L’Autorità per la Privacy interviene sul tema WhatsApp

L’Autorità per la Privacy interviene sul tema WhatsApp

Big data. Il Garante ritiene che dai termini di servizio e dalla nuova informativa non sia possibile la manifestazione di una volontà libera e consapevole

di ARTURO DI CORINTO per IL Manifesto del 15 Gennaio 2021

L’autorità italiana Garante della protezione dei dati personali non è soddisfatta della comunicazione che WhatsApp ha inoltrato ai suoi utenti e clienti il giorno della Befana. Il 6 Gennaio infatti, la popolare app di messaggistica ha inviato, a cominciare dall’India, una serie di messaggi in-app, per avvertirli che dall’8 Febbraio non sarebbe più stato possibile continuare a usare il servizio senza accettarne la privacy policy e i Termini di Servizio (ToS). Una cosa abbastanza normale, se non avesse instillato nei riceventi il sospetto di ricevere una fregatura.

La Repubblica: Signal, Telegram e WhatsApp: il meglio e il peggio delle app per chattare

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Signal, Telegram e WhatsApp: il meglio e il peggio delle app per chattare

A capodanno gli utenti di WhatsApp hanno inviato oltre 100 miliardi di messaggi in sole 24 ore. Adesso che il Coronavirus ci obbliga a mantenere le distanze la famosa app di messaggistica di sicuro avrà superato quel traguardo. Se la forza di WhatsApp è l’abitudine e l’ideologia quella di Telegram, sempre unite alla gratuità, oggi che gli operatori regalano messaggi illimitati il caro vecchio Sms potrebbe prendersi la sua piccola rivincita: perfino Google ha annunciato gli Sms 2.0. Ma quali sono le app di messaggistica più sicure?

I messaggi su WhatsApp sappiamo che possono essere spiati. La conferma viene dalla causa che Facebook, proprietaria di WhatsApp, ha intentato a NSO group, azienda israeliana di cybersecurity, per avere utilizzato la popolare app di messaggistica per sorvegliare giornalisti, attivisti e difensori della privacy. Ovviamente non si è trattato di un’operazione semplice. Non riuscendo a violare il sistema crittografico di WhatsApp la NSO ha creato un malware apposito in grado di consentire l’accesso ai contenuti dei suoi utenti con una semplice telefonata. Una volta aggiornato WhatsApp l’exploit, il trucco, non ha più funzionato. Continua a leggere La Repubblica: Signal, Telegram e WhatsApp: il meglio e il peggio delle app per chattare

Il Manifesto: C’è una taglia sulla tua privacy

C’è una taglia sulla tua privacy

Hacker’s Dictionary. Il Darth Vader della cybersecurity è pronto a pagare chi buca i sistemi di messaggistica come WhatsApp, Messenger e Signal

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 9 gennaio 2019

La sicurezza totale non esiste. Soprattutto se parliamo di reti e dispositivi elettronici. Eppure in campo informatico è possibile adottare una serie di accorgimenti che rendono la vita difficile a spioni, ladri e truffatori che attaccano il nostro mondo digitale.

Abbiamo già parlato di come proteggere gli acquisti online ed evitare le aggressioni sui social, perciò è ora di pensare alla sicurezza dei sistemi di messaggistica a cui dedichiamo tante ore della nostra giornata.

Si tratti di WhatsApp, Messenger, iMessage e Telegram, oppure di Signal e Confide, tutti questi sistemi proteggono le nostre comunicazioni da intercettazioni private, sorveglianza non autorizzata e furto di dati grazie alla crittografia end-to-end, che nasconde il contenuto in chiaro del messaggio nel suo viaggio dal mittente fino al destinatario. Continua a leggere Il Manifesto: C’è una taglia sulla tua privacy

Cybersecurity: Benvenuti in Signal, l’app per telefonare in segreto

cyber_securityBenvenuti in Signal, l’app per telefonare in segreto

Adotta la crittografia end to end sia per la chat che per i messaggi e le telefonate. Sviluppata da Open Whisper System, si basa su un software open source

Arturo Di Corinto per Cybersecurity 9 novembre 2016

Sono diverse le app che consentono di telefonare e di scambiarsi messaggi e allegati. Skype è stato il primo, Messenger di Facebook ha introdotto le videochiamate da oltre un anno e Duo di Google è un sistema esclusivo di videochiamate simile al FaceTime di Apple.

Anche WhatsApp, tra i più diffusi sistemi di messaggistica al mondo, può essere usata per telefonare. La chat, di proprietà di Facebook, che quest’estate ha superato il miliardo di utenti, sta per introdurre le videochiamate e in aggiunta sta anche per lanciare Status, una funzione che consente di distruggere i messaggi dopo 24 ore, come è possibile fare con Snapchat.

Ma quanto sono sicuri questi servizi? Da quando Whatsapp e Messenger hanno adottato la crittografia end to end, siamo tutti un po’ più sereni per quanto riguarda la privatezza delle nostre conversazioni, ma se si vuole fare una telefonata in sicurezza secondo gli esperti bisogna usare Signal.

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Chefuturo! Perché Snowden consiglia di usare Signal per chattare e telefonare senza farsi intercettare

Signal è un’app per telefonare e chattare in maniera sicura, facile e affidabile. Si scarica gratuitamente da Google Play o dall’App Store ed è la preferita da Edward Snowden, il whistleblower della national security agency che ha svelato le pratiche della sorveglianza di massa operate dal governo americano. Snowden, tornato alla ribalta per il film di Oliver Stone nelle sale in questi giorni, è un esperto di spionaggio elettronico e per questo sta anche lavorando a un telefonino anti-intercettazioni. Ed è un fan di Signal.

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