Partiti in rete, ma senza Porto Alegre

ARTURO DI CORINTO
Il Manifesto 3 Febbraio 2002

Se ci si dovesse limitare a navigare il web per sapere cosa i partiti italiani pensano della globalizzazione e del Forum Sociale Mondiale si rimarrebbe sicuramente delusi (www.nomepartito.it).

Le notizie sono rare e il dibattito sui forum pubblici langue, nonostante la presenza di delegazioni di partito a Porto Alegre. “Verso Porto Alegre” è l’unico documento sul Social forum pubblicato nel sito dei Democratici di sinistra dove i forum sono momentaneamente sospesi. E non va meglio sul sito del Prc. “Il portale della destra italiana va a Bologna” ma non va certo a Porto Alegre, mentre se non si sta attenti a cercare il sito della Margherita si finisce per acquistare biancheria intima. Il sito dell’Ulivo propone solo un’intervista mentre i Verdi presentano una proposta sulla Difesa del patrimonio genetico e la riforma del Fondo monetario internazionale. Quindi la mossa da maestro tocca ancora una volta a Forza Italia che sull’argomento Porto Alegre esordisce così: “Mentre in questi giorni i no global (e la sinistra italiana) si ritrovano a Porto Alegre, per dare nuova forza alla loro protesta, noi ti proponiamo una proposta utile per capire che cosa è davvero la globalizzazione […] e come governare in modo ragionevole e realistico questo fenomeno”. Beati loro che hanno sempre una ricetta per tutto. In fondo non è difficile quando lo chef è uno solo. Fastidiosa la proposta dei radicali che sul sito della radio, invitano a leggere e sottoscrivere “il manifesto dei global”, ennesima occasione per criticare il troppo poco liberismo e la troppo scarsa globalizzazione di governi, imprese e movimenti sociali. Insomma non si capisce se l’argomento Porto Alegre viene eluso dai partiti perché è irrilevante o imbarazzante. Magari la ragione è più prosaica. I siti sono usati dai partiti come brochure telematica per “dare la linea” a iscritti e simpatizzanti, figuriamoci se possono essere usati per informare i cittadini o dialogare con gli elettori. Forse è anche per questa latitanza dell’informazione di partito che i network dei media indipendenti (come www.mir.it, l’informazione on line di manifesto, Carta e Radio popolare) e dell’associazionismo in rete registrano tanti accessi, per la differenza profonda fra chi fa Comunicazione della politica e chi politica della comunicazione.