L’Autorità per la Privacy interviene sul tema WhatsApp
Big data. Il Garante ritiene che dai termini di servizio e dalla nuova informativa non sia possibile la manifestazione di una volontà libera e consapevole
di ARTURO DI CORINTO per IL Manifesto del 15 Gennaio 2021
L’autorità italiana Garante della protezione dei dati personali non è soddisfatta della comunicazione che WhatsApp ha inoltrato ai suoi utenti e clienti il giorno della Befana. Il 6 Gennaio infatti, la popolare app di messaggistica ha inviato, a cominciare dall’India, una serie di messaggi in-app, per avvertirli che dall’8 Febbraio non sarebbe più stato possibile continuare a usare il servizio senza accettarne la privacy policy e i Termini di Servizio (ToS). Una cosa abbastanza normale, se non avesse instillato nei riceventi il sospetto di ricevere una fregatura.