L’attacco alla Regione Lazio è partito dal pc di un dipendente in smartworking
L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato a Italian Tech: “Criptato e reso inutilizzabile anche il backup dei dati, ma il sistema delle prenotazioni per i vaccini tornerà a funzionare in tre giorni”. Il ransomware utilizzato potrebbe essere RansomEXX, e non Lockbit 2.0 come si è detto finora
di ARTURO DI CORINTO E BRUNO RUFFILLI per ItalianTech/LaRepubblica del 3 Agosto 2021
L’attacco hacker che ha colpito la Regione Lazio è partito dalla “violazione di un’utenza di un dipendente in smartworking“. Lo ha detto l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, intervistato da Italian Tech. “Hanno colpito in un momento particolare, in un momento di smartworking, quando il livello di attenzione si abbassa. Serve fare un passo in avanti a livello Paese” sui temi della cybersicurezza, ha aggiunto l’assessore. L’altro elemento nuovo emerso oggi è che “è stato criptato anche il backup dei dati, ed è l’elemento più grave. I dati non sono stati violati ma sono stati immobilizzati”, come ha confermato D’Amato. L’assessore alla Sanità del Lazio non ha nascosto la preoccupazione per quello che sta avvenendo in queste ore: “Siamo in guerra, come sotto un bombardamento. Si contano gli edifici che stanno in piedi e quelli che sono crollati”, ha detto.