La Repubblica: Internet compie cinquant’anni. E non fu pensata per la guerra

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Internet compie cinquant’anni. E non fu pensata per la guerra

Internet è un meraviglioso esempio di collaborazione tra militari, hacker e accademici. Oggi è la piattaforma di comunicazione che connette il mondo. Ma era stata pensata per una biblioteca universale, l’Intergalactic Computer Network

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 26 Ottobre 2019

INTERNET compie 50 anni tondi tondi martedì 29 ottobre 2019. Il collegamento fra i primi due nodi della rete venne infatti realizzato tra l’università di Los Angeles e quella di Stanford il 29 ottobre del 1969. Era l’inizio di un sogno a lungo sognato dai suoi progettisti all’Arpa, l’Advanced research projects agency, quello di una biblioteca universale consultabile da chiunque a da qualsiasi posto. Ovvero l’Intergalactic Computer Network secondo il progetto di un giovane psicologo, Joseph Robnett Licklider, su come dovessero essere le biblioteche nel futuro.

Lo stesso sogno della biblioteca universale che guidò la mano di Tim Berners Lee quando progettò il Web nel 1989 per consentire ai ricercatori del Cern di Ginevra di accedere a tutte le conoscenze necessarie per far avanzare la cultura scientifica. Un’idea che realizzò creando il linguaggio ipertestuale che oggi ci permette di sfogliare le pagine web come fossero un libro, interattivo e multimediale. Fu però Larry Roberts, a realizzare il sogno di Licklider. Suo successore a capo dell’ufficio incaricato di realizzarne il progetto, sviluppò l’idea dell’Arpa Net, la rete di computer dell’Arpa. Era il 1967.

Il sogno di una biblioteca universale
L’idea di Roberts era di creare una rete distribuita di computer per evitare gli spostamenti umani e usare le risorse di calcolo laddove c’erano già, ma dovette risolvere vari problemi per riuscirci. Per collegare i computer attraverso una normale linea telefonica, traducendo il linguaggio di macchine diverse e far viaggiare i bit senza perderli, Roberts si rivolse alle ricerche contemporanee di Leonard Kleinrock, Paul Baran e Donald Davies, che intorno al 1965 avevano teorizzato la tramissione dei dati come fossero i vagoni di un trenino con dentro le istruzioni, il packet switching (la commutazione di pacchetto). Bisognava anche instradare il traffico dei computer in maniera corretta e fu fatto utilizzando gli studi di Wes Clark sugli Interface Message Processor costruiti poi dalla Bolt Beranek e Newman nel 1969, antesignani degli odierni router.

Bob Kahn dà il nome a Internet
Gli studi successivi di Vinton Cerf e Bob Kahn sul Tcp/Ip (Transmission control protocol/Internet protocol) risolsero il problema di non perdere pezzi di informazione come era accaduto nel primo collegamento in cui la parola da trasmettere, “Login”, arrivò solo in due lettere “LO”. Era il 1973, e fu Bob Kahn a usare il termine Internet per le reti che si scambiavano i dati via Tcp/Ip. Nel 1983 il Tcp/Ip divenne lo standard di comunicazione di Arpanet e la parte della rete dedicata ai militari divenne Milnet. Quando altre reti cominciarono a scambiarsi costantemente i dati con quei protocolli cominciò ad affermarsi il termine Internet per indicare la rete Arpanet che fu chiusa nel 1990. Nel 1995 entrarono in campo i privati per collegare i computer dei singoli cittadini. L’Italia stessa fu collegata a Internet nel 1986 quando si chiamava ancora Arpanet.

Internet e la guerra fredda
La rete per collegare i computer e scambiarsi quello che c’è dentro nasce quindi con la Guerra Fredda. Perché? Per battere i sovietici nella corsa allo spazio. Come? facilitando lo scambio di dati fra i centri di supercalcolo sparsi negli Stati Uniti e per rendere accessibile la conoscenza disponibile agli scienziati dell’epoca. L’idea di una “rete di scienziati” fu in effetti di Dwight David Eisenhower, il presidente americano che la volle per contrastare il milione di scienziati messi in campo dai sovietici per il lancio dello Sputnik nel 1957 ma la sua creazione fu il risultato dello sforzo congiunto di militari, imprenditori, hacker e accademici. Così Internet non fu pensata come un’arma militare, ma per migliorare l’allocazione delle risorse umane e finanziare dedicate alla ricerca scientifica.

Il ruolo dei militari
La confusione sull’Internet come strumento militare, e che nel 1969 si chiamava Arpanet dipende da quattro fattori. Il primo è che la sua nascita fu ipotizzata dentro l’Arpa poco prima che entrasse nell’orbita del Pentagono e diventasse un ente di ricerca con compiti militari nel 1972, col nome Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency). Il secondo che è che la tecnologia alla base dello scambio tra computer, il packet switching, venne attribuito a Paul Baran, ingegnere alla Rand Corporation, un think tank militare con sede a Santa Barbara, in Caifornia. Baran era impegnato in un progetto per mantenere in piedi un network di comunicazione resistente in caso di guerra. Però Baran era un “pacifista” e aveva capito che la nazione che fosse stata in grado di realizzarlo avrebbe potuto decidere un attacco nucleare e non volle brevettarlo. Non facendolo la “rete” sarebbe stata di tutti e avrebbe impedito un’escalation militare.

Mano libera agli ingegneri
Il terzo motivo è che era finanziata dai militari che però secondo le fonti lasciarono mano libera agli ingegneri dell’Arpa. Il quarto fu un famoso un articolo del 1993 in cui un giornalista del Time magazine attribuì a Internet una natura militare, all’origine di un’infinita polemica con Larry Roberts e Charles Herzfeld, il primo a capo del progetto Arpa Net, il secondo direttore dell’agenzia Arpa. Fu proprio Herzfeld a chiarire che “Arpanet non è nata con l’obiettivo di creare un sistema di comando e controllo in grado di sopravvivere a un attacco nucleare. Realizzare un tale sistema era una necessità dell’esercito, ma non era una missione dell’Arpa.” Più chiaro di così non si può