Chi ha paura dei virus?

Arturo Di Corinto
Carnet Marzo 02

Molti sono davvero pericolosi e possono far danni. Ma ce ne sono anche di finti e innocui. E c’e’ persino chi ne rivendica la legittimità.

File inghiottiti nel nulla. Dischi fissi irrimediabilmente danneggiati. Posta elettronica impazzita.
I virus informatici si comportano proprio come fanno quelli biologici che attaccano le cellule sane dell’organismo: si insinuano nei programmi del computer modificandone comportamento e funzioni.
In genere arrivano attraverso i programmi di posta come Microsoft Outlook, ICQ instant messaging, e gli Internet Relay Chat, spesso mascherandosi da screen saver o aggiornamento di software.
Ma c’e’ virus e virus.
Un particolare tipo di virus e’ il worm (verme) inviato come attachment.. Il modo in cui funziona e’ tale che quando si apre l’attachment il worm si autoinvia a tutti gli indirizzi dell’address book, ne distrugge le difese e spesso installa una back-door (una porta di servizio) che puo’ permettere future intrusioni.
Un particolare tipo di virus, sono i cosidetti “troiani”, per allusione al mitico cavallo di Troia ed al suo indesiderato carico di Achei. Si chiamano cosi’ perche’ fanno lo stesso: entrano di nascosto nel computer, invitati dagli ignari utilizzatori, e aprono le porte precedentemente sbarrate all’intrusore.
I virus insomma possono distruggere dati e causare malfunzionamenti ai computer e percio’ sono temuti a tal punto che alla notizia di ogni nuovo virus i cybernauti non mancano l’occasione di avvertire parenti e amici del pericolo. Che pero’ spesso non e’ tale. Infatti molti virus sono degli hoaxes, cioe’ delle “bufale”, mandate in giro per dispetto, per impegnare le risorse dei concorrenti o indurre all’acquisto di anti-virus. (vedi www.avp.it)
Ma insieme ai virus maligni ed a quelli finti, dobbiamo ricordare che ce ne sono anche di “innocui”, come un virus shockwave che ha fatto molto parlare di se’ perche’ dava dell’idiota a chi lo apriva, modificava una serie di file e suggeriva all’utente Windows di passare a Linux.
Invece, gli italiani di epidemiC ritengono che il liguaggio dei virus sia da considerare “arte rivoluzionaria e portatrice di innovatività sia sul piano della generazione di nuovi modelli linguistici, psicologici, biologici e comunicazionali, che sul piano più strettamente estetico. Ma la morale e’ che nessun virus può essere più pericoloso del linguaggio.

Box1
Si contano molte strategie di attacco informatico mediante virus. La Assassin strategy implica la distruzione dei file dell’avversario. Diversa e’ la strategia di duplicare all’infinito il virus con l’obiettivo di intasare il sistema avvversario bloccandone le attivita’. La cosiddetta Overload Strategy.
Mentre la Trojan horse strategy serve a prendere il controllo del computer avversario.

Box2
Lovebug/Loveletter e’ stato forse il virus piu’ famoso. Creato da un giovane filippino per consentire a chiunque di potersi collegare alla rete senza pagare la tariffa telefonica come atto di protesta in un paese dove un’ora di connessione in un Internet cafe’ costa la meta’ di uno stipendio medio. Probabilmente il significato etico di un’azione del genere sfugge a chi non condivide l’idea dell’accesso libero e illimitato all’informazione, ma certo lo studente non era un oscuro criminale, dato che aveva scritto il programma per la tesi di laurea.