La Repubblica: Laura Boldrini presenta la Carta dei diritti di internet: “È unica al mondo”

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La presidente della Camera ha sottolineato l’importanza di questo corpus di principi: un testo di spirito costituzionale e di portata internazionale, elaborato da una commissione ad hoc coordinata dal giurista Stefano Rodotà

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 28 luglio (h.13:00)

“Internet farà sempre più parte del nostro futuro, perciò dobbiamo occuparcene.” Comincia così la presentazione da parte di Laura Boldrini dei lavori della Commissione per la Carta dei diritti di Internet che mette nero su bianco i diritti esigibili dai cittadini nello spazio complesso della rete. “Oggi, esattamente a distanza di un anno presentiamo il lavoro della Commissione e per questo voglio ringraziare tutti i partecipanti ai lavori e in particolare i parlamentari dell’intergruppo sulle nuove tecnologie. Dopo decine di audizioni, 5 mesi di consultazione e 14 mila accessi alla piattaforma online che hanno prodotto 590 opinioni espresse sui contenuti della carta, siamo all’alba di un fatto di grande rilevanza.”

Con queste parole la presidente della Camera ha voluto enfatizzare il fatto che per la prima volta un atto di natura parlamentare è stato sottoposto a consultazione pubblica ed è la prima volta che un Parlamento produce una carta di portata internazionale e di spirito costituzionale. “Un fatto di cui essere orgogliosi” ha detto Boldrini. Che ha sottolineato un altro dato: “Con questa Carta abbiamo affermato i diritti della persona, del soggetto, dell’utente digitale, e due articoli in particolare ne mostrano il senso: il diritto di accesso, diritto fondamentale degli individui, e il diritto all’uso consapevole della rete.”

A darle man forte Stefano Rodotà, decano di molte iniziative anche europee per l’affermazione dei diritti della persona: “Al contrario di quello che qualcuno vuole far credere, abbiamo forse troppe regole che limitano la libertà di Internet. Le regole ci sono ma sono a senso unico. Perciò siamo intervenuti. La nostra ambizione è stata quella di riequilibrare i diritti.” Soprattutto – ha continuato -, trattandosi di un materia in costante mutamento, sottoposta a cambiamenti velocissimi che non sopporterebbe la regola giuridica minuta e fattuale, abbiamo lavorato su principi di riferimenti definti in prospettiva.” “La Carta è uno strumento per costruire la cittadinanza nell’era di Internet ed è importante perché senza cittadinanza non c’è democrazia” ha concluso.

Nell’ambito della conferenza stampa sia Rodotà che Boldrini hanno chiarito che il lavoro è stato fortemente collegiale, mentre il pidino Paolo Coppola ha sottolineato le convergenze all’interno della commissione piuttosto che le differenze mentre l’onorevole Stefano Quintarelli ha ricordato che alcuni dei principi della Carta si offriranno subito al lavoro parlamentare visto che al senato è in discussione proprio una proposta di legge sulla net neutrality.

Adesso la Carta, declinata in 14 principi di carattere generale (accesso, privacy, sicurezza, diritto d’autore, istruzione) deve diventare una mozione unitaria di tutti i gruppi parlamentari e impegnare il governo a promuovere la Carta in tutte le sedi anche nelle scuole con il coinvolgimento del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica. E come ha detto Laura Boldrini “la commissione non chiude, i lavori continueranno, e la Carta dei diritti verrà presentata in Brasile all’Internet governance forum di novembre e in tutte le altre inziative che si occuperanno degli stessi temi.”

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