Sovranità digitale. Cos’è e quali sono le principali minacce al cyberspazio nazionale.

“In un cyberspazio globale e aperto, la piena sovranità digitale implica l’autorità complessiva di una nazione sui dati generati dai suoi cittadini, dall’amministrazione pubblica e dalle imprese. Ciò include la capacità di una nazione di impiegare tecnologie sicure per elaborare questi dati, supportate da una forza lavoro sufficiente, competente e fidata. Inoltre, comporta l’istituzione e il mantenimento di attivo di collaborazioni internazionali dinamiche e mirate, per affrontare proattivamente le minacce. Richiede infine, una società pienamente consapevole e educata sui rischi presenti nel cyberspazio”.  In queste poche righe il professore Roberto Baldoni ha sintetizzato la sua idea di sovranità tecnologica raccontata nell’omonimo libro del Mulino (2025), Sovranità digitale. Cos’è e quali sono le principali minacce al cyberspazio nazionale.

Il saggio, riduzione aggiornata di un precedente testo in inglese dello stesso autore, Charting digital sovereignity. A survival playbook (Amazon, 2024), descrive in maniera sintetica i quattro ambiti che mettono a rischio la sovranità digitale intesa come autogoverno di dati, tecnologie, infrastrutture, persone, e cioè: a) gli attacchi informatici; b) le minacce alla supply chain delle forniture critiche; c) la diffusione delle tecnologie emergenti come Intelligenza artificiale e Quantum Computing; d) le minacce sociali, industriali, tecnologiche e ibride.

I quattro ambiti vengono analizzati da Baldoni facendo ricorso anche ad esempi di cronaca e sono ricchi di dettagli circa il modo di operare di threat insider, hacker e APT, illustrano gli attacchi DDoS e ransomware, e illustrano i rischi della supply chain con riferimento ai casi SolarWinds e Kaseya, all’emergenza dei chatbot e degli algoritmi predittivi, fino alla disinformazione costitutiva dei social network, citando i famosi casi della Brexit, del Pizzagate e del passaggio di mano di Twitter, oggi X.

Roberto Baldoni, veterano del settore, per venti anni docente di Sistemi distribuiti alla facoltà di Ingegneria della Sapienza Università di Roma, ideatore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e suo primo direttore dal 2021 al 2023, è tuttavia attento a chiarire che quello di sovranità digitale è un concetto mobile che gli stessi studiosi non hanno ancora definito in maniera univoca e che gli Stati nazione interpretano in maniera diversa. E tuttavia insiste su una definizione operativa, la capacità di una nazione di proteggere il proprio cyberspace come se proteggesse un territorio fisico, e il cui fallimento equivale a consegnare i suoi abitanti a un potere oscuro e incontrollabile, quello di un progresso dove attori malevoli sfruttano macchine che sopravanzano gli umani e aggirano tutti i contrappesi della democrazia.