La Repubblica: Il Congresso Usa vota per rinnovare la sorveglianza di massa denunciata da Snowden

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Il Congresso Usa vota per rinnovare la sorveglianza di massa denunciata da Snowden

Con 256 favorevoli e 164 contrari, la Camera bassa vota il rinnovo della Section 702, la parte della legge antiterrorismo che consente la raccolta di email e telefonate di ogni abitante del pianeta da parte della Nsa

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 12 Gennaio 2018

NEANCHE il presidente americano Donald Trump è riuscito a fermarla, sia pure per sbaglio. Il Congresso americano ha approvato ieri la legge che rinnova ed estende la Sezione 702 della legge antiterrorismo FISA (Foreign Intelligence Surveillance ACT) che autorizza la raccolta di qualsiasi comunicazione elettronica attraverso il computer o il telefono, nei confronti di qualsiasi cittadino straniero fuori dagli Stati Uniti. Senza un mandato del giudice. La legge deve ancora passare al Senato ma gli analisti prevedono che non incontrerà opposizioni rilevanti e che sarà approvata anche in quella sede nella prossima settimana nonostante l’opposizione delle associazioni a difesa della privacy come Access Now, Electronic Privacy Foundation e un nutrito gruppo di avvocati e senatori di area sia democratica che repubblicana.

Un barlume di speranza per i difensori della privacy si era acceso proprio dopo un tweet post dello stesso Trump che aveva espresso il proprio scetticismo sulla sorveglianza governativa; un intervento in chiara contraddizione con una nota ufficiale della Casa Bianca che invitava il Congresso a non limitare le prerogative della NSA. In un tweet successivo lo stesso Trump aveva poi fatto marcia indietro. A rispondergli ci aveva pensato Snowden criticando lo schieramento democratico dove in 55 si erano detti favorevoli alla legge e avevano determinato la vittoria dei proponenti con 256 voti favorevoli e 164 contrari.

La legge, pertanto, nella forma attuale continuerà a permettere di registrare nei database della National Security Agency (Nsa) i nominativi degli interlocutori al telefono, il testo delle email, persino la cronologia di navigazione sul web con la scusa dell’antiterrorismo. E non sarà solo applicata agli “stranieri in terra straniera” ma a chiunque abbia contatti con persone residenti all’estero. Scavalcando di fatto il Quarto emendamento della Costituzione americana che impedisce richieste di questo tipo senza mandato. Ma il punto più controverso della legge rimane proprio la possibilità di usare le informazioni raccolte anche per reati ordinari reati diversi dal terrorismo. Mentre sarà possibile intercettare gli stranieri per attività di carattere politico e commerciale.

Quindi accadrà che un giornalista, un politico o un imprenditore potranno essere spiati grazie a una semplice richiesta degli organi di polizia americani a un operatore telefonico o a un colosso della Silicon Valley che fornisce servizi emai, cloud, social a cittadini sia stranieri che americani in contatto fra di loro. È gia successo. Perfino la premier tedesca Angela Merkel aveva lamentato l’intruisone degli apparati di intelligence americani nelle comunicazioni dei governi alleati in Europa.

La National Security Agency americana aveva infatti cominciato a intercettare e registare telefonate e email senza mandato come voluto dall’amministrazione Bush dopo l’attentato alle Torri gemelle del 2001 e in particolare sulla base di un progetto noto come Stellarwind. Nel 2008 il Congresso americano aveva legalizzato questa forma di sorveglianza globale proprio grazie alle disposizioni di legge della Sezione 702 della legge FISA che non solo autorizzava le intercettazioni ma obbligava i giganti come Google e At&T a fornire dati, nomi e numeri dei loro clienti non solo per finalità di antiterrorismo ma per la raccolta generalizzata di informazioni.

Nel 2012 la Sezione 702 era stata rinnovata per cinque anni e anche dopo le denunce di Edward Snowden e delle associazioni per la privacy aveva continuato ad essere utilizzata per legalizzare la sorveglianza di massa ai danni dei cittadini di tutto il mondo. La legge, in scadenza il 31 dicembre del 2017 sembrava poter essere finalmente emendata per garantire il diritto alla privacy almeno degli americani, ma i suoi sostenitori l’hanno spuntata di nuovo grazie alla forte opposizione di FBI ed NSA.