hACKERZ DICTIONARY FOR THE MASSES

lE VIDEOTAG DI SALVA CON NOME di Carlo Infante e Roberto Mastroianni
Rainews 24

OPEN SOURCE
http://salvaconnome.blog.rainews24.it/2008/12/31/open-source/
HACKER
http://salvaconnome.blog.rainews24.it/2008/12/31/hacker/
PROSUMER
http://salvaconnome.blog.rainews24.it/2008/12/31/prosumer/

Copydoc – Il copyright sulla cultura

pulseIl LILiK presenta il risultato dell’iniziativa “Il copyright sulla cultura”, un documentario che ha visto la partecipazione dell’avvocato Marco Scialdone, il prof. Arturo Di Corinto della facoltà di Scienze della Comunicazione de La Sapienza di Roma e l’avvocato e scrittore Simone Aliprandi.

Clicca qui per vederlo: www.worldofcom.altervista.org
oppure su Google Video (con risoluzione più alta): http://video.google.com/videoplay?docid=8544451894280525571
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La rete di Cassandra: Intervista a Radio3 Scienza

dicorinto
Secondo una ricerca statunitense di qualche tempo fa, tra un paio di anni dovremo salutare internet. La rete, infatti, sarà così appesantita dal video streaming e dal peer-to-peer da essere inutilizzabile. Ma davvero il web collasserà sotto il peso delle nostre informazioni o, ancora una volta, crescerà più veloce di noi?

LOGO RADIO3
Mercoledì 10 dicembre, dalle 10.50 alle 11.30, Silvia Bencivelli, ne parla con Arturo di Corinto, docente di Comunicazione mediata dal computer all’Università La Sapienza di Roma, e con Silvio Pardi, matematico e responsabile progetto Scope dell’Università Federico II di Napoli. Continua a leggere La rete di Cassandra: Intervista a Radio3 Scienza

L’utopia sociale di Facebook

logo peace reporter

L’utopia sociale di Facebook
Arturo Di Corinto
per Peace Reporter di Dicembre

Conta più di 120 milioni di utenti. E’ il quarto sito più cliccato al mondo, il primo fra i network sociali. E’ Facebook, un sito progettato per “aiutarti a mantenere e condividere i contatti con le persone della tua vita”. La facebook-mania nasce nel 2004, in un dormitorio di Harvard dall’idea di Mark Zuckerberg. Da allora è diventato un must della networked generation.
Ma a che serve? In fondo non fa niente, media solo fra rapporti esistenti ma dovrebbe aiutarti a crearne altri. Uno strumento che facilita le relazioni fra le persone è sicuramente utile, ma con Facebook questo avviene a patto di un un compromesso rilevante: la superficialità delle relazioni e la perdita della privacy. La facilità d’uso del sistema, che ti permette di segnalare e di accettare con un colpo di clik centinaia di nuove “amicizie”, ha scatenato fra i suoi utenti una gara ad aggiungere amici al proprio carnet. Il risultato è un numero di contatti ingestibile psicologicamente, ma accettabile nella logica di Facebook. La banalizzazione dei rapporti umani che scambia la qualità con la quantità potrebbe essere la spia di due fenomeni di lunga durata della “modernità liquida”: il precariato e la solitudine. Stare su Facebook è diventato un modo per dire “Ehi, mondo, io sono qui”, ma anche un modo per aumentare i propri contatti personali e sperare che a quel moltiplicarsi corrisponda l’aumento esponenziale di occasioni di viaggio, studio e lavoro. Forse è anche il tentativo di fare comunità, per colmare il vuoto creato da una modernità che obbliga al nomadismo e alla superficialià dei rapporti umani. In questa ratrace virtuale accade poi che si faccia di tutto per apparire più desiderabili, caricando foto, video, elenchi di prodotti che, trattati secondo le regole del direct marketing, serviranno a offrire agli utenti ciò che sono più propensi a desiderare per modellarne stili e modelli di consumo. Mercificazione dei rapporti umani, esibizionismo, voyeurismo, si mescolano così in una logica televisiva che non lascia scampo: se non stai nel network sei un antisociale. E se lo usassimo per degli scopi sociali? Potrebbe diventare una bacheca dove pubblicare le foto di dissidenti e condannati a morte da regimi autoritari, uno strumento per la raccolta di fondi in favore di popolazioni alluvionate o una mappa ragionata dei conflitti globali. Qualcuno forse ci sta già pensando, ma la legge dei grandi numeri qui non sembra funzionare. www.facebook.com

La digitalizzazione della PA, problemi e prospettive

foto dicorintoIn questa intervista di pochi giorni fa per uno speciale di Sherpa TV (con Pistella e Stanca) parlo dei problemi del digitale in Italia (sprechi, mancata adozion OSS, mancata circolazione conoscenza causa leggi “PI”)

Se avete tempo e voglia, ascoltate Sherpa TV.

Oppure leggete l’abstract…di Sherpa TV

Di Corinto: «Il ritardo digitale non è nel Paese ma nei manager»

L’esperto di Information Technology: «Digitalizzare la pubblica amministrazione è inutile. Bisogna puntare a una rivoluzione culturale»

Roma, 12 maggio 2008. Per il professore di comunicazione de «La Sapienza », Arturo di Corinto, «la pubblica amministrazione italiana è in uno stato avanzato di digitalizzazione, tuttavia nonostante i passi in avanti c’è ancora molto lavoro da fare». Il docente esperto di tecnologie dell’informazione ha puntato il dito contro la carenza culturale, il vero problema del Bel Paese. Secondo Di Corinto, infatti, «digitalizzare la Pubblica amministrazione non è impossibile, ma inutile», l’espressione (coniata dalla celebre espressione di Giovanni Giolitti) serve a sottolineare una necessità di investimento nei corsi di formazione piuttosto che in ulteriori tecnologie.
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Riforme in cambio di voti: un programma moderato per la politica

L’associazione di promozione sociale Partito Pirata, il Network Frontiere Digitali e le associazioni ad esso aderenti dichiarano che intendono appoggiare con indicazioni di voto i candidati alle prossime elezioni politiche che s’impegnano a sostenere nella prossima legislazione le riforme suggerite:

1)Riforma del Copyright

Estesa e radicale azione di riforma della legislazione che riguarda il Diritto d’Autore (Copyright), al fine di ripristinare l’equilibrio ora perduto tra gli interessi degli operatori economici, quelli dei consumatori, quelli degli autori e quelli della società nel suo complesso.

L’elemento fondante di questa riforma dovrà essere il concetto che i materiali protetti da copyright rappresentano la Cultura di una Nazione e come tale possono essere sottoposti a vincoli di utilizzo solo per brevi periodi di tempo e solo per determinate applicazioni di carattere commerciale. L’accesso a questi materiali deve essere garantito anche per coloro che non possono permettersi l’accesso al mercato per ragioni economiche, ad esempio grazie ad opportune sovvenzioni o attraverso l’opera di pubbliche mediateche.

In particolare, è nostra intenzione affrontare il tema del “corretto uso” dei materiali coperti da diritto d’autore (“Fair Use”), il tema della creazione e dell’uso di copie per uso personale ed il tema dell’uso di sistemi DRM per la protezione dei contenuti. Su tutti questi temi è nostra intenzione chiedere modifiche, anche estese e radicali, alla legislazione esistente.

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Interviste: Radiomegachip

Radiomegachip del 22 ottobre

Podcast Name: Radio Megachip – Democrazia nella comunicazione
Podcast Description: I mass media abituano al consenso e al consumo. L’unico modo per salvaguardare la nostra attenzione e la nostra capacità critica è smontarli, analizzarli, decodificare i loro messaggi. Informazione, intrattenimento e pubblicità studiati in ogni loro espressione, per interpretare l’inganno del mainstream e ribellarsi alla passività. Ogni lunedì dalle 11.00 sugli 88,9 di Radio Città Aperta

Penne usb gratuite, piene di software open source

A Radio3 Scienza: da settembre prossimo penne usb gratuite, piene di software open source, per tutti gli studenti di Parigi e dintorni. Sono le nuove frontiere dell’informatizzazione a scuola? Ne parliamo con Arturo Di Corinto, docente di Comunicazione mediata dal computer all’università La Sapienza di Roma.

Intervista a Radio 3 Scienza sulle penne USB con software libero in Francia
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2007: paure e speranze di Internet

Radio3scienza

Intervista a RADIO 3 SCIENZA del 02/01/2007

Il 2007 si apre all’insegna della tremenda diffusione delle tecnologie di comunicazione personale e del grande successo di Internet come dispositivo di connessione sociale. Siamo infatti arrivati a contare oltre 4 miliardi di pagine web, più di 1 miliardo di siti e 58 milioni di blog. Gli User generated contents, il web 2.0 sono la punta di un iceberg che emerge con sempre maggiore nettezza nel panorama della comunicazione.

Chiaramente la speranza maggiore associata alle nuove tecnologie della comunicazione è che esse contribuiscano allo sviluppo del potenziale umano e che, facilitando il dialogo fra popoli e la conoscenza di culture diverse possano aiutare a ridurre i conflitti e contribuire alla pace.
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Software libero

Una breve guida ai vantaggi del software libero nelle Pubbliche amministrazioni e nelle aziende.
OSS.ppt, OSS.sxi, OSS.pdf

Il software libero strumento di cooperazione
cooperazione.odp, cooperazione.pdf, cooperazione.ppt

Software libero, cultura libera
culturalibera.odt, culturalibera.pdf, culturalibera.ppt

Alcune cose che ho detto sul software libero:
intervista a Radio Città del Capo di Bologna

Intervista a Intervista a Stallman su youtube
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Revolution Open Source II: un libro e un film

Revolution OS II
Software libero, proprietà intellettuale, cultura e politica
di Arturo Di Corinto

Prezzo: Euro 29,00

Questo libro e questo film sono idealmente il seguito di Revolution OS, che abbiamo pubblicato nel 2003. Quel film era stato realizzato negli Stati Uniti, questo è stato girato in Italia sotto la direzione di Arturo Di Corinto. Vi si possono vedere i protagonisti del mondo del software libero e dell´open source ripercorrere le tappe della “rivoluzione” negli ultimi anni, raccontare le esperienze internazionali, in Sudamerica e in Europa, le pressioni del mercato e le iniziative di valore sociale, il ruolo del software libero nella pubblica amministrazione e nell´istruzione. Accanto al film, il libro raccoglie un gruppo di saggi che approfondiscono gli stessi temi, del curatore Arturo Di Corinto, di Raffaele Meo, Richard Stallman.

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Questione di libertà o di sviluppo?

http://www.forumpa.it/archivio/3000/3100/3190/3199/corinto-veloci.html

Open Source: Questione di libertà o di sviluppo?
Ne parliamo con

Arturo Di Corinto – Docente di Comunicazione mediata dal computer presso l’Università degli Studi, La Sapienza di Roma
del 02/02/2006

La sensazione più frequente che si ha quando si parla di open source è che l’opinione pubblica non abbia un’idea di cosa sia. Può confermare questa sensazione?
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Radio Kalima: una coproduzione Amisnet-ISDR

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Kalima vuol dire ‘parola’ in arabo. Radio Kalima e’ un ciclo di 12 puntate radio su diritti di informazione e diritti di comunicazione. In questa prima puntata esploriamo le tematiche generali con diversi ospiti.

FIRMA LA PETIZIONE PER LA LIBERAZIONE DEGLI ‘INTERNAUTI DI ZARZIS’
http://www.ilsecolodellarete.it/zarzis

Acolta la puntata registrata
http://audio.amisnet.org/radiokalima01.mp3
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Forum on line: l’incerto futuro dell’e-Democracy

Intervista
Forum on line: l’incerto futuro dell’e-Democracy
Ne parliamo con: Arturo di Corinto – direttore Il Secolo Della Rete
http://www.forumpa.it/archivio/2000/2900/2930/2938/dicorinto-vicine.html

Forum PA:
Quali sono le logiche e le ragioni che spingono una PA verso l’implementazione di questi strumenti e la creazione di comunità o gruppi di opinioni? E viceversa, quali ragioni e logiche per il cittadino che li utilizza?
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Revolution OS

Un film documentario in dvd girato nella Silicon Valley racconta la storia dell’Open Source con interviste a tutti i protagonisti.

Accanto al film, un libro spiega il significato di tutte le parole chiave principali.
Revolution OS. Il Libro e il film. Voci dal codice libero.
La prefazione e’ di Arturo Di Corinto

Le recensioni:
L’Unità
Scarica la recensione di Bocconetti

Prefazione al Libro Revolution OS

Il software non e’ un oggetto qualsiasi ma uno strumento che serve a costruire altri oggetti e strumenti. Il software istruisce i computer a scrivere lettere, fare di conto, disegnare, ma serve anche a fare musica, archiviare storie e idee e progettare macchine e ambienti, registrare i mutamenti del clima o avvertirci di un terremoto.
Il software e’ una particolare forma di linguaggio attraverso cui gli umani trattano il sapere e la conoscenza accumulata nei secoli e per questo non e’ un semplice utensile. Il software e’ un artefatto cognitivo e come tale incorpora intelligenza e lavoro, veicola significati e valori, si porta dietro un’idea di chi lo produce e di chi lo usa. Il fatto che il suo utilizzo sia esclusivo, limitato nel tempo e nello spazio, oppure che invece si possa modificare, regalare, scambiare liberamente e al di la’ delle barriere geografiche, fa una bella differenza.

Se il linguaggio, la langue e la parole, e’ il “sistema operativo” della societa’, il software e’ il linguaggio dell’innovazione scientifica e tecnologica nella societa’ dell’informazione. Per questo deve essere libero, cioe’ liberamente utilizzabile per favorire il progresso di tutta la societa’, di ogni societa’, perche’, al contrario, saremmo tutti un po’ meno liberi.

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Radio interviste su brevetti e copyright

Ascolta Le interviste realizzate da Amisnet in occasione dei convegni “brevettare le idee?” e “Il futuro del software” tenutisi a Roma in giugno

Ascolta L’intervista di Global Project in occasione dell’incontro di marzo a Trento con Richard Stallman

Ascolta l’intervista di Radio laser su Microsoft e Brevetti in occasione del rinvio della direttiva sulla brevettablità del software.
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Disinformation Technology

“Disinformation Technology. Come si manipola l’informazione per divertirsi, fare soldi e magari provocare una guerra”, il libro di Stefano Porro e Walter Molino, con prefazione di Carlo Formenti.

•Presentazione a Roma, 21 febbraio 2004 – ore 12.30, Libreria Feltrinelli (via Vittorio E. Orlando). Interverranno gli autori con Carlo Freccero, Arturo di Corinto (Il Manifesto) e Michele Mezza (Rai).

Per informazioni contattare Aurelia Costa (ufficio stampa Apogeo) , Tel. 02.289981
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Economia della Conoscenza

Fin dagli anni settanta i sociologi hanno enfatizzato l’importanza della Conoscenza nei processi di crescita economica.
Tale enfasi registrava i cambiamenti in atto nella produzione di ricchezza che alla tradizionale trasformazione delle materie prime vedeva affiancarsi la gestione dell’informazione come presupposto della produzione di beni e servizi immateriali, cioe’ di merci che non erano piu’ oggetto di una manipolazione fisica ma cognitiva.
Il capitale di base di questa nuova forma di produzione non era piu’ rappresentato dalle materie prime come il greggio, i minerali, i legnami etc., ma dal sapere sociale e dalle conoscenze esplicite la cui messa in produzione ha posto le basi per un’economia di tipo completamente diverso, l’economia della conoscenza

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