Free Hardware Foundation – Il nostro manifesto

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INTERNET

* 1. La rete delle reti deve diventare una infrastruttura informazionale comune mondiale.
* 1.1. La rete delle reti è un bene comune non esclusivo e inalienabile. L’accesso alla rete è un diritto umano.
* 1.2. Le modalità di un futuro governo della rete, e in particolare la gestione dei nomi di dominio, deve essere oggetto di una decisione in seno all’ONU che veda la partecipazione di tutti gli stakeholder.
* 1.3. Nessuno stato nazionale o organismo sovranazionale può attuare misure di controllo, tracciatura, filtro o censura sull’accesso e la pubblicazione in rete. Apposite sanzioni e azioni devono essere previste contro gli stati e gli organismi contravventori. Tali azioni e sanzioni non devono penalizzare ulteriormente l’accesso e la pubblicazione in rete.

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Accesso, Infrastrutture, Reti e Contenuti

* Finanziare le infrastrutture digitali per garantire l’accesso alla rete a tutti i cittadini.
* Incentivare le politiche di riduzione della frattura digitale, con un’attenzione a tutte le classi sociali ed in particolare a tutte quelle svantaggiate: giovani, anziani, disoccupati, portatori di handicap.
* Massimo sviluppo della rete wireless, liberalizzazione totale del segnale per scopi non direttamente commerciali.
* Creare e finanziare piattaforme di sviluppo locale tramite le ICT;
* Regolare le competenze dei fornitori di rete e dei contenuti per evitare posizioni dominanti e conflitti d’interesse
* Abbassare la soglia di accesso al mercato dei contenuti.

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DIRITTO D’AUTORE

* 2. Il diritto d’autore non deve in ogni caso poter essere utilizzato per difendere modelli e poteri economici obsoleti, incapaci di sopravvivere all’era della digitalizzazione e della rete.
* 2.1. La durata di vita del diritto di autore deve essere ridotta a 15 anni. La riduzione del “tempo di vita” del diritto d’autore perseguita in accordo all’adozione del Public Domain Enhancement Act proposto da Lawrence Lessig per ridurre il numero di opere non più in commercio non accessibili a causa del diritto d’autore.
* 2.2. Ogni anno, il titolare del diritto di autore è soggetto a una tassa di mantenimento del diritto. Può rinunciare alla tassa e al diritto (l’opera torna nel pubblico dominio).
* 2.3. Eliminazione dell’obbligo del canone SIAE. Il canone può essere domandato solo qualora i beneficiari del diritto d’autore lo richiedano.
* 2.4. Per le opere su supporto digitale, la copia ad uso personale è permessa senza eccezioni.
* 2.5. La legge Urbani deve essere abolita. La normativa europea deve essere modificata nel senso dell’abolizione della tracciatura delle comunicazioni e dei dati sulla rete delle reti.
* 2.6. Il principio che nessun dispositivo lesivo delle libertà personali e del diritto alla riservatezza può essere utilizzato in nessuna occasione e su nessun pretesto per difendere il diritto di autore deve essere applicato costantemente e senza eccezioni.
* 2.7 Garantire maggiore potere contrattuale degli autori nei confronti degli editori/produttori.
* 2.7.1 Definizione da parte della Siae e del Ministero dei beni culturali, di linee guida e trattamenti economici minimi da inserire, inderogabilmente, nei contratti tra autori ed editori e/o produttori, al fine di bilanciare il minor potere contrattuale degli autori nei confronti degli editori e/o produttori.
* 2.8 Ampliamento e applicazione del concetto del fair use (utilizzo legittimo).
* 2.8.1 Fermo restando il diritto dell’autore ad agire per il risarcimento del danno a fronte di un abusivo utilizzo commerciale dell’opera in danno dell’autore o dei suoi aventi causa, depenalizzazione dell’attività di utilizzo personale delle opere dell’ingegno da parte dei singoli quando tali utilizzazioni creino un danno economicamente trascurabile (vedi modello francese)
* 2.9 Modifica dello Statuto Siae.
* 2.9.1 La Siae avrà mandato per riscuotere i proventi derivanti dalle utilizzazioni per scopi commerciali di opere rilasciate con licenza di libera distribuzione. Il singolo autore o l’editore avranno comunque, nonostante il mandato alla Siae, la facoltà di autorizzare l’utilizzo dell’opera per scopi non commerciali, anche attraverso licenze di libera distribuzione. Per le utilizzazioni non commerciali nessun provento sarà percepito dalla Siae in nome e per conto dei mandatari.
* 2.10 Diminuzione del costo del supporto contenente le opere dell’ingegno tramite la riduzione dell’Iva e dei prezzi delle opere intellettuali.

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Geodati

* Libero accesso e distribuzione attraverso formati aperti (ad esempio svg e xml) dei dati cartografici aggiornati e in generale ai dati raccolti dalle amministrazioni pubbliche.

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Software, Formati e Licenze

* Nei casi in cui esistano valide alternative, privilegiare l’adozione da parte della pubblica amministrazione di software libero e open source per motivi sia economici che di sicurezza nazionale.
* Privilegiare la formazione su prodotti software liberi e open source rispetto a quelli proprietari.
* Vincolo di adozione licenza libera per tutte le opere software finanziate con denaro dello stato o della comunità europea, obbligo della restituzione dei documenti in formato libero.

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BREVETTABILITA’

* 3. La brevettabilità dei prodotti e processi che mettono in opera trasformazioni pure dell’informazione deve essere totalmente proibita. Sono brevettabili secondo le regole usuali dettate dalla Convenzione del 1972, solo prodotti e processi che mettono in opera trasformazioni della materia e dell’energia (“forze della natura”). Tali prodotti e processi possono essere pilotati o assecondati da prodotti e processi che mettono in opera trasformazioni pure dell’informazione, ma tali prodotti o processi non sono brevettabili in quanto tali.
* 3.1. I programmi software non sono brevettabili. In particolare, i programmi software che pilotano dispositivi e processi di trasformazione della materia e dell’energia non sono brevettabili in quanto tali, anche se i dispositivi e processi sono brevettabili.
* 3.2. Non sono brevettabili i “business methods”, ovvero i processi e protocolli di produzione e scambio di informazione, indipendentemente dal fatto che siano implementati o assecondati da programmi software.
* 3.3. Deve essere adottata una normativa europea consistente che vieta senza ambiguità la brevettabilità di ogni processo o prodotto di trasformazione dell’informazione in quanto tale, che sia autonomo o faccia parte di un prodotto o processo di trasformazione della materia e dell’energia brevettabile.
* 3.4. In sostituzione dell’EPO (European Patent Office), deve essere costituito un Ufficio Brevetti dell’Unione Europea. Tale ufficio, in un programma transitorio, riesamina i brevetti attuali dell’EPO e adotta solo quelli corrispondenti alla normativa europea senza richiedere ai titolari una nuova procedura di registrazione.
* 3.5. Deve essere adottata una normativa europea che ribadisce la non brevettabilità delle idee, delle teorie, degli algoritmi, dei sistemi formali. In particolare, tale normativa deve ribadire la non brevettabilità delle sequenze geniche.

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HARDWARE – SOFTWARE – DRM – TRUSTED COMPUTING

* 4. L’Unione Europea deve diventare una zona liberata dalle tecniche di controllo della rete (DRM, Trusted Computing).
* 4.1. L’Unione Europea deve imporre a tutte le imprese che offrono i loro prodotti nel mercato interno l’opzione “No Trusted Computing”, a parità di prezzo e di altre prestazioni.
* 4.2. L’offerta di prodotti su supporto digitale che modificano i sistemi dei dispositivi di fruizione di tali prodotti è vietata nell’Unione Europea e la violazione di tale norma è un reato penale.
* 4.3. La PA centrale e locale, e le istituzioni europee, devono acquisire e utilizzare esclusivamente prodotti che non implementano tecnologie di DRM e di Trusted Computing.
* 4.4. In generale, l’achitettura interna di ogni dispositivo acquisito o utilizzato dalla pubblica amministrazione centrale o locale deve essere pubblica e accessibile, salvo i casi coperti dal segreto militare previsti a norma di legge.
* 4.5. In generale, il codice sorgente di ogni programma implicato nei servizi informatici della pubblica amministrazione deve essere pubblicato e accessibile a tutti i cittadini e questo anche nei casi di software non libero o aperto. La conoscenza da parte dei cittadini delle procedure che manipolano dati che li riguardano o che riguardano la gestione della cosa pubblica non deve essre ostacolata in alcun modo. Tale obbligo di pubblicazione del codice sorgente si estende a tutta la pila del software, e quindi anche al sistema operativo sottostante l’esecuzione di applicazioni. (Trasparenza amministrativa – la pubblicità del codice sorgente non deve essere confusa con la licenza GPL del codice – la licenza GPL è condizione sufficiente ma non necessaria alla pubblicità del codice sorgente).

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Maggiore tutela della privacy degli utenti di Internet

* Impedire qualsiasi forma di controllo e di schedatura singola e di massa in rete, in assenza di reati specifici.
* Rifiutare ogni ipotesi di legittimazione della violazione della privacy degli utenti per tutelare la “proprietà intellettuale”.
* Abolizione della Legge Pisanu almeno sulla parte riguardante il controllo dell’accesso ad internet

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COOPERAZIONE E CONDIVISIONE

* 5. I nuovi modi comunitari di cooperazione sociale nella produzione, erogazione e fruizione di informazione e conoscenza devono essere stimolati esplicitamente.
* 5.1. Le procedure amministrative di costituzione delle organizzazioni senza fini di lucro aventi come oggetto l’organizzazione di cooperazione sociale comunitaria nella produzione, erogazione e fruizione di informazione e conoscenza devono essere radicalmente semplificate e totalmente gratuite.
* 5.2. La Commissione europea, di concerto con le istituzioni nazionali, deve varare un programma di aiuti e agevolazioni per le organizzazioni senza fini di lucro che aventi come oggetto l’organizzazione di cooperazione sociale comunitaria nella produzione, erogazione e fruizione di informazione e conoscenza.

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

* 6. La PA deve proteggere e favorire modi comunitari di cooperazione sociale nella produzione, erogazione e fruizione dell’informazione e della conoscenza. Le pubbliche amministrazioni devono attenersi strettamente a conferire statuto di bene comune a ogni prodotto/servizio informazionale sviluppato tramite finanziamento pubblico, quale che sia il suo uso, salvo nei casi espressamente previsti dalla legge in cui l’informazione prodotta è coperta dal segreto militare.
* 6.1. Il codice di ogni applicazione software sviluppata specificamente da parte o per conto della PA, deve essere disponibile su licenza GPL e accessibile in rete su una base unificata dei progetti della PA.
* 6.2. Ogni progetto di applicazione software sviluppata specificamente da parte o per conto della PA deve prevedere i dispositivi di gestione della applicazione (manutenzione, rilascio di nuove versioni, ecc.) conformi con la licenza GPL, per almeno cinque anni.
* 6.3. La PA centrale e locale deve utilizzare solo formati e protocolli non sottoposti a vincoli e rivendicazioni rilevanti della cosiddetta proprietà intellettuale e che garantiscono l’interoperabilità.
* 6.4. Ogni documento di interesse scientifico e/o culturale prodotto da una attività a finanziamento pubblico deve essere pubblicato su licenza Creative Commons [attribution/commercial/share-alike], disponibile su supporto digitale e accessibile in rete su archivi facilmente individuabili.
* 6.5. Le Università pubbliche sono finanziate per e, in tal caso, obbligate a pubblicare in rete su supporto digitale le informazioni sui contenuti dei corsi, compresi il programma, le dispense, i testi delle esercitazioni, gli enunciati degli esami ecc., sul modello MIT OpenCourseWare. Le Università pubbliche aderiscono alla comunità internazionale MIT OpenCourseWare.
* 6.6. I nuovi libri di testo della scuola dell’obbligo sono pubblicati su licenza Creative Commons e liberamente disponibili in rete su supporto digitale.
* 6.7. Gli obblighi di pubblicazione listati, non si applicano al caso di finanziamento di imprese innovanti. Tali imprese possono liberamente disporre della politica di pubblicazione e di licenza del software e dei documenti che producono.

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Formati Open Standard

* Adozione Formati Open Standard (Odf), per ogni attività pubblica su internet o attraverso altri canali di comunicazione digitali.
* Rispetto del vincolo di interoperabilità dei formati dei dati in tutti i sistemi informatici della Pubblica Amministrazione.

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CONCORRENZA

* 7. Il libero mercato dei servizi in rete deve essere stimolato e protetto da ogni forma di monopolio e di privilegio corporativo e il vantaggio competitivo dell’Unione Europea deve essere riconosciuto e valorizzato.
* 7.1. Le procedure amministrative di costituzione di imprese che producono e erogano servizi in rete per le persone, per le imprese e per le amministrazioni devono essere radicalmente semplificate.
* 7.2. La Commissione europea, di concerto con le istituzioni nazionali, deve varare un programma di aiuti e agevolazioni per le piccole imprese che producono e erogano servizi in rete per le persone, per le imprese e per le amministrazioni. Tale programma comprende semplificazioni
* 7.3. Il 25% della spesa pubblica in servizi informatici per la pubblica amministrazione centrale e locale deve essere riservato alle piccole imprese europee.
* 7.4. La Commissione europea deve varare un programma di aiuto all’esportazione dei servizi in rete prodotti e erogati dalle imprese europee, che comprende oltre che aiuti e agevolazioni finanziarie, azioni specifiche di consulenza tecnico-giuridica, azioni di promozione globali.
* 7.5. Ogni forma di privilegio corporativo nelle professioni informatiche e giornalistiche deve essere ripensata per favorire l’accesso alla professione. Ridiscussione specifica degli albi degli ingegneri informatici e dei giornalisti.

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BIBLIOTECA UNIVERSALE

* 8 Incentivazione ai progetti di digitalizzazione ad alta qualità del patrimonio storico e culturale italiano di pubblico dominio, con lo scopo di renderlo liberamente e gratuitamente accessibile.
* 8.1 Abolizione dell’obbligo di deposito del ‘sito web’ presso le biblioteche nazionali.
* 8.2 Vincolo di adozione di una licenza con “alcuni diritti riservati” (come la Gnu-Gpl e le Creative Commons) per le opere artistiche e culturali finanziate dallo Stato.
* 8.3Adozione di licenze con “alcuni diritti riservati” (come la Gnu-Gpl e le Creative Commons) per i dati, le informazioni e le opere realizzate interamente (o principalmente) attraverso soldi pubblici (ad esempio per gli Archivi audiovisivi della Rai).
* 8.4Incentivazione della creazione di accessi pubblici al sapere gratuito e condiviso (biblioteche, portali web ecc. a gestione pubblica e/o privata) attraverso i quali siano possibili la libera copia, distribuzione ed esecuzione delle suddette opere prodotte con soldi pubblici e delle opere di pubblico dominio, ormai libere da diritto d’autore.
* 8.5 No al prestito a pagamento nelle biblioteche pubbliche.

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SCUOLA, UNIVERSITà e RICERCA

* L’educazione deve restare pubblica. Essa non è comprimibile in logiche di mercato. Gli studi di ogni ordine e grado devono essere liberi, gratuiti, accessibili a tutti e gli Stati e istituzioni internazionali devono impegnarsi a garantire la fruibilità di questo diritto per tutti;
* A tutti i cittadini deve essere offerto un vero sistema di Diritto allo studio, che metta fine alla mercificazione del sapere ed alla pratica sempre diffusa dell’abbandono scolastico; da costruire, un sistema di servizi e di borse di studio senza vincolo di spesa per garantire ai soggetti in formazione il libero accesso ad ogni genere di sapere e agenzia culturale;
* La scuola e l’università devono essere palestra di cittadinanza e democrazia valorizzando in esse i luoghi di partecipazione e di rappresentanza, garantendo diritti e tutele a tutti i soggetti in formazione e pruomovendone di nuovi;
* I percorsi formativi dalla scuola primaria all’istruzione superiore devono garantire alti parametri di qualità e di flessibilità;
* La didattica deve essere rinnovata, affinchè vengano rispettate le inclinazioni, le aspettative e le capacità di tutti, facendo in modo che le lezioni non siano più il mero passaggio di nozioni da chi sta al di là a chi sta al di qua della cattedra ma che siano il frutto di un lavoro comune svolto anche grazie all’utilizzo di strumenti multimediali;
* Formare all’uso consapevole del free software e free hardware sin nella scuola primaria per educare alla cittadinanza e alla cooperazione didattica e chiedere immediate politiche di adozione del software libero nelle scuole;
* Implementare l’uso consapevole di internet e dell’e-learning nelle scuole;
* Adozione progetti come Il Testo Unico di Facoltà per la diffusione e la disponibilità dei testi universitari;
* Creazione archivi aperti a cominciare dalle pubblicazioni scientifiche, per mettere in circolo più idee e più conoscenza;
* Sostegno alla ricerca scientifica, in particolare quella di base;
* Deve essere garantito dallo stato a tutti di potersi formare per tutto l’arco della propria vita;

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POLITICHE DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA

* Coinvolgere la società civile nel governo dell’innovazione, creando un forum permanente (on line ed off line) con le istituzioni sul modello multi stake holder;
* Creare e finanziare piattaforme di partecipazione in grado di interfacciare fra loro istituzioni e cittadini (sussidiarietà sociale), al fine di accrescere la partecipazione e di rendere più efficiente ed efficace l’amministrazione della cosa pubblica.
* Promuovere strumenti che contribuiscono a rendere più trasparente l’azione politica.

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Reddito di Cittadinanza – Reddito di Formazione

* Garantire forme di integrazione del reddito in modo diretto e indiretto (ad esempio il reddito di formazione e di cittadinanza);

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