Intervista WDR Di Corinto: La raccolta dei dati sensibili in Germania

La raccolta dei dati sensibili in Germania

Stand: 27.09.2022, 17:16 Uhr

di Francesco Marzano, Giulio Galoppo e Tommaso Pedicini

I ministri dell’Interno e della Giustizia dei Länder tedeschi si sono riuniti oggi  Monaco di Baviera per una conferenza congiunta. Sul tavolo temi come la lotta agli abusi sui minori e la pedopornografia, ma anche la questione dei poteri di cui dotare le forze dell’ordine nella lotta alla criminalità. Uno dei metodi più efficaci è la raccolta dei cosiddetti dati sensibili. La Corte di Giustizia europea ha stabilito, tuttavia, proprio la scorsa settimana, che la raccolta di dati, così come viene attuata in Germania, è illegale. Giulio Galoppo ci illustra le reazioni del governo tedesco, molto diviso su questo tema. Ma cosa ne pensa chi, invece, di sicurezza si occupa ogni giorno? Lo abbiamo chiesto a Rainer Wendt, presidente nazionale del sindacato di polizia. Arturo Di Corinto, giornalista ed esperto di cybersecurity e diritti e le libertà digitali, ci spiega, invece, come sia regolamentata la raccolta di dati sensibili in Italia.Vorratsdatenspeicherung - Symbolbild

In Germania è di nuovo acceso il dibattito sulla raccolta dei dati sensibili

Per Google un’azienda italiana distribuisce software spia su dispositivi iOS e Android

Per Google un’azienda italiana distribuisce software spia su dispositivi iOS e Android

In un dettagliato report appena pubblicato i ricercatori di Alphabet e l’azienda di cybersecurity Lookout indicano in un triangolo tra Milano, Roma e Torino, l’origine della creazione e diffusione di uno spyware che arriva via SMS o attraverso download non autorizzati. Si chiama Rcs Lab

di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/La Repubblica del 24 Giugno 2022

L’industria della sorveglianza sta crescendo a ritmi forsennati e questa tendenza dovrebbe preoccupare tutti gli utenti di Internet. Lo dicono a chiare lettere Benoit Sevens e Clement Lecigne in un dettagliato report dove i due ricercatori di Google denunciano l’uso di un software italiano per spiare gli utenti Apple e Android.

Nel rapporto, pubblicato giovedì, viene esplicitamente nominata l’italiana RCS Lab i cui strumenti sarebbero stati utilizzati per spiare smartphone di utenti in Italia e Kazakistan. La denuncia è rilanciata da una seconda ricerca pubblicata dall’azienda di cybersecurity Lookout secondo cui “Sulla base della nostre analisi, lo spyware che abbiamo chiamato ‘Hermit’ è presumibilmente sviluppato dall’italiana RCS Lab e da Tykelab Srl, azienda che offre soluzioni di telecomunicazione e che sospettiamo operare come “front company”. Secondo Lookout il software di sorveglianza è stato usato dal governo kazako.

Microsoft lancia l’allarme: le cyber-operations russe potrebbero coinvolgere i paesi Nato

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Anche i virus informatici minacciano l’incolumità dei civili. Dall’inizio del conflitto russo ucraino si è assistito a un’escalation degli attacchi cibernetici in parallelo a quelli condotti con missili, tank e mitragliatori

di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/La Repubblica del 29 Aprile 2022

Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, gli attacchi informatici russi sono stati utilizzati per supportare gli obiettivi tattici e strategici dell’esercito, ed “è probabile che quelli che abbiamo osservato siano solo una frazione dell’attività cibernetica contro l’Ucraina”. Il vicepresidente di Microsoft Tom Burton ha presentato così un dettagliato report dell’azienda di Redmond sulla guerra ibrida in corso contro l’Ucraina con l’intento di proteggere i civili da attacchi che possono avere un impatto diretto sulle loro vite e sull’accesso a servizi critici come acqua, luce, gas, distribuzione del cibo, trasporti e ospedali.

180 giornalisti e 13 capi di Stato spiati da Pegasus: ecco come ci sono riusciti

180 giornalisti e 13 capi di Stato spiati da Pegasus: ecco come ci sono riusciti

Il software spia prodotto da Nso Group sarebbe stato usato per sorvegliare anche attivisti e dissidenti: la prova l’ha fornita il Security Lab di Amnesty International guidato da un italiano

di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/La Repubblica del 19 Luglio 2021

È così efficiente che costa 8 milioni di euro: il software di sorveglianza Pegasus torna alla ribalta delle cronache per lo spionaggio di 180 giornalisti e migliaia di attivisti dei diritti umani.

La notizia, diffusa dalla ong Forbidden Stories e da Amnesty International e riportata da 17 testate giornalistiche, sta facendo tremare mezzo mondo perché coinvolge anche politici e capi di Stato e, come ha già dichiarato Edward Snowden, potrebbe rappresentare la più grossa violazione della privacy dai tempi di Prism, il programma Usa di sorveglianza elettronica da lui svelato nel 2013.

Ecco il “bossware”, il software che ti sorveglia al lavoro

Ecco il Bossware, il software che ti sorveglia al lavoro

Hacker’s Dictionary. Non ci sono solo i software che spiano mogli e mariti, diplomatici e giornalisti. La Electronic Frontier Foundation ha individuato e analizzato decine di software di sorveglianza che non rispettano la privacy e la dignità dei lavoratori

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 27 Agosto 2020

Ci eravamo appena abituati a fare i conti con malware, spyware e stalkerware, ed ecco pronta la nuova ondata di software specializzati nella sorveglianza di chi lavora da casa, i bossware.

In realtà sono tutti «software spia» che fanno più o meno le stesse cose ma con finalità e target diversi. Se vengono usati per lo spionaggio politico-giudiziario, li chiamiamo spyware; applicati al monitoraggio di bambini, mogli e mariti, gli diamo nome stalkerware; quando modificano il funzionamento di altri software trasformandoli in piccoli spioni da portare in tasca, li chiamiamo genericamente malware, per sottolinearne l’intento malevolo.

Possono monitorare di nascosto ciò che digitiamo, leggere i nostri messaggi, fotografare lo schermo, controllare dove siamo, ascoltare il microfono e guardarci attraverso la videocamera.

Il Bossware però tutte queste cose le fa per conto del tuo datore di lavoro e senza che tu lo sappia, mettendo a rischio la privacy tua e della tua famiglia.

La Repubblica: App Android promette di aggiornare il tuo telefono 3, ma è uno spyware che ti ruba i dati

la-repubblica-it-logoApp Android promette di aggiornare il tuo telefono 3, ma è uno spyware che ti ruba i dati

Si chiama 3 Mobile Updater è però in questo caso un’applicazione malevola per il sistema di Google travestita in modo da apparire come un’applicazione legittima per aggiornare i cellulari della 3 e ne utilizza perfino il logo

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 4 Dicembre 2017

UNO spyware molto potente sta infettando in queste ore i cellulari della 3 con sistema operativo Android, riuscendo a inserirsi nella rubrica dei contatti e a leggere il contenuto di app come Instagram, Snapchat, Whatsapp, perfino Telegram, prima che il software possa cifrarne il contenuto. Anch’esso sotto forma di app, lo spyware sfrutta un vecchio trucco, far credere all’utente che l’applicazione faccia qualcosa di utile. 3 Mobile Updater è però in questo caso un’app malevola per Android travestita in modo da apparire come un’applicazione legittima per aggiornare i cellulari della 3 e utilizza perfino il logo di TRE Italia per convincere le vittime a fidarsi e utilizzarla. Continua a leggere La Repubblica: App Android promette di aggiornare il tuo telefono 3, ma è uno spyware che ti ruba i dati