Ecco il “bossware”, il software che ti sorveglia al lavoro

Ecco il Bossware, il software che ti sorveglia al lavoro

Hacker’s Dictionary. Non ci sono solo i software che spiano mogli e mariti, diplomatici e giornalisti. La Electronic Frontier Foundation ha individuato e analizzato decine di software di sorveglianza che non rispettano la privacy e la dignità dei lavoratori

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 27 Agosto 2020

Ci eravamo appena abituati a fare i conti con malware, spyware e stalkerware, ed ecco pronta la nuova ondata di software specializzati nella sorveglianza di chi lavora da casa, i bossware.

In realtà sono tutti «software spia» che fanno più o meno le stesse cose ma con finalità e target diversi. Se vengono usati per lo spionaggio politico-giudiziario, li chiamiamo spyware; applicati al monitoraggio di bambini, mogli e mariti, gli diamo nome stalkerware; quando modificano il funzionamento di altri software trasformandoli in piccoli spioni da portare in tasca, li chiamiamo genericamente malware, per sottolinearne l’intento malevolo.

Possono monitorare di nascosto ciò che digitiamo, leggere i nostri messaggi, fotografare lo schermo, controllare dove siamo, ascoltare il microfono e guardarci attraverso la videocamera.

Il Bossware però tutte queste cose le fa per conto del tuo datore di lavoro e senza che tu lo sappia, mettendo a rischio la privacy tua e della tua famiglia.

Il Manifesto: Stalkerware e violenza domestica, diciamo basta

Stalkerware e violenza domestica, diciamo basta

Hacker’s dictionary. Il 25 novembre viene inaugurato il sito stopstalkerware.org. L’idea nasce da una coalizione di che si prefigge di tutelare la privacy di tutti ma in particolare quella di donne e adolescenti

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 21 Novembre 2019

Germania, Italia e Gran Bretagna sono i tre paesi che guidano la classifica europea della diffusione degli stalkerware. In parole semplici, si tratta di software che consentono di spiare altre persone, ad esempio monitorando i loro messaggi, le chiamate, e la posizione Gps, nella più completa segretezza.

Uno stalkerware può venire sfruttato per abusare della privacy del proprio partner, vendicarsi di una relazione finita male o molestare i colleghi, installando un’applicazione sullo smartphone o il tablet della vittima designata. A quel punto, lo stalker avrà accesso a una serie di dati personali senza la necessità di trovarsi in prossimità della vittima. Continua a leggere Il Manifesto: Stalkerware e violenza domestica, diciamo basta