è che Google consente a centinaia di aziende di eseguire la scansione degli account Gmail di tutti noi, leggerci la posta e persino condividerne i dati con altre aziende, «fintanto che sono trasparenti con gli utenti su come stanno utilizzando i dati». A confessarlo è stata Susan Molinari, vicepresidente per le politiche pubbliche di Google, con una lettera di risposta ai senatori americani che l’hanno interpellata in proposito. Continua a leggere Il Manifesto: Gmail, quando la tua posta non è tua