La Repubblica: Di cyber-censura si può morire. Colpite le voci libere nel mondo

Di cyber-censura si può morire
colpite le voci libere nel mondo

Trecento giornalisti e cyberattivisti incarcerati dall’inizio dell’anno. 56 professionisti e citizen journalist uccisi. I numeri della censura su Internet sono anche questi. Cina, Russia e Vietnam sono le tre maggiori prigioni al mondo per blogger e attivisti online. Lo denuncia Reporters sans frontieres. Ma anche l’Occidente ha le sue colpe di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 31 luglio 2012

SONO 56 i giornalisti uccisi nei primi sette mesi di quest’anno. Professionisti e citizen journalist. Quasi trecento gli imprigionati se si somma chi scrive per mestiere e i cyberattivisti. La censura chiude la bocca di chi dissente anche così e non c’è nessun Effetto Streisand, quella dinamica per cui il tentativo di nascondere un’informazione ne causa la moltiplicazione in ogni luogo della rete. Quando viene eliminata la voce dissidente, semplicemente quell’informazione scompare. E tutti diventiamo più poveri e più soli.

Lo stato della censura dell’informazione in rete viene fotografato ormai da qualche anno da diverse organizzazioni internazionali, Reporters senza frontiere, Amnesty International, Electronic Frontier Foundation, e i dati che riportano sono scoraggianti. La censura è ancora il mezzo attraverso cui i regimi controllano i propri cittadini trattandoli come sudditi o, peggio, come un fastidio di cui liberarsi al più presto. Per questo è stata istituita la giornata mondiale contro la Cyber-censura, il 12 marzo 1. Continua a leggere La Repubblica: Di cyber-censura si può morire. Colpite le voci libere nel mondo

Intervista Di Corinto: Infoaut

VoiceCorner: ripartire dal Globalmay!

Hacktivism, azione diretta in rete, sabotaggio informatico, mediattivismo, hacking, attivismo 2.0, citizen journalism, clicktivism. Un vortice di termini che sempre più ritroviamo nel vocabolario con cui, ad ogni latitudine, i movimenti globali dalla Tunisia a Wall Street stanno costruendo il loro discorso e le loro pratiche di contrapposizone alla crisi. Ma cosa significano esattamente questi termini? Quali sono le differenti forme e tattiche di attivismo in rete praticate oggi? Quali sono le loro origini storiche e culturali? Ne abbiamo parlato con Arturo di Corinto, autore de “I nemici della rete” ed “Hacktivism”, giornalista di Repubblica esperto di tematiche digitali ed hacktivista della prima ora fin dagli anni ’90.

Ascolta l’intervista ad Arturo di Corinto

In conclusione possiamo dire che il rifiuto dell’austerity e della gestione di parte delle conseguenze della crisi senza dubbio è presente e si esprime, oltre che nelle mobilitazioni descritte sopra, anche in forme non immediatamente di piazza. Il dato delle ultime consultazioni elettorali europee ne è prova evidente; la crisi della rappresentanza si aggrava sempre più e vengono sempre più a galla le contraddizioni tra un èlite sempre più arroccata nel mantenimento dei propri privilegi e un corpo sociale sempre più conscio dell’impossibilità che quelle èlites possano offrire una soluzione ai loro problemi. Da qui ripartiamo nel post-#globalmay: dalla necessità di insistere sulla costruzione di meccanismi di autorganizzazione sociale che, come dimostrato dalla grande solidarietà dal basso verso le popolazioni terremotate, possono essere in grado di costituire la vera exit strategy da questa crisi.

Infoaut Bologna

L’Unità: La politica al tempo di twitter

L’Unità: La politica al tempo di twitter
3 Marzo 2012

Il 2012 anno di grandi elezioni: dal voto di ieri in Russia, alla Francia, agli Stati Uniti. Il filo comune è che tutti i contendenti si stanno lanciando su Internet, in modo particolare Twitter; lo ha fatto persino Sarkozy che ha raccolto un suggerimento di Liberation. È per questo che Unitag ha scelto – dice il vicedirettore dell’Unità, Luca Landò introducendo la discussione – di analizzare il rapporto tra web e politica. Molti sono convinti che Obama deve la sua vittoria anche alla rete, Sarkozy la sta scoprendo, in Russia media-attivisti hanno svelato la regia del regime dietro alle manifestazioni pro Putin.
Attorno al tavolo di Unitag, Sara Bentivegna (docente di Comunicazione politica alla Sapienza di Roma), Arturo Di Corinto (esperto di comunicazione e consigliere presso la Presidenza del Consiglio dei ministri), Luca Nicotra (segretario di Agorà digitale), Vincenzo Smaldore (tra i fondatori di Open Polis). E Cesare Buquicchio, caposervizio di Unita.it.
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Intervista Emergency Di Corinto: L’Europa contro Google tra privacy e politica

L’Europa contro Google tra privacy e politica
1 marzo 2012
Gabriele Battaglia
E-il mensile online

Dal primo marzo entrano in vigore le nuove norme sulla privacy di Google. L’Unione Europea ha chiesto alla compagnia di Mountain View di mettere in stand-by le nuove regole dopo aver delegato all’Authority francese per la protezione dati, Cnil, un approfondimento. “È essenziale che i consumatori sappiano esattamente come vengono processati i loro dati personali”, dice oggi il commissario europeo Reading. Da parte sua, Google risponde che “durante lo scorso mese abbiamo più volte chiesto un incontro al Cnil per rispondere alle loro eventuali domande e la nostra offerta resta aperta”.
Ne parliamo con Arturo Di Corinto, ricercatore, esperto di Internet e collaboratore di “E-il mensile”.
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Euractiv: Intervista Di Corinto su ACTA

Acta, l’esperto a EurActiv.it: perchè respingo l’accordo
31 Gennaio 2012 Alessandra Flora

English version

Acta, sì Acta no. Arturo di Corinto, ricercatore presso l’Università La Sapienza, giornalista e collaboratore del quotidiano La Repubblica, spiega a EurActiv.it i motivi della sua opposizione ad Acta, l’accordo commerciale transnazionale anti contraffazione firmato da Australia, Canada, Giappone, Corea, Messico, Marocco, Nuova Zelanda, Singapore, Svizzera, Stati Uniti e da 22 paesi Ue, tra cui l’Italia.

Per essere valido nell’Ue, questo strumento anti pirateria voluto fortemente dalle major della cinematografia e della musica, ma anche dalle multinazionali dei farmaci, dovrà prima essere approvato dall’Europarlamento. E la battaglia di preannuncia dura.

Per il momento si è dimesso il relatore del testo, l’eurodeputato di nazionalità francese Kader Arif, che denuncia le modalità che hanno portato alla sigla dell’accordo. Non sarebbero state consultate le associazioni e sarebbe mancata la trasparenza sin dall’inizio dei negoziati. Per Arif le conseguenze dell’accordo sulla vita dei cittadini sono enormi. “Non parteciperò -ha affermato dimettendosi – a questa farsa (in francese, “mascarade”)”.

In Italia i movimenti contrari ad Acta si sono mobilitati soprattutto sul Web attraverso siti specializzati e social network, mentre nel resto d’Europa non sono mancate le manifestazioni di piazza.

Secondo Arturo Di Corinto “Il dispositivo dell’accordo relativo ad Acta ci fa pensare che esso possa diventare un deterrente e uno strumento a favore dell’autocensura ai danni di chi crede nella libertà di cultura, di ricerca, di cooperazione e di comunicazione. Di fatto, assegna ai singoli titolari della proprietà intellettuale di beni merci e servizi la possibilità di intervenire direttamente sulla terza parte che viola la proprietà, senza passare per la magistratura, obbligando alla cooperazione gli internet provider e le associazioni”.

Continua Di Corinto: “L’accordo anti contraffazione fa più danni di quelli che può riparare. In realtà è un accordo voluto dalle major della musica, del cinema e della Tv, dei farmaci. Il fatto che questo accordo debba valere presso paesi terzi che non lo hanno ratificato può comportare dei problemi di enforcement e può trasformarsi in un meccanismo anti competitivo. Acta è la dimostrazione di quanto il potere delle lobby influenzi il comportamento dei parlamenti nazionali e sovranazionali come quello europeo, che evidentemente non hanno chiaro quale possa essere l’impatto di questi accordi sull’economia e sui diritti dei cittadini. Acta evidenzia che ci sono poteri forti che, senza agire con trasparenza, antepongono in propri profitti alla libertà delle persone, venendo meno a criteri costituzionali come secondo cui, quando si viene a conoscenza di un crimine, si possa ricorrere alla magistratura”.

In conclusione “Il dibattito su Acta risale al 2007. Un’ampia coalizione si batte contro Acta da cinque anni. A mio avviso, il protocollo Acta è da rigettare. Le dimostrazioni di piazza in tutto il mondo e quelle online, attraverso numerose petizioni, rivelano che molti cittadini non sono d’accordo”.

Intervista Di Corinto Radio Tedesca WDR: Libertà o copyright

Intervista Di corinto Radio Tedesca WDR: Libertà o copyright

L’FBI chiude il portale Megaupload e riparte il dibattito sul grande dilemma che spacca il mondo del web, da giorni in mobilitazione contro due provvedimenti in discussione al Congresso e al Senato Usa.

Milioni di naviganti hanno sottoscritto una petizione, la nota enciclopedia on-line Wikipedia e il motore di ricerca Google hanno scioperato virtualmente, oscurando le loro pagine. L’obiettivo delle proteste le due leggi in discussione negli Stati Uniti Sopa (Stop online piracy act) e Pipa (Protect IP act) contro la libertà di scaricare file video e audio su internet coperti dal diritto d’autore. “Anche in Italia potrebbe entrare in vigore una legge simile”, spiega ai nostri microfoni Guido Scorza, uno dei pochi avvocati italiani esperto in diritto dell’internet. “Queste leggi minacciano la libertà di espressione e di comunicazione, ma la libertà di fruire dei contenuti sul web non va confusa con la pirateria sempre dannosa per tutti”, aggiunge Arturo Di Corinto, esperto della gestione editoriale dei siti internet della Presidenza del Consiglio.

Live Performers Meeting a Minsk


Finalmente sul sito di LPM 2011 le informazioni definitive relative ai workshop in programma durante LPM 2011 a Minsk (dal 22 al 25 settembre).

177 artisti da Polonia, Spagna, Italia, Turchia, Bielorussia, Russia,
Germania, Irlanda, Regno Unito, Lituania, Portogallo, Francia,
Ungaria, Messico, Belgio, Canada, Ukraina, India, Taiwan, Colombia,
Israele con 98 tra performances, workshop e showcases.

http://www.liveperformersmeeting.net/2011minsk/it/giovedi-22/
http://www.liveperformersmeeting.net/2011minsk/it/venerdi-23/
http://www.liveperformersmeeting.net/2011minsk/it/sabato-24/
http://www.liveperformersmeeting.net/2011minsk/it/domenica-25/
http://www.liveperformersmeeting.net/2011minsk/it/workshops-presentazioni/
http://www.liveperformersmeeting.net/2011minsk/it/vj-torna/
http://www.liveperformersmeeting.net/2011minsk/it/artisti/

Università.it. Intervista a Di Corinto

Attacco hacker alle università, l’esperto: “Ecco come difendersi”
Intervista di Raffaele Lupoli per Universita.it
11 luglio 2011

“L’idea che mi sono fatto è che l’allarme sulle presunte incursioni nei database è stato eccessivo, ma il problema della sicurezza informatica degli atenei esiste eccome”. Abbiamo chiesto ad Arturo Di Corinto, direttore di Logos, il Laboratorio Open Source della Sapienza presso il Cattid, psicologo cognitivo e giornalista esperto di internet governance e diritti digitali, di analizzare per Universita.it l’episodio di assalto ai siti web di 18 atenei italiani che la scorsa settimana ha messo in subbuglio il mondo accademico. Di Corinto, che è tra l’altro autore, con Alessandro Gilioli, del volume “I nemici della rete” (Bur, 2010), parla di “presunte incursioni” perché, spiega, “non abbiamo certezza che i dati sensibili di studenti e personale diffusi da Lulzstorm siano stati effettivamente ottenuti a seguito di una violazione di database riservati, perché gli amministratori degli atenei non ce lo diranno mai. Ma in alcuni casi potrebbe effettivamente essere successo” Continua a leggere Università.it. Intervista a Di Corinto

Radio città del Capo: Libertà e sfruttamento in Rete

logo_rcdcLibertà e sfruttamento in Rete
puntata di pigreco party andata in onda il 24.05.2011 su Radio città del capo – radio metropolitana
In studio: marco boscolo giulia rocco

24.05.2011 by marco boscolo

Due recenti libri si occupano della Rete in modo diverso, ma complementare. Il primo è stato scritto da Arturo Di Corinto, giornalista e studioso della materia, e Alessandro Giglioli. Il titolo dice già molto: “I nemici della Rete” (BUR). Chi ostacola lo sviluppo del web in Italia? Per quali motivi? Il rischio è che il nostro paese si ritrovi a dover rincorrere ancora una volta. Il secondo libro si intitola “Felici e sfruttati. Capitalismo digitale ed eclissi del lavoro” (Egea editore) e il suo autore, Carlo Formenti, si concentra sulle utopie che hanno percorso il mondo del web fin dalla sua nascita. Idee come la fine del lavoro o l’etica del dono che hanno permesso ad alcuni di trarre profitto dal valore creato (gratuitamente) da altri.

Matera: Forum degli studenti europei di giornalismo

fejsIl primo aprile si è aperto a a Matera l’incontro sulla libertà di stampa del del Forum degli studenti europei di giornalismo. Qui il Programma

Internet Democracy?
The role of the Internet in the revolts in the Maghreb region, and the dynamics at play between local and external influences?
Arturo Di Corinto ??
@ Fejs AC 2011

Since the times of Pericles, the forms of communication are constantly intertwined with the forms of democracy. It is perhaps for this reason that we have come to believe that any new medium, particularly with the penetration of modern mass communication, could herald a new dawn for our democracy. That was the case with the launch of telephone, radio, cinematography and finally television. But we know how that turned out: initially used by a bunch of pioneers, in some cases these media become a tool for Government propaganda and eventually large companies stepped in giving way to a typical merger and acquisition trend. The resulting conglomerates learned quickly how to control content and to communicate it to the masses to suit their own interests, while more and more the media space was being occupied by political figures just interested in gaining power, from Thailand to Italy to Mexico.
In recent years we witnessed the emergence of a novel and powerful communication tool – actually, broad a set of tools which we simply call the Internet. Once again, this new medium has deceived us in envisioning “a new era of Athenian democracy,” according to former USA vice-president Al Gore. Among its early theorists, the founders of the monthly Wired Magazine called up for “a democracy without professional intermediaries” based on a widespread use of distance technologies enabling an open and multidirectional communication. And in 1996 the Declaration of Independence of Cyberspace, drafted by John Perry Barlow (co-founder of the Electronic Frontier Foundation), sanctioned the vision of a totally “self-governing Internet” and the rebuttal to government of the Internet by any outside force, specifically the United States.

However, even in this case we could predict the outcome of this story. With the current professionalization of political communication, who has deep pockets is the winner on the Internet, can develop the best sites and pay viral agents to trigger the message chain that leads to the general consensus. Despite our initial hope that on the Internet every individual could communicate on equal terms, today this approach is far from the truth. Continua a leggere Matera: Forum degli studenti europei di giornalismo

Emergency – il mensile, dal 6 aprile

Milano 04-04-2011
Emergency, il mensile che nasce dall’esperienza di Peace Reporter, verrà presentato in conferenza stampa al teatro smeraldo a Milano lunedì 4 aprile (allego locandina). La nuova rivista ha come compagni di viaggio e collaboratori illustri come Tabucchi, Camilleri, Michele Serra e altri meno illustri come Arturo Di Corinto http://www.e-ilmensile.it/compagni-di-viaggio

Serata McLuhan all’Auditorium Parco della Musica

mcluhanLibri come. Festa del Libro e della Lettura
Sabato 2 aprile 2011
Ore 21 Officina 1

Michele Mezza, Sono le news, bellezza, Donzelli; Arturo di Corinto e Alessandro Gilioli, I nemici della rete, Rizzoli. Con Derrick De Kerckhove e Alberto Abruzzese Continua a leggere Serata McLuhan all’Auditorium Parco della Musica

I Nemici della Rete al Festival del Giornalismo di Perugia – 14 aprile 2011

debenedetti_dicorintoI Nemici della Rete
di Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli
prefazione di Stefano Rodotà
Perugia 14 aprile alle ore 19 presso il Centro Servizi G. Alessi.

Internet e il web rappresentano sempre di più una risorsa per il giornalismo e per favorire il pluralismo dell’informazione. Nonostante la sua importanza nella ricerca e produzione di news e a dispetto del ruolo positivo nell’ampliare gli spazi della comunicazione lo sviluppo della rete Internet nel nostro paese è ritardato da un mix esplosivo di sottocultura e interessi. Questa miscela è composta da un lato da un establishment politico, economico e mediatico che non conosce internet e le sue dinamiche, quindi non ne capisce l’importanza e ne diffida; d’altro lato da interessi molto concreti di chi invece ne comprende la potenzialità esplosiva in termini di mobilità sociale e di disintermediazione, quindi ne ostacola la crescita per preservare rendite di posizioni (politiche, economiche, di categoria etc). Eppure l’attività di singoli e gruppi che ogni giorno producono cultura e innovazione attraverso la rete ci autorizza a parlare di una via italiana al digitale. Il mondo dei media e della politica è pronto a riconoscerne il valore? Questo è il tema dell’incontro al Festival del Giornalismo di Perugia il giorno 14 aprile alle ore 19 presso il Centro Servizi G. Alessi.

Alla presentazione partecipano, oltre agli autori, il professore Enrico Menduni (Università Roma 3) e Nicola D’Angelo (consigliere AGCOM)

nemici
Autore: Arturo Di Corinto, Alessandro Gilioli Titolo: I Nemici della Rete Editore: RIZZOLI Collana: BUR FUTUROPASSATO Pagine: 300 Prezzo: 11,50 euro Anno prima edizione: 2010 ISBN: 17042758

Intervista EcoRadio: Le rivoluzioni non si vincono su Twitter

Un esperto della rete ci spiega perché il web, da solo, contro i regimi non basta.
Per fare la rivoluzione, il web da solo non basta
Di Corinto: “E’ un grande moltiplicatore, ma servono altri fattori”

Monday 21 February 2011

“Se la rete bastasse da sola a fare le rivoluzioni, noi non avremmo già più questo Presidente del Consiglio”. Ricorre a un’analogia con la situazione italiana, il giornalista esperto del web Arturo Di Corinto, per spiegare quale sia stato il reale peso di internet nelle rivolte dei paesi nordafricani. A leggere le cronache delle ultime settimane, infatti, si potrebbe pensare che regimi ultradecennali come quelli di Mubarak, Ben Ali o Gheddafi siano inciampati, alla fine, solo grazie allo strapotere dei social network.
“La rete è un formidabile dispositivo di aggregazione e mobilitazione, ma non vince le rivoluzioni”, ribadisce Di Corinto. “Se non ci fosse stata la resistenza di migliaia di persone a piazza Tahrir, e poi gli scontri, le vittime, le pressioni internazionali, la copertura dei media indipendenti… senza tutto questo probabilmente Mubarak sarebbe ancora al suo posto in Egitto”.
“Certo poi la rete ha agito da moltiplicatore, e Facebook ha consentito di mobilitare grandi masse di persone. Però non dimentichiamoci che anche i media tradizionali, mantenendo alta l’attenzione, hanno dato un’enorme spinta alle proteste che erano nate sul web”.
A ciò si aggiunge il fatto che nei paesi nordafricani l’accesso alla rete non è alla portata di tutti. “Resta ancora un fenomeno legato alla medio-alta borghesia, quindi a una minoranza della popolazione” osserva Di Corinto, “anche se poi questa è riuscita a trascinare intorno a sè una protesta più ampia. Contano anche l’età media giovanissima che c’è in Egitto o in Tunisia, e la diffusione dei telefonini che ha allargato l’utilizzo dei nuovi strumenti”.
“Insomma serve l’intreccio di tanti elementi per produrre il cambiamento, e la controprova ce l’abbiamo qui in Italia”, conclude Di Corinto, coautore con Alessandro Gilioli del saggio I nemici della rete. “Ricordiamoci che nel 2009 il popolo viola riuscì a creare la più grande manifestazione di piazza della storia d’Italia utilizzando internet, eppure Berlusconi è ancora lì”.
Ascolta l’intervista ad ARTURO DI CORINTO, realizzata da Marco Morosino

“I nemici della Rete” alla FNSI

nemici
Articolo 21 e Free Hardware Foundation
presentano il libro

I nemici della Rete
di Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli, prefazione di Stefano Rodotà

lunedì 21 febbraio · 16.30 – 19.30
Federazione Nazionale della Stampa Italiana
Corso Vittorio Emanuele II, 349, 00186 Roma 06 680081

La legge bavaglio, il decreto Romani, il giro di vite sul copyright, le carenze infrastrutturali, il ritardo dell’agenda digitale: un insieme di fattori blocca lo sviluppo della rete in Italia, che così si trova in fondo a tutte le classifiche europee del web. Questo mix è composto da un lato da un establishment politico, economico e mediatico che non conosce internet e le sue dinamiche, quindi non ne capisce l’importanza e ne diffida; d’altro lato da interessi molto concreti di chi invece ne comprende la potenzialità esplosiva in termini di mobilità sociale e di disintermediazione, quindi ne ostacola la crescita per preservare rendite di posizioni (politiche, economiche, di categoria etc). Insomma un cocktail velenoso di sottocultura e di interessi. Eppure l’attività di gruppi, associazioni, manager e progettisti che ogni giorno producono cultura e innovazione attraverso la rete ci autorizza a parlare di una via italiana al digitale. Ne discutono con gli autori:

Roberto Natale (Presidente FNSI), Stefano Corradino (Articolo 21), Santo Della Volpe (tg3), Michele Mezza (Rai Nuovi Media), Paolo Gentiloni (Partito Democratico), Gennaro Migliore (Sinistra Ecologia e Libertà).

Copyleft Nait

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Creative Copyleft Nait #1

A cura di Fpml, Sub Terra, Imago Sound, Beba Do Samba

Ingresso dalle 19,00 per la presentazione del saggio “I Nemici della Rete” (BUR, 2010) di Alessandro Gilioli e Arturo Di Corinto. A seguire buffet, musica, reading, e molto altro.

Continua la kermesse copyleftiana promossa dal Beba Do Samba e curata dal Fpml e dalle etichette copyleft Sub Terra label e Imago Sound. L’appuntamento stavolta è per venerdì 18 febbraio dalle ore 19 a via de’ Messapi 8.
Il tema della serata corre sul filo della letteratura e del dispositivo spazio-temporale più potente e più presente nelle case di ognuno: il libro. Per l’occasione il nostro hacktivist per eccellenza, Arturo Di Corinto, è pronto a salire sul palco per presentare il suo personalissimo e molto sentito elogio verso le potenzialità della rete (purtroppo in gran parte ancora inespresse nel nostro Paese) e lo accompagnerà un moderatore d’eccezione – Gianluca Bernardo.
Ad alternarsi sul palco dello storico locale di San Lorenzo anche questa volta tanta musica, foto, video, libri, radio e progetti da fare insieme, esperienze da condividere con artisti e sostenitori della causa della libera circolazione della musica e dell’arte in generale.
Il piatto forte della serata è l’esibizione del collettivo Scrittori Precari che presenterà per l’occasione i suoi famosi reading (in parte sonorizzati da Luca Cartolano, chitarrista degli Aphorisma): Simone Ghelli, Luca Piccolino e Angelo Zabaglio aka Andrea Coffami rappresenteranno il collettivo, tra le altre cose già parte integrante dello spettacolo teatrale “Trauma cronico. Appunti per un film in terra straniera” di Dimitri Chimenti e Andrea Montagnani, monito ancora valido verso l’autismo della società italiana nei confronti dei bisogni culturali dei giovani/precari/artisti/scrittori.
Ottimi gruppi della scena indipendente vicini al concetto di apertura e diffusione della musica di qualità si esibiranno, spaziando dal rock oscuro, sciamanico e ribelle di Eva Milan alla poesia suburbana degli Hyaena Reading fino ad arrivare alle splendide divagazioni post-rock degli Aldrin, ma anche tante immagini, come quelle in movimento create live dal collettivo di vj’s More*Tv*v che supportano la serata sin dall’esordio, e da Lisbona, grazie alla talentuosa fotografa Elena Adorni con la sua expo “As casas de ninguém – Le case di nessuno”.
Video creati in diretta e, a proposito di diretta, una copertura radiofonica dal vivo dell’evento grazie alle potenzialità della rete wi-fi del locale e ad un network scelto di web-radio che avranno la possibilità di trasmettere dal vivo le immagini – sonore – di un evento che si pone e si propone come aggregatore di esperienze, come ad esempio Oscena. Musica Altrove (format di concerti copyleft in posti inusuali e “osceni”) e Patamu (servizio di marcature temporali), entrambi presenti alla serata – intorno al tema del copyleft e della cultura libera. Aperta.

Dalle 19: ingresso 8 euro (inclusa una consumazione e aperitivo con buffet libero)

Dalle 22: ingresso 5 euro

Dischi in free download se portate una USB!

Info:
bebadosamba.it – fpml.it
mail: info (at) fpml (dot) it
tel: +39 380 6336567

Sciopero dell’informazione il 14 luglio contro il DDL AlfaNO

Invito tutti ad aderire allo sciopero del 14 luglio contro il DDl Alfano. Per una volta Blogger e giornalisti patentati protestano insieme per mantenere libero l’ecosistema dell’informazione.

Vi allego l’MP3della trasmissione di Radio Articolo 1 di stamattina a cui ho partecipato con Franco Siddi (FNSI) e Federico Orlando (Articolo 21, Europa).

Culture digitali: intervista a RaiNews24

Ciò che definiamo innovazione riguarda certamente l’avanzamento tecnologico ma non solo; è di nuovi linguaggi che si tratta, di comportamenti creativi , di particolari relazioni sociali, di visioni del mondo. E’ per questo che è opportuno parlare di culture digitali, usando anche il plurale, per abbracciare una molteplicità di approcci al rapporto che intercorre tra creatività e innovazione: dall’open source inteso come condivisione della conoscenza e della competenza nell’ambito dello sviluppo partecipativo dei software liberi alle pratiche del mash up e del remix che sottendono una nuova sensibilità di produzione culturale capace di utilizzare, reinventandolo, tutto ciò che è a disposizione. Un attitudine che rilancia un suggerimento del matematico francese Jules-Henri Poincaré per cui creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili.
In questo senso le culture digitali attraversano tutti gli ambiti dell’esperienza umana, visto che il web si rivela sempre più come nuovo spazio pubblico, esprimendo un’intersezione tra le poetiche e le politiche delle reti, ambiente di nuova socialità in cui fenomeni come l’etica hacker rappresentano segni precisi di una mutazione antropologica e culturale in corso.
Ne parliamo con Arturo di Corinto http://www.dicorinto.it/info/ del Cattid-Sapienza Università di Roma

Solidarietà a vauro Senesi

dicorintoDichiarazione di Arturo Di Corinto a PandoraTV sulla censura del vignettista Vauro Senesi 16/04/2009

“La censura di cui è stato oggetto Vauro mi ricorda la richiesta di censurare i giornali danesi per aver pubblicato delle vignette considerate offensive verso la religione musulmana.

L’allontanamento del vignettista dalla trasmissione ANNOZERO è inqualificabile e inaccettabile in una democrazia.

Se la motivazione starebbe nel mancato rispetto della pietas per i morti del terremoto abruzzese, vi dico da abruzzese non mi sento offeso ma che considero la vignetta incriminata una amara denuncia dell’inciviltà di questo paese dove non si è mai fatto abbastanza per mettere in sicurezza il territorio.

Non ritengo che la tragedia del terremoto debba mettere il silenziatore alle critiche pungenti di chi parla del presente e del futuro dei vivi. Che siano abruzzesi o no.” Ascolta l’intervista su Vauro in ogg.vorbis
Ascolta tutti gli interventi

Software libero – Nea Polis 31/03/2009

Neapolis sul software libero

Il Video

Software libero – Nea Polis 31/03/2009

di Antonella Fracchiolla

Definizioni, caratteristiche tecniche, implicazioni e applicazioni, e ancora le differenze tra software libero e open source, accanto alle licenze creative commons e alle problematiche legate al diritto d’autore sul web.

Tra i seminari e workshop inseriti anche quest’anno nel ricco programma di Cortoons, Festival Internazionale dei Cortometraggi di Animazione, quest’anno alla sesta edizione nel teatro Palladium dell’Università Roma Tre, anche l’incontro dedicato al software libero, che nel nostro paese suscita forte interesse e ha molti adepti. Il software libero porta con sè anche un apparato concettuale e filosofico, e nel corso del seminario se ne è parlato come di artefatto cognitivo, perché induce schemi mentali e modelli di conoscenza. Un’occasione per precisare davanti al pubblico di appassionati e studenti, che il concetto di free software ha a che fare con la libertà e non con la gratuità del software. Libertà, conoscenza, cooperazione sono le parole d’ordine del software libero, contro la concezione di software proprietario che di tutto questo è l’antitesi, e in qualche modo, è stato detto nel corso del seminario al Palladium, inquina la rete, inducendo relazioni non paritetiche. Della diffusione e promozione del software libero nel nostro paese si occupa da anni un’associazione fondata esclusivamente con queste finalità.

Dirette tv senza silverlight e moonlight