Propaganda. Come manipolare l’opinione pubblica

Se sei in grado di influenzare i leader, anche senza la loro collaborazione consapevole, puoi influenzare in automatico il gruppo che essi dirigono. Ma per essere un collettivo, e quindi soggette alla psicologia delle folle, le persone non devono per forza formare materialmente un’assemblea o una turba di insorti, perché l’uomo è gregario per natura anche quando è solo soletto nella sua stanza, con le tende tirate. La sua mente conserva gli schemi e i modelli che vi sono stati impressi dall’influenza del gruppo”.

Questo è solo uno dei passaggi più significativi del libro di Edward L. Bernays, Propaganda. Come manipolare l’opinione pubblica (ristampa Shake Edizioni, 2020, a cura di Raf Valvola Scelsi), un testo che, pubblicato nel 1928, mantiene ancora la sua attualità.

Due volte nipote di Freud, dai cui scritti fu fortemente influenzato, e di cui decretò il successo in America, scrisse “il” manuale definitivo su come orientare l’opinione pubblica con il titolo Propaganda: era il 1928. Un testo fatto per vendere idee, cose e persone e che considera la politica al pari di una merce qualsiasi, mostrando il modo di influenzare i risultati elettorali e quindi i meccanismi decisionali che stanno alla base della democrazia. Si narra che il propagandista capo di Hitler, Joseph Goebbels, tenesse questo libro sul comodino.

Per la sua straordinaria capacità di penetrare i mezzi di comunicazione modificando i comportamenti del popolo con un sapiente uso di simboli, metafore e archetipi, il giovane Edward diventerà lo spin doctor dei consumi moderni e uno stratega ricercatissimo per lanciare le mode e influenzare la politica. Lavorerà da consulente contro il New Deal di Roosevelt, per la American Tobacco Company, la General Motors, e la United Fruit, longa manus dietro il colpo di stato in Guatemala. Celebre la sua marcia delle “Torce della Libertà” per indurre le donne a fumare offrendo l’esempio due decine di giovani modelle in corteo con le sigarette in mano, azione all’epoca disdicevole da compiere in strada per una donna.

Chefuturo! Tecnologie della Persuasione: ecco come i computer ci fanno fare quello che vogliono

chefuturo_logo
La Captologia ci insegna come i dispositivi interattivi influenzano le nostre scelte di ogni giorno

I computer possono agire come persuasori occulti. Ci avete mai pensato? Forse sì. In realtà la riflessione è abbastanza banale: siccome i computer ci assistono nel fare le cose che abbiamo sempre fatto, piano piano si stanno sostituendo a chi ce le faceva fare: il maestro, il prete, il poliziotto, la mamma, il commesso, eccetera. I computer ci influenzano quanto loro: ci consigliano, ci indicano quali regole rispettare, ci suggeriscono le modalità per essere efficaci, svolgere un compito, ottenere uno scopo.

Questo è il senso ultimo della comunicazione, cambiare lo stato mentale del ricevente e predisporlo all’azione per ottenere dei risultati individualmente utili e socialmente accettabili. Semplice no? In questo senso la comunicazione e la persuasione non sono così diverse. Anzi.

Possiamo dire che ogni forma di comunicazione è sempre una forma di persuasione

Continua a leggere Chefuturo! Tecnologie della Persuasione: ecco come i computer ci fanno fare quello che vogliono